Sono a caccia della presenza d'acqua sul pianeta pui' vicino al Sole, Mercurio, i ricercatori che lavorano alla missione Messenger della Nasa.
La stanno cercando all'interno dei crateri piu' profondi di Mercurio, dove il Sole non batte mai e le pareti rimangono sempre in ombra, spiega Gabriele Cremonese dell'osservatorio di Padova dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), che collabora con la Nasa all'elaborazione dei dati di Messenger.
''Mercurio - spiega Cremonese - ha notevoli analogie con la Luna, dove c'e' ghiaccio d'acqua nelle regioni polari. Per questo la sonda sta cercando di capire se anche all'interno dei crateri piu' profondi di Mercurio, dove le pareti rimangono sempre in ombra, risiede del ghiaccio d'acqua''.
Prima sonda ad orbitare stabilmente attorno al primo pianeta del Sistema solare, la sonda Messenger (MErcury Surface Space ENvironment GEochemistry and Ranging spacecraft) e' entrata nell'orbita di Mercurio il 18 marzo scorso e sta fornendo migliaia di immagini ad alta risoluzione della superficie, nonche' dati sulla composizione chimica, topografia e campo magnetico.
Fra le strutture piu' affascinanti scoperte da Messenger, vi sono le macchie luminose nei crateri di Mercurio circondate da corone di materiali ancor piu' brillanti: le immagini ad altissima risoluzione inviate dalla sonda hanno dimostrato che si stratta di depositi di materiale altamente riflettente.
Le immagini attorno al Polo Nord mostrano anche strati di lava solidificata spessi diversi chilometri, segno che in passato l'attivita' vulcanica ha modellato la crosta del pianeta.
''Abbiamo la conferma di una passata e spiccata attivita' vulcanica, come dimostrano le immagini che evidenziano colate di lava e regioni dove sono avvenute esplosioni piroplastiche'', sottolinea Cremonese.
Quando queste eruzioni siano avvenute ''e' ancora da stabilire, ma da uno studio di un bacino di chiara origine vulcanica abbiamo dedotto un'eta' di 400 milioni di anni. In termini geologi e' un tempo molto breve, pper cui possiamo dire che questa attivita' e' avvenuta di recente''.
Ma c'e' un mistero: ''stiamo osservando - conclude Cremonese - gli effetti di eruzioni avvenute nel passato eppure non abbiamo ancora identificato alcun vulcano sul pianeta. Ci aspettiamo che la Messenger faccia presto chiarezza''.
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