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Monday, June 20, 2011

Radiazioni in Giappone: astenia, epistassi e diarrea nei bambini di Koriyama ?

Fonte: http://technews.it

Koriyama
è la seconda città per abitanti della prefettura di Fukushima (3, situata nella regione del Nakadori a circa 50 chilometri ad ovest da Okuma, località sull'Oceano Pacifico ove sorge l'impianto nucleare di Fukushima I, danneggiato dallo tsunami dell'11 marzo 2011.

Un giornale regionale dell'area di Tokyo, il Tokyo Shinbun, ha riportato questa settimana le denunce di alcune abitanti di Koriyama, mamme preoccupate per la salute dei loro bambini da qualche tempo (pare già da alcuni mesi) colpiti da malesseri apparentemente inspiegabili quali diarrea, epistassi frequenti e debolezza.



Un'associazione no-profit giapponese, denominata "Il Ponte per Chernobyl", ha stabilito una sua clinica mobile nella città offrendo consulti gratuiti ai genitori, diffidenti e disorientati dalle comunicazioni ufficiali che ostentano tranquillità ma che paiono scontrarsi con la realtà.

A Koriyama la radiazione massima misurata nell'aria è stata di 8,26 microsieverts/ora il 15 marzo, a metà maggio, era scesa a circa 1,3 microsieverts/ora ma, come alcuni scienziati han fatto notare, se si vive un anno in un posto con una radiazione anche solo pari a quella di maggio, la radiazione cumulata annua finisce per superare gli 11 millisievert, una dose ben superiore alla media del fondo naturale di radiazione, ma sostanzialmente paragonabile a quelle assorbita durante una scintigrafia o una PET (per non parlare di una radioterapia).



Il pediatra de "Il Ponte per Chernobyl", Yurika Hashimoto, ha detto che è difficile stabilire se il sangue dal naso sia il risultato di esposizione alle radiazioni o meno e che l'unica cosa che si può fare sono ripetute e continue analisi ematiche per mantenere sotto controllo la formula leucocitaria; certo non è da escludere che quantità di radiazioni relativamente poco pericolose per un adulto non lo siano maggiormente per un bambino e d'altronde i dati sopra riportati e che vengono perlopiù diffusi riguardano la radiazione nell'aria, poco sappiamo di quella nel suolo e negli alimenti locali quali il latte.


Certo questo non basterà a tranquillizzare i genitori che vedono i propri figli star male e che si sentono poco rassicurati, anche a ragione viste le comunicazioni ufficiali che spesso sono parse schizofreniche. Significativo in tal senso è quanto dichiarato da una donna quarantenne, madre di un bambino di sei anni:


Medici, ricercatori, dicono tutti cose diverse. Non capisco come siano determinate le zone di evacuazione. A Iitate, per esempio, hanno lasciato gli abitanti esposti a radiazioni elevate per un mese, e quando il livello di radiazione d'aria si è abbassato han detto loro di andarsene. Non possiamo fidarci del governo nazionale, non possiamo fidarci del governo della prefettura di Fukushima!

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