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Saturday, November 11, 2017

Uber ci riprova: accordo con la Nasa per «far volare» i passeggeri entro il 2020

siliconreview Mark Moore a well-known NASA engineer is heading to develop flying cars for Uber


LISBONA – Uber, la controversa app di trasporti privati, ha annunciato l’intenzione di sperimentare il suo servizio di trasporto aereo “Uberair” a Los Angeles entro il 2020. 

 L'obiettivo rientra in un progetto più ampio dedicato all'aviazione, chiamato Elevation, e consiste nella realizzazione di una rete velivoli elettrici di piccola dimensione, capaci di ospitare fino a quattro persone per condividere spostamenti aerei in aree a forte densità abitativa. Si tratterebbe di velivoli a decollo e atterraggio verticale (Vtol), al 100% elettrici e diversi dagli elicotteri perché – a dire della società – più «sicuri ed economici». Sempre secondo i dati forniti oggi, i mezzi potrebbero spostarsi a 300 chilometri orari a una quota relativamente bassa, offrendosi come alternativa al servizio di trasporti su quattro ruote già gestiti dai cosiddetti drivers della piattaforma. A dare la notizia è stato Jeff Holden, Chief product officer di Uber, durante il suo intervento al Web Summit, l'evento di tecnologie in corso a Lisbona fino a domani. Uber ha proiettato un video sul funzionamento di UberAir, dove si vede una cliente sorvolare il traffico. 


La partnership con la Nasa
È sempre a supporto del progetto Uberair che Uber ha annunciato la sua partnership con la Nasa, la prima intesa siglata dalla (ex) startup californiana con un'agenzia governativa. L'accordo si basa sulla realizzazione di progetti per la gestione del traffico senza pilota (chiamati Utm) e di veicoli aerei senza pilota (chiamati Uas) da impiegare in operazioni a bassa quota, anche se non sono stati forniti dettagli più precisi. L'intesa rientra in un'iniziativa più ampia dell'agenzia spaziale Usa per lo sviluppo di progetti sul traffico senza pilota, che vede coinvolto un ampio numero di partner aziendali e commerciali. All'interno di questo network Uber sarà chiamata a concentrarsi sui cosiddetti TCL-4: lo sviluppo di requisiti e tecnologie da impiegare in operazioni dimostrative aeree urbane.
Risparmi di un'ora
La scelta di Los Angeles come uno dei primi banchi di prova non è casuale. La città ospiterà i Giochi olimpici nel 2028 e Uber promette di fornire «migliaia di viaggi» con anni di anticipo rispetto all'evento. Secondo una simulazione mostrata oggi a Lisbona, il trasporto aereo garantirebbe risparmi di tempo notevoli rispetto a quello su quattro ruote: per percorrere la stessa distanza in linea d'aria dall'aeroporto di Los Angeles allo Staples Centre, il palazzetto del basket Nba, i velivoli Uberair impiegherebbero 27 minuti contro gli 80 necessari alle vetture di UberX. Nei prossimi mesi la società tenterà di stringere accordi con gruppi immobiliari per concordare spostamenti e transfer con i clienti di hotel ed eventi. Non sono state fornite indicazioni sul prezzo, definito solo «competitivo» da Holden.

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