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Sunday, August 28, 2011

Uragano IRENE: a NEW YORK 250000 in fuga

«Irene sarà un uragano storico», ha dichiarato il presidente Barack Obama. E in effetti, stando alle misure di sicurezza messe in atto sulla East Coast degli Stati Uniti, c'è da credergli: centrali nucleari in stato di emergenza, migliaia di chilometri di costa evacuate e un'imponente macchina di comunicazione in funzione su tutti i media per allertare i cittadini.

Il ricordo del disastro Bush nella gestione di Katrina -l'uragano che colse impreparata New Orleans, distruggendola- sarebbe uno scivolone imperdonabile per un presidente assediato dalla crisi e appena ripartito per la campagna elettorale.

Le misure di sicurezza adottate nella sola New York rendono l'idea del piano di prevenzione: aeroporti JFK, La Guardia e Newark chiusi e 250mila persone evacuate, con i ponti di collegamento tra Manhattan e la costa pronti a essere chiusi al traffico. Il sindaco Bloomberg ha ordinato ai residenti lungo la fascia costiera di lasciare le proprie abitazioni entro le 17 di oggi, sabato 27 agosto.

Anche il traffico aereo ha subito uno stop forzato, con la cancellazione di circa cinquemila voli: anche i voli Alitalia diretti a Boston e New York sono stati sospesi, a causa dei forti venti che non permettono di garantire le condizioni di sicurezza necessarie.
L'uragano Irene è alimentato da correnti d'aria che soffiano a oltre 100 miglia all'ora: anche se non è ancora prevedibile se la perturbazione si abbatterà sulla Grande Mela al massimo della sua potenza, quanto visto finora lungo le coste del centro america porta le autorità a temere il peggio.

Secondo gli esperti l'uragano -che nel frattempo lungo il suo percorso è stato declassato da magnitudo 3 a magnitudo 2- potrebbe riacquistare potenza lungo le correnti che lo stanno facendo scorrere verso nord, dalla Florida al North Carolina.

Per quanto raro, non è la prima volta che un uragano si abbatte su New York: l'ultima volta risale al 1985, come documentato dalla foto in apertura dell'articolo. La tempesta tropicale si chiamava Gloria e causò la morte di 111 persone, con danni stimati in 900 milioni di dollari.

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