Dopo Fukushima, le autorità continuano a parlare di livelli di radioattività "bassi" nel resto del mondo, non tali, quindi, da causare danni rilevanti alla salute. Ma cosa succede quando i limiti imposti vengono gradualmente spostati verso l'alto? Ce ne parla Lorenzo La Face, studente di Tecniche della Prevenzione che dopo il disastro giapponese sta portando avanti una meticolosa ricerca sulla comunicazione ai cittadini dei livelli di radioattività.
di Lorenzo La Face - 22 Giugno 2011
Radiazioni pericolose: cosa succede quando i limiti imposti vengono gradualmente spostati verso l'alto?
La Direttiva Euratom del 13 maggio 1996 stabilisce principi generali per la sicurezza rispetto alle radiazioni in Europa.
Anche il CRIIRAD fa notare che secondo tale direttiva, l'impatto sulla salute causato dalla radioattività si può considerare trascurabile se la dose non eccede i 10 microsievert per anno.
La quantità di Iodio-131 capace di rilasciare una dose di 10 microsievert varia molto con l'età del consumatore e i bambini fino a due anni sono i più vulnerabili: l'ingestione di 56 Becquerel (Bq) di Iodio 131 è sufficiente a rilasciare nel loro corpo una dose di 10 MicroSievert, ciò è confermato da una ricerca documentata dal CRIIRAD sulla base della Direttiva Euratom. Se il cibo (verdura a foglia larga, latte, formaggi freschi, ecc.) contiene da 1 a 10 Bq per Kg o più, bastano due o tre settimane per eccedere tale dose.
Sul sito dell'ISPRA si afferma che “le misure effettuate sul latte a partire dal 30 marzo in Italia” hanno evidenziato la presenza di tracce di Iodio 131 con un valore massimo di 5,24 Bq/l e di Cesio 137 con un valore massimo di 0,22 Bq/l."
Bisogna anche considerare che Bequerel e Sievert sono unità di misura molto diverse.
È il Sievert (che ha preso il posto del Roentgen nel SI) l'indicatore del reale potenziale impatto sulla salute causato dalla radioattività ed è un'unità di misura che tiene conto di molteplici fattori. Il Bequerel invece indica soltanto il numero di atomi che per unità di tempo si trasformano in elementi radioattivi, senza altri dati non è pertanto indicativo riguardo ai danni alla salute che possono portare le radiazioni ionizzanti (che invece è quello che interessa al cittadino).
Facciamo un rapido e semplice calcolo senza nemmeno tenere presenti gli effetti del Cesio-137:
Radioattività Latte in Italia (Iodio-131)
= 5,24 (Bq/l) (ISPRA)
Valore in necessario per generare un effetto dose di 10 MicroSievert (Criirad) in un bambino da 0 a 2 anni (da Iodio-131)
= 56,00 (Bq)
Limite massimo ANNUO individuale di sicurezza Dir. Euratom 13 maggio 1996 , anche secondo il CRIIRAD
= 10 MicroSievert
Quantità di latte necessaria per raggiungere il limite massimo di 10 MicroSievert?
56,00 (Bq)/5,24 (Bq/l)= 10,69 Litri!
Questo significa che con poco più di 10 litri di latte contaminato il bambino riceve una dose radioattiva che raggiunge il limite massimo di sicurezza imposto dalla direttiva Euratom per un anno. Con un litro di latte contaminato viene pertanto ingurgitata una quantità di Iodio-131 che secondo Euratom è da considerare pericolosa, anche se fosse stata assunta in un mese. Comunque al di là dei numeri, appellandosi alla letteratura scientifica si può certamente affermare che non esiste soglia sotto la quale le radiazioni non possono fare danno visto che si tratta di una questione probabilistica.
I limiti di legge sono solo valori precauzionali pertanto ad ogni seppur minimale aumento dell’esposizione corrisponde un aumento della possibilità di avere dei danni alla salute (e all'ambiente) perché i nostri meccanismi di autoriparazione dei danni genetici sono 'abituati' a lavorare con livelli di fondo più bassi. In più non esistono studi ufficiali sugli effetti di 'basse' esposizioni prolungate nel tempo.
In Giappone hanno recentemente triplicato il limite per la radioattività nel pesce. Triplicato senza che venissero fatti studi per verificare se ciò può comportare danni alla salute dei consumatori. Ebbene ecco una grande verità: se ieri abbiamo quadruplicato, oggi triplichiamo e domani duplichiamo, il limite di sicurezza arriverà a 24 volte il valore iniziale. Ieri il limite era 25 Bq/Kg? Domani il limite sarà 600 Bq/Kg.
L'ultima considerazione da fare è che ad esempio il livello massimo ammissibile per la radioattività dovuta al Cesio-137 stabilito dalla Commissione Europea per l’importazione di alimenti dal Giappone, è pari a 500 Bq/Kg, senza tenere minimamente conto di ciò che è espresso nella Direttiva Euratom.
Fonte: http://www.ilcambiamento.it/
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