di Gioia Locati
All'elenco delle polizze stellari non sfuggono le papille gustative e i nasi di esperti gourmet impegnati a riconoscere vini, caffè o formaggi. Prendiamo Gennaro Pelliccia, abile a distinguere le svariate miscele di caffè e forte dei 18 anni di esperienza: ha assicurato la sua lingua per 11 milioni di euro. A pagarla ai Lloyd’ la Costa Coffee, la catena di caffetterie per cui lavora. Famosissimo è anche il naso del produttore di vini olandese Ilja Gort, l’olfatto gli vale 5 milioni, fra le clausole il divieto di giocare a boxe e a partecipare a sport invernali.
Ma fin qui non si può parlare di stravaganza. Guardate piuttosto l’assurdità di altri contratti, stipulati dai comuni mortali, che quanto a fantasia non hanno nulla da invidiare ai vezzi delle celebrità di Hollywood.
Il sito Virginmedia.com ha stilato una classifica delle 10 assicurazioni più buffe al mondo. Eccole:
Assicurazione sui rapimenti alieni. Negli Stati Uniti c'è chi ha pensato di tutelarsi, garantendosi un massimale nel caso «venisse rapito dagli omini verdi»: viste le probabilità premio minimo, massimale alto…
Assicurazione sulle orecchie del proprio cane. Nel West Sussex, Inghilterra, un Basset Hound soprannominato Mr Jeffries è diventato una celebrità per le sue orecchie, più lunghe di quelle di un coniglio (29,2 centimetri). Grazie a queste misure eccezionali, il cucciolo è entrato nel 2004 nel Guiness dei primati, assicurato dal suo padrone Phil Jeffries. Le orecchie alla Dumbo valgono 45mila euro.
Assicurazione sulla depressione che ti prenderebbe se l'Inghilterra vincesse il campionato mondiale di calcio. L'idea è venuta a un gruppo di appassionati di calcio scozzesi nel caso gli odiati rivali della nazionale inglese dovessero aggiudicarsi per la seconda volta il titolo. Hanno pagato un milione di sterline per una polizza cumulativa, in caso di depressione le cure sarebbero costosissime…
Assicurazione sulla vita contro il rischio di essere divorati dal mostro di Loch Ness. Nel 2005 un gruppo di atleti di triathlon, dovendo cimentarsi in una traversata del lago scozzese Loch Ness, decise di tutelarsi con un capitale nel caso Nessie, il mostro del lago, li avesse aggrediti. Cosa successe poi? Ai nuotatori nulla, versarono a vuoto i loro soldi. E chi l'avrebbe immaginato?
Assicurazione su una zucca trasformata in chitarra. Pare che nessuna assicurazione abbia accettato di stipulare un contratto simile: la zucca si degrada nel tempo, non sarebbe stato un rischio bensì una certezza, lo strumento vegetale prima o poi avrebbe perso colpi.
Assicurarazione su Babbo Natale. Durante il Natale 2007 a qualcuno venne questa brillante idea: Babbo Natale rischia grosso, sempre in giro al freddo e al gelo ma anche in questo caso le assicurazioni hanno rispedito la richiesta al mittente. Quale? Mistero.
Assicurarazione sulle esche da pesca in oro e pietre preziose. C'è una società americana, la MacDaddy Lure Company che ha permesso a Mac Burney di creare un’esca da pesca in oro e platino con circa 4.753 tra diamanti e rubini. Si chiama l'«esca da un milione di dollari», nessuno la usa per pescare, per questo i Lloyd's di Londra l'hanno quotata e assicurata.
Assicurazione sulla propria verginità: tre signore inglesi zitelle, hanno scherzosamente assicurato la propria verginità sicure che non sarebbe stata mai violata. Massimale: 1 milione di sterline inglesi. Nessuno ha mai saputo come è andata a finire, questione di fede…
Assicurazione sui baffi. Il campione di cricket australiano Merv Hughes soprannominato «tache» (l'equivalente del nostro «il baffo») ha ritenuto doveroso assicurarsi i baffi per 370mila dollari perché è grazie a questi che ha ottenuto notorietà. Non si sa mai che qualche tifoso deluso gli infligga una sforbiciata....
Assicurazione sul naso
di uno sniffatore di formaggi. L'inglese Nigel Pooley si è assicurato il naso e l'olfatto, per la gioia del suo datore di lavoro, il produttore di cheddar Richard Clothier, della Wike Farm Md.
Fonte: http://www.ilgiornale.it
No comments:
Post a Comment
Note: Only a member of this blog may post a comment.