Il pianeta più grande del Sistema Solare, Giove, avuto un'infanzia decisamente turbolenta che lo ha portato a spostarsi più volte attraverso il Sistema Solare, avvicinandosi e allontanandosi dal Sole e condizionando con questi suoi movimenti la crescita di Marte e le caratteristiche della fascia di asteroidi. Lo dimostra una simulazione pubblicata su Nature e alla quale ha partecipato anche l'italiano Alessandro Morbidelli, dell'Osservatorio della Costa Azzurra a Nizza.Secondo il lavoro, coordinato dall'americano Kevin Walsh, del Southwest Research Institute a Boulder, Giove si è formato in una regione di spazio che si trovava ad una distanza dal Sole che era circa tre volte e mezzo l'attuale distanza Terra-Sole. Poichè allora una grande quantità di gas ancora turbinava intorno al Sole, il pianeta gigante è stato catturato e trascinato dalla corrente del flusso di gas, che lo ha spinto verso il Sole. Giove si ' spostato lentamente, seguendo un percorso a spirale, verso l'interno del Sistema Solare fino ad una distanza simile a quella dove ora è situato Marte, che allora non si era ancora formato. Tuttavia il percorso di Giove sarebbe stato bloccato da Saturno, anch'esso attratto verso il Sole. Il modello dimostra che una volta che i due pianeti sono giunti abbastanza vicini l'uno all'altro, si sono stabilizzati, gradualmente e il loro cammino verso il Sole si è arrestato. Il modello riesce a spiegare inoltre perchè la fascia di asteroidi situata fra Marte e Giove contiene oggetti ghiacciati e rocciosi: mentre Giove si avvicinava alla fascia di asteroidi, ha deviato gli oggetti presenti, mentre nel momento in cui il pianeta è allontanato dal Sole ha spinto la fascia di asteroidi verso l'interno, nella sua posizione attuale. In seguito, sempre secondo la simulazione, Giove si è allontanato ancora dal Sole fino a raggiungere i confini del Sistema Solare, ha deviato verso la fascia di asteroidi alcuni dei corpi ghiacciati che si trovavano in quell'area. Gli spostamenti di Giove nel Sistema Solare interno hanno bloccato anche la crescita di Marte, rimasto più piccolo della Terra e di Venere perchè non ha vissuto l'ultima fase di collisioni giganti. Fonte: http://www.lunico.eu |
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