Incidente nucleare in Egitto, i media italiani hanno taciuto quasi tutti
Un altro incidente si è verificato in una centrale nucleare, stavolta in Egitto per la precisione ad Anshas, a nord del Cairo. Una forte esplosione ha investito il reattore del sito e, secondo fonti anonime provenienti dall’Autorità egiziana per l’energia atomica, avrebbe causato la rottura di una delle pompe che convogliano il vapore in direzione delle turbine al fine di produrre energia elettrica.
Questa esplosione avrebbe causato la dispersione nell’ambiente di un quantitativo molto elevato di acqua radioattiva (circa 10 mila litri), acqua che serve al raffreddamento del combustibile nucleare. Non è ancora chiaro se tale perdita sia stata tamponata oppure sia attualmente in corso, in quanto le notizie sono poche e frammentate.
L’unica certezza è che si tratta dell’ennesimo incidente che pone a serio rischio contaminazione la popolazione e l’ecosistema circostante. Oltretutto l’informatore anonimo ha rivelato ad alcuni organi di stampa che la pompa oggetto della deflagrazione è rientrata in funzione solo di recente, ma senza il consenso del Centro per la Sicurezza Nucleare e senza tutti i controlli del caso.
Come nel caso di Fukushima, l’incidente in Egitto è stato valutato di livello 3 in una scala che va da 1 fino al valore 7, a seconda della gravità. Nella centrale giapponese la situazione si rivelò ben peggiore di quella inizialmente ipotizzata. Certo l’esplosione di una pompa non può essere paragonata ad un danno del nucleo del reattore, ma la fuoriuscita di materiale radioattivo è comunque un evento molto grave. Non resta che attendere ulteriori, e speriamo confortanti, novità.
Donato Fazio
Fonte: http://www.dottortecnologia.info
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