Nel 1948 venne fondata vicino alla base la città di Znamensk, per fornire alloggio e supporto logistico al personale impiegato nella base. Inizialmente fu una città chiusa, inaccessibile agli stranieri e non segnata sulle mappe.
La base fu scoperta dai servizi segreti statunitensi grazie alle rivelazioni di scienziati tedeschi ritornati in Occidente e fu confermata dai voli di aerei spia, il primo dei quali avvenne nel 1953 ad opera di un aereo Canberra della Royal Air Force. Negli anni successivi la base si sviluppò ulteriormente e nel 1968 divenne un cosmodromo, funzione che ha mantenuto fino ad oggi con un'interruzione tra il 1988 e il 1998.
A Kapustin Yar sono avvenuti nell'era sovietica numerosi avvistamenti di UFO e per questo motivo è stata soprannominata la "Roswell russa". http://it.wikipedia.org/
Da qualche anno circola voce che nell'ex Unione Sovietica siano esistite basi militari top secret che ospitavano dischi volanti recuperati in seguito ai vari crash succedutisi per oltre 50 anni su questo vasto territorio. Inizialmente non avevamo documentazioni o testimonianze che potessero avallare una notizia così incredibile e sconcertante e nonostante i nostri contatti con personaggi di rilievo o con gli ufologi locali, non eravamo mai riusciti ad ottenere informazioni più precise. Ma, dopo il gran clamore suscitato dalla diffusione di notizie e filmati sul crash di Roswell (USA), anche negli stati membri dell'attuale CSI sono venuti alla luce simili casi. Ad onor del vero, le prime a pubblicare tali notizie furono alcune riviste americane di settore che ottennero, da fonti russe, straordinarie rivelazioni e disegni di hangar contenenti dischi volanti extraterrestri. Con la massima cautela abbiamo iniziato le nostre indagini e, proprio quando le molte difficoltà incontrate ci avevano quasi fatto perdere la speranza, un misterioso personaggio (che per motivi di sicurezza ha chiesto di rimanere anonimo) ci ha proposto di visionare le mappe di una zona militare segreta. In una delle camere di un anonimo albergo moscovita, con la sensazione di essere gli interpreti di un film di controspionaggio, abbiamo ammirato le rappresentazioni grafiche di alcuni hangar militari nei quali erano custoditi oggetti volanti dalla forma insolita. In una di queste, in particolare, vi erano cinque dischi volanti non terrestri. Ci sono state in seguito fornite informazioni al riguardo, alcune delle quali molto dettagliate. Non appena possibile abbiamo effettuato i relativi confronti con i disegni che erano già stati pubblicati negli Stati Uniti e vi abbiamo trovato una buona somiglianza, nonostante quello in nostro possesso presentasse molti più dettagli. E' probabile che a elaborare il grafico sia stata la stessa persona o la stessa organizzazione. In pratica avevamo sotto i nostri occhi la zona militare di Zhiktur, collocata a circa 7 Km dalla città di Kapustin Yar, sita nella regione di Astrakan (Mar Caspio) a 100 Km da Volgograd (città attualmente chiamata Zarizyn) in prossimità del fiume Volga. Si trattava del poligono di prova 4° GZP con unità militare operativa avente sigla 73790.
Kapustin Yar è nota da molto tempo per aver ospitato un poligono di lancio di missili. Come molte altre basi di lancio anche questa era nata esclusivamente a scopi militari e serviva da base per alloggiare missili intercontinentali dotati di testata nucleare. Successivamente è stata trasformata in poligono per missili spaziali. La sua attività è iniziata subito dopo la seconda guerra mondiale, con il lancio dei razzi V2 (di origine tedesca) modificati.
Il primo lancio spaziale da Kapustin Yar è avvenuto nel 1962 con la messa in orbita del "Cosmos 1". Tale poligono spaziale è stato il terzo in ordine d'importanza nella ex Unione Sovietica, dopo quello di Baikonur e di Plasetsk. Kapustin Yar è stata anche sede di una ATOMGRAD, cioè una città nascosta adibita alla costruzione e alla manipolazione di armi atomiche. Ritornando all'argomento principale, dobbiamo sottolineare che eravamo già a conoscenza dell'attività dei dischi volanti in questa zona e che eravamo già in possesso, dal 1993, di un documento ufficiale declassificato proveniente dagli uffici dell'ex KGB a Mosca e che pubblichiamo integralmente in questo numero. Si tratta di un documento importantissimo ai fini della nostra ricerca poiché illustra le manovre di un disco volante in perlustrazione su uno degli hangar di quella installazione militare.
Ma ora passiamo all'analisi della documentazione in nostro possesso. Nella prima mappa notiamo l'enorme recinto che delimita una zona pianeggiante dove, oltre agli alloggiamenti dei militari, vi è un grande aeroporto e nella parte adiacente alcuni hangar. Uno di essi si distingue per l'enorme mole: 24 metri di larghezza, 72 metri di lunghezza e 20 metri in altezza. Davvero impressionante. Gli altri quattro hangar sono di dimensioni molto ridotte e sono dislocati, in ordine, vicino a quello più grande. Di fronte ad essi si può notare che è stato realizzato un eliporto di notevoli dimensioni. Nella seconda mappa è stato disegnato l'hangar più grande dove, in trasparenza, compaiono cinque dischi volanti extraterrestri, dalla struttura singolare ed intatti. Due di essi sono perfettamente uguali. Ora li analizziamo singolarmente, descrivendone le caratteristiche sommarie, l'epoca del ritrovamento e la zona di caduta.
Il primo a sinistra è un oggetto volante con un diametro di 9 metri, per un'altezza di 4,5 metri. E' stato recuperato il 6 Settembre 1961 in Ghirghisia (regione al confine con la Cina) ed è simile all'altro, posto in fondo a sinistra, recuperato nel Novembre 1988 in Afganistan. Al centro, verso sinistra, troviamo un altro enorme disco volante del diametro di 12 metri per un'altezza non definita ma sicuramente intorno agli 8 metri. E' stato recuperato nel 1991 a Prokhladny, nella regione Kabardino-Balkaria, situata nel Caucaso. Sulla parte destra, dopo l'entrata dell'hangar, troviamo un enorme oggetto sigariforme lungo 35 metri ed avente un'altezza di 6 metri. E' stato prelevato nel sud della regione di Astrakhan (nord del Mar Caspio), verso la fine degli anni '60 ed inizio anni '70, vicino ad un poligono militare della difesa contraerea denominata "Ashuluk". Infine, in fondo a destra, notiamo un oggetto volante molto particolare che, per la sua conformazione, è stato chiamato "delfino". Quest'ultimo è stato recuperato tra il 1987 e il 1988 nel nord della regione di Arkangelo (nord della Russia). Inizialmente venne nascosto nella base navale di Severodvinsk, studiato ed utilizzato per una serie di test e di prove. Se analizziamo con più attenzione il secondo disegno, notiamo la presenza di strumentazione varia, di molte scale, di tavoli ed altro materiale. Negli hangar adiacenti erano custoditi altri reperti di natura extraterrestre e tra questi un disco volante a forma di "manta", rinvenuto nel 1978 nella regione di Uralsk, a nord del Kazakstan. Sicuramente c'erano due o tre dischi volanti ritrovati a Likhano, nella regione di Sverdlovsk, nel 1979 ed infine un oggetto rinvenuto il 16 Agosto 1989 nella regione di Perm, nella Siberia centrale, a ridosso dei Monti Urali. Dalle informazioni ricevute, abbiamo appreso che la base di Kapustin Yar ha rappresentato il più importante centro di accumulo e di studio degli oggetti volanti non terrestri; questo sin dal 1945.
Abbiamo ragione di ritenere che tali basi speciali siano dislocate in vari punti dello sconfinato territorio attualmente appartenente alla CSI, ma sino ad ora non ne abbiamo l'assoluta certezza. Pensiamo che dopo la divulgazione nei paesi occidentali di tutte queste notizie, i dirigenti russi si siano affrettati a far sparire questi oggetti di provenienza non terrestre da Zhitkur, lasciando nel dubbio i ricercatori e la popolazione e infittendo il mistero sull'esistenza degli extraterrestri in visita sul nostro pianeta. Fonti non accertate dicono addirittura che almeno due di essi sarebbero stati venduti ad uno stato dell'occidente. Non abbiamo ancora elementi che possano confermare tale notizia ma è sicuro che faremo di tutto per sciogliere questo e gli altri numerosi enigmi che ruotano intorno al fenomeno dei crash in Russia. E' possibile che, fra non molto, entreremo in possesso di prove sempre più convincenti su questa affascinante realtà.
Fonte: http://spazioinwind.libero.it/
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