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Wednesday, June 15, 2011

“Il gigante e la bambina” scoperti assieme ad altri pianeti extrasolari da satellite francese

Corot 7b, il pianeta extrasolare attorno ad una stella "bambina"

Dieci nuovi pianeti al di fuori del nostro sistema solare sono stati avvistati dal satellite francese Corot, portando il numero totale dei pianeti extrasolari conosciuti a 561. Tra le recenti scoperte di Corot un pianeta gioviano gigante attorno ad una stella giovanissima, che potrebbe mostrare agli scienziati i primi anni di formazione di un sistema planetario.

Inoltre, ci sono due pianeti simili a Nettuno in orbita intorno alla stessa stella.
Corot, lanciato nel 2006, individua i pianeti misurando il piccolo abbassamento nella luce stellare che si verifica quando i pianeti passano tra la stella e la Terra.

Ad oggi il satellite ha individuato già 23 sistemi planetari.

Corot, gestito dal CNES, l’agenzia spaziale francese, è stato lanciato alla fine del 2006. E’ andato in orbita poco prima di Kepler, una missione simile dell’agenzia spaziale americana NASA.

Originariamente programmato per operare solo fino a metà 2008, il suo mandato è stato esteso al 2013, e i risultati dicono che la decisione è stata saggia.

Da allora il satellite transalpino si è affermato non solo come un cacciatore di pianeti, ma anche come uno strumento preciso per l’astrosismologia – lo studio della composizione interna delle stelle in base alla pulsazione e allo spettro della luce che emettono.

Nell’ultimo elenco di 10 pianeti extrasolari, sette sono dei cosiddetti “gioviani caldi”, pianeti giganti gassosi simili al nostro Giove, ma molto vicini alla loro stella ospite (e quindi caldi) – e che completano le loro orbite in pochi giorni.

Due orbitano intorno alla stella Corot-24, con diametro pari a circa 1,4 volte quello di Nettuno, completando le loro orbite in 5 e 12 giorni, rispettivamente.

Uno dei pianeti gioviani caldi orbita intorno alla stella Corot-18, che si ipotizza essere giovanissima (solo 600 milioni di anni, rispetto ai 4 e mezzo del sistema solare). Questo pianeta è di particolare interesse per gli astrofisici perché può mostrare la vita di un sistema planetario fin dalle prime fasi di formazione dei pianeti.

“Se vogliamo capire le condizioni in cui i pianeti si formano, abbiamo bisogno di osservarli entro le prime poche centinaia di milioni di anni,” ha detto Suzanne Aigrain, un astrofisico dell’Università di Oxford, che è parte del team di lavoro di Corot.

“Nel caso di Corot-18, diversi modi di determinare l’età danno risultati diversi, ma è possibile che la stella possa avere solo poche decine di milioni di anni. Se questo dato fosse confermato, allora potremmo imparare molto circa la formazione ed evoluzione dei primi pianeti caldi giganti gassosi confrontando le dimensioni di Corot-18b con le previsioni dei modelli teorici. “

Fonte: http://gaianews.it

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