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Monday, August 15, 2011

NASA: Trovate basi del DNA nei meteoriti!

Abbiamo spesso trovato prove traccia di DNA su meteoriti, ma non era chiaro se questi pezzi di DNA fossero originari dello spazio da cui vengono, o in realtà sottoprodotti di contaminazione da parte degli scienziati una volta arrivate sulla terra. Ora ci sono le migliori prove che in realtà provengono dallo spazio. Il principio fondamentale della panspermia, cioè che i mattoni della vita si trovino in tutto l’universo, e che quindi può essere trasportato da meteoriti, asteroidi e altri piccoli corpi risulta tutt’altro che ridicolo. Le ultime prove trovate dagli scienziati della NASA offrono un supporto interessante per l’idea che meteoriti siano portatori di componenti di base del DNA.

Il Dr. Michael Callahan della NASA Goddard Space Flight Center, afferma: “La gente ha scoperto i componenti del DNA nei meteoriti dal 1960, ma i ricercatori non erano sicuri se questi si fossero realmente creati nello spazio o se invece fossero arrivati dalla contaminazione di vita terrestre. Per la prima volta, abbiamo tre linee evidenti che insieme ci danno fiducia che questi blocchi di DNA in realtà si siano create nello spazio”.

In primo luogo, gli scienziati hanno esaminato dodici meteoriti ricchi di carbonio. Dai campioni polverizzati hanno poi estratto campioni con l’aiuto di qualche acido formico, riuscendo così a separare e analizzare i vari composti che costituiscono le strutture interne dei meteoriti. La grande scoperta è stata la presenza di adenina e guanina, che sono due delle quattro basi azotate che formano il DNA. Hanno anche trovato ipoxantina e xantina, che non svolgono un ruolo diretto nel DNA, ma appaiono in molti processi correlati. Cosa ancora più emozionante è la scoperta di tre molecole legate alla basi azotate: purina, 2,6-diaminopurine, e 6,8-diaminopurine.

Non ci si aspetterebbe di vedere questi se la contaminazione della vita terrestre fosse la fonte, perché non sono utilizzati in biologia, a parte un rapporto di 2,6-diaminopurine che si verificano in un virus (cyanophage S-2L)”.

Un altra analisi è stata effettuata sul campione di ghiaccio dalla regione antartica in cui sono stati trovati nove dei dodici meteoriti. Mentre i campioni di DNA erano presenti nei meteoriti in una concentrazione media di più parti per miliardo, la loro presenza nel ghiaccio che circondava i meteoriti risultava invece inferiore, solo una parte per trilione, e le molecole risultavano invece del tutto assenti dal ghiaccio. Il che rende la probabilità di contaminazione da parte dell’ambiente circostante terrestre molto improbabile.

Infine, un ultimo pezzo di prova per le origini meteorite del DNA è che le basi azotate possono essere prodotte da reazioni di natura non biologica. Questo lo rende molto più facile da accettare uno spazio a base di origine, come il dottor Callahan spiega: “In laboratorio, una suite identica di basi azotate e nucleobase analoghi sono stati generati in non-biologica reazioni chimiche contenenti cianuro di idrogeno, ammoniaca e acqua. Questo fornisce un meccanismo plausibile per la loro sintesi nei corpi degli asteroidi, e supporta l’ipotesi della natura extraterrestre. Sembra che ci sia la Classe A ‘Goldilocks’ di meteorite, la cosiddetta CM2, dove le condizioni sono perfette per la produzione di queste molecole.”

Coloro che appoggiano l’idea che la vita sulla terra sia nata grazie alla collisione con meteoriti sul nostro pianeta dovranno comunque andarci piano, non ci sono prove concrete in merito, tuttavia i ricercatori suggeriscono che l’enorme varietà e l’utilità di mattoni del DNA trovati nel meteorite potrebbero aver giocato almeno un ruolo di supporto nelle origini della vita sulla terra miliardi di anni fa.

di Vesna Tomasevic

http://www.alternativasostenibile.it

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