Meeting farsa organizzato dal governo per riaprire la centrale nucleare di Genkai
Un gruppo di medici ha scoperto che il livello stimato di esposizione alle radiazioni interne accumulate per le persone che vivono nella prefettura di Fukushima ha superato 3 millisievert. I ricercatori, tra i quali ci sono diversi medici che hanno curato i sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, hanno condotto analisi sul cibo e nelle urine di 15 residenti del villaggio di Iitate e della città di Kawamata, nella prefettura di Fukushima, aree che sono a circa 40 km dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi.
La ricerca ha rivelato che «I residenti sono stati esposti internamente fino a 3,2 millisieverts per circa 2 mesi, misurando a partire dalla data dall'incidente di marzo fino ai primi di maggio». Tre millisieverts rappresentano un livello 3 volte superiore all'esposizione a lungo termine annuale per i cittadini (per i "liquidatori" di Fukushima il governo giapponese ha fissato limiti molto più alti) raccomandata dall'International commission on radiological protection.
Uno dei ricercatori che ha partecipato alla ricerca, Nanao Kamada, ha detto alla rete televisiva Nhak che «Le persone dovrebbero astenersi dal mangiare verdure coltivate nelle zone in cui sono stati rilevati alti livelli di radioattività». I risultati della ricerca medica preoccuperanno ancora di più genitori e insegnanti della prefettura di Fukushima che sono sempre più scettici su come il governo giapponese sta trattando l'esposizione alle radiazioni per i bambini, soprattutto riguardo alle attività all'aperto.
Il timore è che quel che sta accadendo a Fukushima Daiichi, dove la contaminazione radioattiva non sembra diminuire, abbia pesanti ricadute nelle aree circostanti. Il 23 giugno il ministero dell'educazione giapponese ha pubblicato un rapporto alla Nuclear safety commission sui 55 punti di prelievo nelle aree scolastiche nei quali sono stati riscontrati livelli di radiazioni ed ha spiegato che in 41 di questi è stato rimosso il terreno superficiale, facendo così scendere in media il livello di radioattività a 0,5 microsieverts all'ora. Attualmente tutti i punti sottoposti a controlli avrebbero livelli di radioattività inferiori a quelli stabiliti come sicuri dal governo: 3,8 microsieverts all'ora.
Il ministero ha detto che ora i bambini di Fukushima possono fare attività all'aria aperta nei cortili delle scuole, ma molti genitori ed insegnanti non sono molto convinti dei dati del governo e dicono che 3,8 microsieverts all'ora sono troppi rispetto all'esposizione a lungo termine raccomandata dall' International commission on radiological protection.
Una posizione condivisa da tutte le scuole, che continuano ad astenersi dalle attività all'aperto o a limitarle al massimo tra 1 e 3 ore al giorno, la pensa così anche un membro della Nuclear safety commission, Seiji Shiroya, che ha criticato il governo dicendo che gli standard di sicurezza non dovrebbero essere stabiliti unilateralmente, ma attraverso un livello che tutti, anche i genitori, possano accettare.
E' in questa situazione di crescente sospetto che il 26 giugno il governo giapponese terrà un incontro nel Giappone orientale per spiegare agli abitanti le misure di sicurezza adottate per riprendere l'attività in una centrale nucleare. Si tratta del primo incontro del genere dopo il disastro nucleare di Fukushima Daiichi che ha portato al fermo di diverse centrali nucleari ed alla sempre più aperta ostilità delle amministrazioni locali e della gente alla loro riapertura.
Il governo proverà a riavviare i due reattori nucleari della centrale di Genkai, nella prefettura di Saga, dove ha l'appoggio del sindaco, ma il governatore della prefettura è molto scettico. Alla riunione parteciperà la Nuclear and industrial safety agency, che dipende dal ministero dell'industria, e il meeting sarà trasmesso in diretta sulla Tv via cavo e su internet. In realtà si tratta di una specie di surrogato della partecipazione: gli abitanti di Genkai, scelti dal governo, che potranno partecipare alla riunione sono solo 7 e le associazioni locali ed i cittadini protestano perché questi selezionati partecipanti non rappresentano le posizioni presenti nella prefettura sulla riapertura della centrale nucleare.
Intanto il governo fa i conti dei danni ad edifici, strade e porti per il terremoto-tsunami dell'11 marzo scorso che sono stimati a 16,9 trilioni di yen, 209,8 miliardi di dollari. Lo ha reso noto lo stesso governo giapponese. La stima, però, non include i danni provocati dall'incidente nucleare alla centrale di Fukushima, causato dallo stesso terremoto.
Fonte: http://www.greenreport.it
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