La navetta europea senza equipaggio Johannes Kepler si e' disintegrata in una spettacolare palla di fuoco al momento dell'impatto con l'atmosfera, come previsto.
La manovra del Veicolo di trasferimento automatico (Atv) dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) si e' conclusa senza problemi, seguita dal Centro di controllo della missione che si trova in Francia, a Tolosa. La navetta si e' disintegrata sopra una zona disabitata dell'oceano Pacifico meridionale, al di fuori delle rotte aeree e navali.
La navetta Kepler aveva raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale il 24 febbraio scorso, portando rifornimenti e viveri all’equipaggio. Per 116 giorni ha offerto uno spazio in piu’ agli astronauti e lunedi’ scorso si e’ sganciata dalla stazione orbitale con un carico di oltre una tonnellata di spazzatura, tra vecchi strumenti scientifici a materiali da imballaggio e pezzi di ricambio ormai inservibili.
Nei mesi in cui e’ stato agganciato alla Stazione Spaziale, Kepler ha aiutato la Stazione Spaziale a correggere la sua orbita di 35 chilometri e grazie a questa nuova posizione, piu’ elevata rispetto a quella mai avuta in precedenza, la stazione orbitale avra’ bisogno di essere aiutata un po’ meno a mantenere il suo assetto dalle future navette automatiche. Queste ultime potranno cosi’ trasportare piu’ materiali per gli esperimenti e meno propellente.
Larga 4,5 metri, lunga 9,8, e pesante piu' di 20 tonnellate la navetta Kepler ha viaggiato per due giorni e alle 22,30 circa del 21 giugno ha cominciato a sgretolarsi al momento dell’ingresso nell’atmosfera. ‘’Non possiamo fare altro che guardare’’, ha detto in quel momento la vice-responsabile del programma Atv, Charlotte Beskow, seguendo le operazioni dal centro di controllo di Tolosa. Nemmeno dieci minuti piu’ tardi i contatti erano completamente interrotti e la navetta si e’ disintegrata come un meteorite. Se qualche frammento piu’ grande dovesse raggiungere la Terra, lo farebbe in un’area del Pasifico al di fuori delle rotte navali e aeree.
‘’La missione e’ finita, Kepler e’ andata’’, scrivevano i tecnici sul blog della missione. Tuttavia Kepler avra’ ancora qualcosa da dire perche’ gli ultimi 5 minuti della sua corsa sfrenata verso la Terra sono stati registrati in una sorta di scatola nera chiamata Reentry Breakup Recorder e protetta da un guscio, che per mezzo del satellite Iridium ha trasmesso i dati relativi a posizione, temperatura, accelerazione.
Si e’ conclusa cosi’ la missione del piu’ grande veicolo spaziale europeo, costruito da un gruppo di aziende guidate dalla Eads Astrium e al quale l’Italia ha contribuito soprattutto con la Thales Alenia Space (Thales-Finmeccanica)
Fonte: http://www.ansa.it
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