Spazio: ultima frontiera. Credere che si sia soli nell'universo è come credere che la Terra sia piatta. Come disse l'astrofisico Labeque al palazzo dell'UNESCO, durante il congresso mondiale del SETI di Parigi del Settembre 2008, " SOMETHING IS HERE", "Qualcosa è qui", e I TEMPI SONO MATURI per farsene una ragione. La CIA, l'FBI, la NSA, il Pentagono, e non solo, lo hanno confermato!
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Sunday, August 28, 2011
27 Agosto 2011: Una bella serata astronomica in Chianti sotto un cielo quasi perfetto
SCOPOS 66 mm APO contro KONUS 90 Zoom
Ieri sera finalmente siamo riusciti ad andare ad osservare il cielo. Alle 19.00 mi sono incontrato con il mio amico Roberto ( anche lui astrofilo, anche se alle prime armi) presso il ristorante di Barberino Val d'Elsa " La Bustecca", abbiamo mangiato una pizza al volo e poi siamo partiti alla volta della cupola di S.Donnino. Nei pressi di essa, su una stradina limitrofa, c'è un campo dove ci piace osservare il cielo stellato, soprattuto in assenza della Luna. Siamo giunti sul posto intorno alle 20.15, il Sole stava tramontando e in pochi minuti abbiamo approntato la strumentazione. Avrei potuto portare il mio 305 mm della SkyWatcher, oppure il mio 152 Lxd75 della Meade, e invece ho portato il mio Scopos da 66mm apo, su montatura Manfrotto.
Scopos Apo 66mm
Konus 20x60 zoom 90mm acromatico
Il tutto si monta in 5 minuti, e quello che si riesce a vedere con questo piccolo apocromatico è veramente incredibile, fino a che non ci mettete l'occhi dentro. Tema della serata, un confronto serio, testa a testa, tra il mio apo da 66mm e l'acromatico della Konus da 90 mm montato su una montatura Vixen Porta. Mi sono letteralmente sgolato con questo mio amico a spiegargli che un Apo vero, come è il mio Scopos da 66mm è più luminoso di un acromatico da 90mm, ma la sua faccia incredula mi comunicava che mi stava prendendo per scemo. Solo una prova pratica poteva convincerlo della mia tesi, perchè le leggi dell'ottica non sono un opinione. Dopo poco arrivano altri due amici appassionati di astronomia, Domenico e Simone. Il cielo si è fatto abbastanza buio, la magnitudine limite ( misurata con SQM, valore 20.37) è la 5.7, un buon valore, se consideriamo che tutto intorno siamo circondati da paesi e paesini che producono con le loro luci un discreto inquinamento luminoso e che il sito si trova a circa 10km da casa mia, quindi è raggiungibile in 10 minuti. La Luna è assente, pianeti visibili luminosi non ce ne sono, sarà una serata dedicata intermante agli oggetti Deep Sky ( oggetti deboli del cielo profondo). Iniziamo il confronto tra i due strumenti, puntando a caso alcuni oggetti nebulari della costellazione del Saggittario, che se pu bassa all'orizzonte in mezzo alla foschia, ci mostra tutta una serie di oggetti, dalla nebulosa Laguna, a M22, M 70 etc. etc. I due ospiti esclamano, ma questo strumento più piccolo ( il mio apo da 66mm ) è più luminoso di quello più grande, come mai? E qui inizia il mio divertimento, anche Roberto, il proprietario del Konus da 90mm riconosce cavallerescamente che con il mio strumento si vede tutto meglio non solo come luminosità ma anche come nitidezza. Poi passiamo in rassegna, Albireo, una doppia arancio- verde, che con l'apo è assolutamente incantevole. Vediamo M31, e ancora una volta l'apo la mostra in maniera meravigliosa, mostrando anche l'altra galassia a lei vicina. Mizar e Alcor in Orsa Maggiore fa sempre la sua porca figura, per non parlare poi del doppio ammasso del Perseo, che l'apo mostra come una miariade di stelline di vario colore. M13 a 114x con oculare Hiperyon da 3,5mm si vede risolto parzialmente. M57 nella Lyra a 50 x con oculare Hiperyon da 8mm era fotografica con il buco al centro della nebulosa ben evidente. Insomma sono tutti a bocca aperta, il 66mm apo della Scopos ha convinto tutti, è superiore al Konus da 90mm zoom, che comunque per essere un acromatico e considernado che costa la meta dello Scopos resta un ottica rispettabile, ha infatti, considerando la sua corta focale, uno spetrro secondario ridotto, ma essendo stato concepito più per un utilizzo terrestre non può competere con un apo, seppure più piccolo. Il mio Scopos da 66mm, raggiunge, sotto un cielo di 6 magnitudine, la 12a magnitudine, una in meno del mio Newton da 152 mm, ma con un ingombro e una praticità incomparabili. Il tubo dello Scopos è lungo solo 32cm, lo si porta anche nello zaino e si monta istantaneamente su una buona montatura fotografica o anche equatoriale, fornendo delle perfomance veramente elevate, sia sul deep sky, ma anche su Luna e pianeti ( sulla Luna l'ho spinto oltre i 350 ingrandimenti, lo strumento fornisce ancora immagini dettagliate e contrastate). Se non l'avete mai visto all'opera, vi auguro un giorno di provarlo ve ne innamorerete subito. Altre serate come queste si faranno in futuro, continuate a seguire questo blog, ve le annuncerò in anticipo in modo che potrete partecipare anche voi se vi troverete in zona.
Cieli sereni
Oliviero Mannucci
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