Statistiche

Sunday, October 31, 2010

Il cielo di Novembre

Sole

Si trova nella costellazione della Bilancia fino al giorno 23, quando entra nello Scorpione. Dopo circa 6 giorni, il giorno 29 fa il suo ingresso nell’Ofiuco, la “13ma costellazione zodiacale”.

1 novembre

  • sorge alle 06:43
  • transita alle 11:54
  • tramonta alle 17:04

15 novembre

  • sorge alle 07:00
  • transita alle 11:55
  • tramonta alle 16:49

30 novembre

  • sorge alle 07.17
  • transita alle 11.59
  • tramonta alle 16.40

La durata del dì diminuisce di circa 58 minuti dall’inizio del mese.

effemeridi complete

Luna

1 novembre

  • sorge alle 15:58
  • transita alle 23:03
  • tramonta alle 05:11

15 novembre

  • sorge alle 05:37
  • transita alle 10:41
  • tramonta alle 15:37

30 novembre

  • sorge alle 14:59
  • transita alle 22:35
  • tramonta alle 05:10

effemeridi complete

fasi lunari del mese:

  • Luna Piena il 2 (ore 19:16)
  • Ultimo Quarto il 9 (ore 15:58)
  • Luna Nuova il 16 (ore 19:16)
  • Primo Quarto il 24 (ore 21:41)

Il giorno 7 alle ore 07:57 la Luna raggiunge il perigeo (368.912 km di distanza), mente il giorno 22 alle ore 19:52 si troverà nel punto più lontano dalla Terra nel corso della sua orbita, l’apogeo(404.734 km).

Posizione dei pianeti

Il pianeta Mercurio

Mercurio

Mercurio: mese non favorevole all’osservazione dell’elusivo pianeta. Il giorno 5 si trova in congiunzione con il Sole, pertanto è del tutto inosservabile. Nella seconda parte del mese Mercurio ricompare ad occidente, subito dopo il tramonto del Sole. E’ comunque molto basso sull’orizzonte e non sarà facile individuarlo.

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ATTENZIONE: se si usa uno strumento ottico per osservare il pianeta, NON inquadrare MAI il Sole se non si è dotati di apposito filtro. Ciò comporterebbe danni irreparabili alla vista!

Il pianeta Venere

Venere

Venere: la “stella del mattino”, che ci accompagna già da un pò di tempo, si abbassa sempre più sull’orizzonte orientale. A fine mese l’intervallo di tempo a disposizione per osservarlo prima del sorgere del Sole diventa inferiore ad un’ora. Il 14 novembre passa dalla costellazione della Vergine alla Bilancia.

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Il pianeta Marte

Marte

Marte: la seconda parte della notte è tutta per il pianeta rosso. Compare sull’orizzonte orientale e si eleva sempre più fino a culminare verso Sud nelle ore che precedono il sorgere del Sole. Marte attraversa per intero la costellazione del Cancro e termina il mese di novembre proprio sul limite con la costellazione del Leone.

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Il pianeta Giove

Giove

Giove: diminuiscono le ore disponibili per osservare il pianeta gigante del sistema solare. Giorno dopo giorno la sua altezza sull’orizzonte si riduce, e lo si può osservare solo nelle prime ore della notte, sempre più vicino all’orizzonte di Sud-Ovest.

Sempre degni di nota i 4 satelliti galileiani (Io, Europa, Ganimede e Callisto), che si mostrano come piccoli puntini bianchi che danzano da un lato all’altro del pianeta sulla linea dell’equatore creando spettacolari configurazioni. Giove si trova nella costellazione del Capricorno, dove rimane tutto l’anno.

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Il pianeta Saturno

Saturno

Saturno:aumentano gradualmente le ore di osservabilità del pianeta con gli anelli. Sorge ad Est circa 4 ore prima del sorgere del Sole. All’apparire delle prime luci dell’alba lo si può facilmente individuare a Sud-Est. Saturno si trova nella costellazione della Vergine.
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Il pianeta Urano

Urano

Urano:prosegue il periodo relativamente favorevole all’osservazione del pianeta. Urano infatti culmina a Sud nel corso delle prime ore della notte ed è quindi possibile osservarlo ancora alto sull’orizzonte dopo il tramonto del Sole.

In condizioni favorevoli all’osservazione, usando uno strumento ottico (anche un buon binocolo) appare come un oggetto di colore blu/verde, di magnitudine 5.7. Il pianeta sta percorrendo la parte orientale della costellazione dei Pesci, non lontanto dal limite con l’Acquario

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Il pianeta Nettuno

Nettuno

Nettuno:le condizioni per l’osservazione anche in questo mese sono simili a quelle di Giove ed Urano. Nettuno tramonta infatti circa 1 ora e mezza prima di Urano; inoltre si riduce la distanza angolare con Giove, per cui a fine mese l’intervallo di osservabilità è praticamente identico a quello del pianeta gigante.

Come sempre, per individuarlo è necessario utilizzare una strumentazione adeguata, un telescopio o un binocolo. Nettuno si trova nella costellazione del Capricorno, dove rimarrà anche nel 2009.

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Il plutoide Plutone

Plutone

Plutone: Preso atto della riclassificazione di Plutone a plutoide da parte della IAU (Parigi, Giugno 2008), la nostra rubrica includerà comunque l’osservabilità dell’astro.

Nel corso del mese diventa inosservabile, trovandosi ormai molto basso sull’orizzonte a Sud-Ovest già nelle prime ore dopo il tramonto del Sole.

In condizioni favorevoli di osservabilità, con la sua magnitudine 14 sono necessari un cielo scuro, una buona carta stellare e almeno un telescopio da 8″ di apertura (200mm). Si trova nella costellazione del Sagittario, dove si tratterrà per parecchi anni.

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Fenomeni dei satelliti di Giove

a cura di P.Panunzi

In questo mese di novembre gli eventi mutui tra i satelliti galileiani di giove (Io, Europa, Ganimede e Callisto) cominciano a diradarsi per il continuo variare della geometria di luci e ombre nel mini-sistema solare che circonda Giove. Poi, dopo aver passato il periodo di migliore visibilità con l’opposizione, il pianeta gigante si va lentamente avvicinando alla congiunzione con il Sole, che avverrà il prossimo fine febbraio 2010: avvicinandosi al sole al tramonto, risulterà sempre più difficile osservarlo.

Ricordo che gli eventi mutui dei satelliti galileiani prevedono occultazioni ed eclissi: si ha un’occultazione quando, visto dalla Terra, un satellite passa proprio di fronte ad un altro, nascondendolo alla nostra vista, mentre un’eclissi si ha quando un satellite (che come è ovvio proietta sempre un’ombra dietro di sé) intercetta con la sua ombra un altro satellite.

Nel mese di novembre 2009 sono previsti i seguenti eventi:

n giorno h m chi evento sat fase durata immagini
1 2 18 52 2 OCC 3 A 337 img. 1
img. 2
img. 3
2 4 16 49 1 OCC 2 P 284 img. 4
img. 5
img. 6
3 6 18 31 3 ECL 1 E 577 img. 7
img. 8
4 9 22 05 2 OCC 3 A 345 img. 9
img. 10
img. 11
5 11 19 08 1 OCC 2 P 282 img. 12
img. 13
img. 14
6 13 22 33 3 OCC 1 T 1484 img. 15
img. 16
img. 17
7 18 21 28 1 OCC 2 P 281 img. 18
img. 19
img. 20
8 20 20 45 3 OCC 1 T 1436 img. 21
img. 22
img. 23
9 23 17 29 2 OCC 1 A 231 img. 24
img. 25
img. 26
10 28 17 48 3 OCC 2 P 363 img. 27
img. 28
img. 29
11 30 19 47 2 OCC 1 P 234 img. 30
img. 31
img. 32

legenda:

  • n : numero d’ordine dell’evento (ho indicato in grassetto eventi particolari di cui parlerò successivamente)
  • giorno : sono tutti eventi di novembre!
  • h,m : l’istante della fase massima (in tempo di Greenwich, bisogna aggiungere 1 ora per ottenere l’ora solare)
  • chi : il satellite che genera l’evento (1=Io, 2=Europa, 3=Ganimede)
  • evento : OCC = occultazione, ECL = eclissi
  • sat : il satellite che “subisce” l’evento (1=Io, 2=Europa, 3=Ganimede)
  • fase : la fase massima dell’evento (P = Parziale, A = Anulare, T = Totale, E = Eclissi)
  • durata : quanto dura l’evento (in secondi)

Segnalo delle simpatiche situazioni che si verificano durante alcuni di questi eventi:

  • 3 ) il satellite Ganimede eclissa Io, proprio mentre quest’ultimo è in transito davanti a Giove! (immagine)
  • 6 ) Ganimede passa davanti ad Io, allorché l’ombra di quest’ultimo è in transito sul disco del sole (immagine). Dopo un’ora dall’evento, l’ombra di Io è già uscita, ma dall’altro lato è appena entrata in transito l’ombra di Ganimede: (immagine) un gioco di luci ed ombre molto simpatico!
  • 8 ) un’ora dopo l’evento, entrambi i satelliti (Ganimede ed Io) transitano davanti al disco di Giove: passata la mezzanotte, quando Giove è però già tramontato, Ganimede (in transito davanti a Giove) addirittura occulta l’ombra di Io in transito, quando Io è da poco uscito dal transito stesso! (immagine)
  • 9 ) Europa occulta Io pochissimo dopo che Io è uscito da dietro l’ombra di Giove (nel disegno infatti vediamo il satellite 1 in blu, eclissato da Giove).

Tutte le immagini sono tratte da un programma rivisto e modificato dal sottoscritto che calcola le posizioni dei satelliti galileiani di Giove (e che presenteremo a breve in una sezione dedicata).

Buone osservazioni!

Congiunzioni

Congiunzione Luna - Marte, giorno 9 ore 1:00

Luna-Marte

Luna-Marte: Lunedì 9 novembre, a partire dalle ore 1 circa, troviamo in direzione Est una Luna all’ultimo quarto. Proprio a fianco ad essa, leggermente a sinistra, splende il pianeta rosso Marte. Il fenomeno si svolge nella costellazione del Cancro

Congiunzione Luna - Saturno, giorno 12 ore 5:00

Luna-Saturno

Luna-Saturno: Giovedì 12 novembre, osservando in direzione Est poco prima dell’alba (attorno alle ore 5), si può osservare una falce di Luna calante a sinistra della quale, poco più in basso, troviamo Saturno. L’evento si svolge nella costellazione della Vergine.

Congiunziona Luna - Giove, giorno 23 ore 18:00

Luna-Giove

Luna-Giove: Lunedì 23 novembre, in prima serata, si verifica l’ultima congiunzione osservabile del mese. Volgendo lo sguardo in direzione Sud, troviamo una falce di Luna crescente affiancata dal gigante gassoso Giove. Questo evento si svolge nella costellazione del Capricorno.

Sciami meteorici: Le Tauridi

Tauridi

Dal 5 al 12 novembre sarà possibile osservare lo sciame meteorico delle Tauridi, sciame generato dal passaggio orbitale terrestre sui residui della cometa Encke. Come suggerisce il nome, il radiante dello sciame proviene dalla costellazione del Toro. Le Tauridi non sono numerose (circa 5 per ora), ma hanno la caratteristica di avere quasi sempre un intenso colore arancio e una lentezza fuori dal comune.

Sciami meteorici: Le Leonidi

Leonidi

Leonidi

Lo sciame meteorico delle Leonidi è prodotto dai minuscoli residui di una cometa periodica, la Tempel-Tuttle. Tali frammenti sono raccolti in una grande e rarefatta nube che viene attraversata ogni anno dalla Terra attorno alla metà di novembre. In alcune occasioni, quando la Terra attraversa la parte più densa della nube (il che accade ogni 33 anni), si sono verificate vere e proprie “tempeste” con la caduta di migliaia di meteore.

Nella notte tra 17 e 18 novembre si verificherà la massima attività dello sciame meteorico delle Leonidi, una pioggia di “stelle cadenti” analoga a quella più nota del 12 agosto. Agli appassionati osservatori di meteore che non temono il freddo e il sonno si consiglia tuttavia di prolungare le osservazioni anche nelle notti successive. Le previsioni indicano infatti un ulteriore probabile massimo di attività nelle ore che precedono l’alba del giorno 19. A differenza dello scorso anno, l’osservazione delle leonidi sarà favorita dall’assenza di Luna.

Il radiante - punto di provenienza della meteore - si trova nella costellazione del Leone (da cui deriva il nome dello sciame). Il radiante si eleva sull’orizzonte orientale solo dopo la mezzanotte. Si consiglia quindi di prolungare le osservazioni anche nelle ore centrali della notte per osservare un numero significativo di meteore.

costellazioni

La notte si allunga, il Sole anticipa sempre più il suo tramonto, e questo ci regala qualche ora in più di osservazione della volta stellata. È così che allo spengersi delle ultime luci del crepuscolo avremo ancora l’opportunità di ammirare brevemente, sull’orizzonte occidentale, alcuni degli astri caratteristici del cielo estivo come il Triangolo Estivo (descritto ampiamente nelle rubriche dei mesi precedenti).

Lungo la fascia zodiacale nelle prime ore della sera possiamo riconoscere il Capricorno e l’Acquario, deboli costellazioni prive di stelle particolarmente brillanti. Proseguendo verso Sud, troviamo i Pesci e la minuscola costellazione dell’Ariete. Chi osserva da luoghi con l’orizzonte meridionale privo di ostacoli - in pianura o sul mare - può cimentarsi nel riconoscimento delle costellazioni che si estendono al di sotto dell’eclittica: la Balena e più a Ovest, sotto l’Acquario, il Pesce Australe, dove si può facilmente riconoscere una stella brillante, Fomalhaut.

Verso Est vedremo sorgere le costellazioni zodiacali che domineranno il cielo nell’imminente inverno: vedremo così prima il Toro e successivamente i Gemelli. In tarda serata nel cielo orientale si inizieranno a vedere altre costellazioni, prossime protagoniste dei cieli invernali: il Cancro, a sinistra dei Gemelli, e nella seconda parte della notte, il Leone.

Inconfondibili, a Sud-Est nelle prime ore della notte, le costellazioni di Orione e del Cane Maggiore, con la luminosissima Sirio. Sopra i Gemelli e il Toro è facilmente identificabile un’altra costellazione che vedremo ben alta in cielo per i prossimi mesi: si tratta dell’Auriga, dalla caratteristica forma a pentagono, in cui uno dei vertici è rappresentato da una delle stelle più luminose della volta celeste, Capella.

In prossimità dello zenit, sulla nostra verticale, godono ancora di visibilità ottimale le costellazioni già descritte nel “cielo di ottobre”: il grande quadrilatero di Pegaso, seguito, verso Nord Est, da Andromeda e da Perseo e, più vicine al Polo Nord Celeste, la “W” di Cassiopea e il meno appariscente Cefeo.

Proseguiamo il tour e soffermiamoci sulla piccola costellazione del Triangolo, tra Andromeda e l’Ariete: in essa si trova la galassia a spirale M33, ben nota a tutti gli astrofili: è la terza componente per importanza del “gruppo locale”, la concentrazione di galassie di cui fanno parte la nostra Via Lattea e la notissima galassia di Andromeda. A Settentrione troviamo come sempre l’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore, con la stella polare immobile ad indicarci il Nord (come trovare la polare?) tra le due Orse possiamo riconoscere il Dragone.

Mappe del cielo ed eventi del mese

Nota: Le mappe del cielo sono realizzate con Stellarium e riferite alla metà del mese alle ore 22:00 circa ora italiana, latitudine media (Roma), ad esclusione di congiunzioni ed eventi particolari. Gli orari delle congiunzioni sono scelti valutando le condizioni di migliore osservazione.

effemeridi del mese

Totali

Singole

Fonte: astronomia.com

  • CENTRO UFOLOGICO TARANTO

    Questo è il testo di una email arrivata in redazione. La segnaliamo in quanto curiosità. « Salve a tutti sono [omissis] e vi scrivo da lecce , premettendo che seguo spesso il vostro sito , vi scrivo per segnalarvi un qualcosa di strano …..allora qualche sera fa guardavo un film su italia uno (DOOMSDAY) , [...]



"Sette" intervista Paul Davies "L'invasione aliena è cominciata"

Fonte:http://misterobufo.corriere.it
Scritto da: Flavio Vanetti alle 21:14

Al di là della "ragion di stato" e di una piccola pubblicità alla realtà editoriale di "Santa Madre Rcs", vi segnalo un'interessante iniziativa di "Sette", il magazine del Corriere della Sera che va in edicola ogni giovedì: sul numero del 28 ottobre, in abbinamento al quotidiano, c'è anche un bel servizio della collega Sara Gandolfi. Sara ha infatti intervistato Paul Davies, scienziato inglese che è stato appena incaricato di svolgere una mansione particolare. Quale? Ho chiesto a Sara di scrivermi una sorta di riassunto: nelle sue parole troverete la spiegazione dell'arcano, detto ovviamente che nell'articolo pubblicato sulla rivista l'argomento viene sviluppato in lungo e in largo. Diciamo, a mo' di antipasto, che l'iniziativa riguardante Davies ha un qualcosa che ricorda la famosa nomina dell'Onu...

PaulDavies.jpg
“Non sanno che noi siamo qui”, ecco perché gli alieni non ci stanno cercando. Se un giorno busseranno alle porte del pianeta Terra, Paul Davies però è pronto ad accoglierli. In gran segreto. Cosmologo e astrobiologo inglese, nonché professore all’Arizona State University, è l’uomo scelto per guidare il team di scienziati, avvocati e filosofi che gestirà il primo contatto. Si chiama Post-Detection Science and Technology Taskgroup ed è finanziato, come gran parte delle attività di Seti (Search for extraterrestrial intelligence), da uno che agli alieni ci crede da sempre: il cofondatore (miliardario) di Microsoft Paul Allen, che ha fornito pure i 25 milioni di dollari per l’Allen Telescope Array in California. Da tre anni i paraboloidi del mega radiotelescopio puntano verso gli “altri mondi” del cosmo per captare un segnale elettromagnetico. L’universo, per ora, tace.
20100408_TheEerieSilence.jpg
Davies spiega con pazienza (e un po’ di insofferenza) il mistero di questo silenzio lungo millenni: «La civiltà più vicina, presumibilmente, è a non meno di un migliaio di anni luce da noi, così adesso loro vedrebbero la Terra come era mille anni fa, nel 1010, ben prima che inventassimo i radiotelescopi. Gli alieni potrebbero iniziare a trasmettere segnali radio verso di noi quando riceveranno i nostri, ossia tra circa 900 anni. Poi, ce ne vorrebbero altri 1000 perché la loro risposta arrivi». Un’eternità. Che per Davies possiamo colmare iniziando a scandagliare, oltre all’universo, il nostro stesso pianeta e ciò che lo circonda più da vicino. Sì, perché il cosmologo sembra davvero convinto che l’“invasione”, seppur pacifica, sia già iniziata. Bisogna cercare segnali di un’esistenza aliena, presente o passata: «Discariche nucleari, tracce di ingegneria mineraria nel sistema solare, “messaggi in bottiglia” sotto forma di informazioni digitali cifrate all’interno del Dna di organismi terrestri e via dicendo. Magari, poi, dimostrare che la vita non è un incidente casuale e raro, che anche sulla Terra può essere avvenuta più di una genesi. E’ la tesi ultima, e forse più affascinante, di Davies. L’esistenza di una “biosfera ombra” sul nostro pianeta. Nascosta, segreta, magari microscopica, comunque ancora tutta da scoprire. L’autore di The Eerie Silence (Il silenzio inquietante) ne parlerà al Festival di Genova il 31 ottobre.

Sara Gandolfi

Lo scorso 24 ottobre è andato in onda nella trasmissione “Alle falde del Kilimangiaro” una puntata eccezionale sugli UFO.

Ospiti in trasmissione Edgar Dean Mitchell, astronauta dell’Apollo 14, il prof. Roberto Dolcetta Capuzzo, astronomo e docente alla Sapienza di Roma e Pablo Ayo, giornalista, ricercatore e scrittore.
Doveva essere una puntata ricca di novità ma alla fine non vi è stato nulla di nuovo. Soliti video visti e stravisti in TV e su internet (vedi l’UFO del Concorde o quello della spirale norvegese ritenuto il lancio di un missile sovietico).

Neppure l’intervista con l’astronauta americano ha portato grosse novità. Solite chiacchere su cover-up da parte dei governi e sui segreti militari che pian piano vengono allo scoperto.

Un pò più interessante l’intervista con Pablo Ayo, scrittore convinto della presenza UFO sulla Terra. Egli stesso ha affermato che il nucleare è una fonte di interesse alieno. Forse gli stessi alieni temono le armi nucleari dal momento che molte testate sono state spesso disattivate dagli UFO.

Ma perchè anche Licia Colò si interessa per problema UFO? Siamo alle soglie di una rivoluzione per l’umanità?

FUMETTI: LUCCA: COMICS & UFO

30 ottobre 2010

di Vittorio Baccelli

Fonte: http://www.bartolomeodimonaco.it

LUCCA 31 OTTOBRE – Gli UFO si incontrano con i comics ancora una volta. A Lucca Comics (allora si chiamava “Salone dei comics”), alla fine degli anni ’70 nel corso di un’intervista nella quale gli si chiedeva perché non pubblicasse mai autori italiani e perché le storie di fantascienza non erano mai ambientate in Italia, Carlo Fruttero che all’epoca assieme a Lucentini era curatore di Urania, per esprimere efficacemente il concetto che la fantascienza italiana mai avrebbe avuto la possibilità di competere con quella americana e, per proclamare una sorta d’incapacità congenita da parte degli scrittori italiani ad essere buoni autori di fantascienza, dichiarò pubblicamente che un disco volante avrebbe plausibilmente potuto atterrare a New York, a Londra, a Pechino, a Mosca, ma a Lucca mai! Fu così che in risposta a quanto affermato da Fruttero scrissi il racconto “Il furto” ove un disco volante atterrava proprio a Lucca! Questo racconto fu subito pubblicato da Bruno Baccelli su “Re Kong” e su “La rivolta degli straccioni” che allora editavo. Successivamente vide la luce su “L’anima delle cose” (di Baccelli e Bocconi, Tipografica Pistoiese, Pistoia 1980) ed ebbe pure una traduzione in inglese apparsa non ricordo dove. Venti anni dopo rimaneggiai il testo che assunse il titolo di “Fortuna” e apparve su le mie “Storie di fine millennio” (ed. Prospettiva, 2000 Civitavecchia) ristampate anche dall’OLFA di Ferrara e dal “Progetto Siderurgiko” di Rionero sempre nello stesso anno, e poi trasformate in un e-book ancora scaricabile da diversi siti in rete. Inoltre Fortuna, sempre nel 2000 apparve nella “Antologia di Autori Lucchesi”, edita dalla “Cesare Viviani”e anche in “Fantastica Lucca” nel 2007 sempre edita dalla “Cesare Viviani”. Da ricordare che l’editore Perseo ha pubblicato un’antologia di autori italiani dal titolo “A Lucca mai!”a cura di Ugo Malaguti e Mario Tucci. Ma torniamo al Convegno sugli UFO che anche quest’anno, domenica 31 ottobre, si terrà a Lucca in via S.Chiara 6, presso l’Auditorium “Pia Casa” proprio mentre in città è in pieno svolgimento Lucca Comics and Game. Il Convegno Ufologico Toscano “Città di Lucca” che è giunto al ragguardevole traguardo della sua decima edizione. Il tema portante del convegno sarà “UFO: Ieri, Oggi, Domani”. Anche questa volta i responsabili del gruppo SHADO (storico gruppo lucchese che ha ormai tagliato il traguardo dei 39 anni di ininterrotta attività) Moreno Tambellini e Maurizio Rossi con gli altri collaboratori sono riusciti nonostante le innumerevoli difficoltà anche di ordine economico ad invitare numerosi delegati di gruppi e associazioni italiane che relazioneranno come sempre sui più interessanti temi ufologici di scottante attualità. Il programma della giornata prevede: Ore 14,30 apertura e inizio relazioni con proiezioni di immagini e filmati inediti. Ore 19,30 pausa cena. La sera poi alle 21,00 la attesa conferenza serale che concluderà il convegno tenuta dal dott. Roberto Pinotti presidente del Centro Ufologico Nazionale, che parlerà del suo ultimo lavoro “Alieni un contatto annunciato” e degli aspetti di stretta attualità ufologica. Ci sono dunque tutte le premesse per assistere anche in questa edizione ad una seria ed esauriente carrellata di notizie informazioni e immagini che sicuramente andranno come sempre ad stimolare la curiosità e la voglia di conoscenza che il pubblico lucchese e non solo, ha sempre mostrato in ogni edizione, partecipando attivamente allo svolgersi dei lavori con ingresso è libero.
Vittorio Baccelli

Spazio, le case degli scienziati sardi pronte per la Luna e per Marte

Fonte: http://lanuovasardegna.gelocal.it

Si studiano in Sardegna i mattoni per le future case sulla Luna e su Marte. Positivi i primi test realizzati in assenza di gravità dai ricercatori dell'università di Cagliari. Gli esperimenti condotti hanno consentito di dimostrare che il processo per la produzione dei materiali da comporre su Luna e Marte non è influenzato dalla gravità ridotta e potrà essere sviluppato in vista di future missioni spaziali
di Roberto Paracchini
Unimmagine del pianeta rosso Un'immagine del pianeta rosso
CAGLIARI. Un nuovo passo avanti per il futuro «piano casa» sulla Luna e su Marte. La prova in assenza di gravità per la preparazione dei manufatti-mattoni da realizzare sui due pianeti - con un brevetto dell'università di Cagliari e dell'Agenzia spaziale italiana (Asi) - è andata a buon fine. L'ateneo del capoluogo ha partecipato alla quarantatreesima campagna di voli parabolici per effettuare esperimenti in assenza di gravità che si è svolta nell'aeroporto di Bordeaux.

I ricercatori dell'ateneo sardo sono stati a bordo delle missioni aeree (che avvengono realizzando in volo particolari parabole) che consentono di operare in assenza di gravità per una ventina di secondi. I risultati positivi dei test sono stati annunciati ieri da Giacomo Cao (docente nel dipartimento di Ingegneria chimica e materiali dell'università di Cagliari) nel corso di una conferenza stampa tenuta al Cnr di Roma.

«Gli esperimenti condotti - spiega Cao, coordinatore del progetto - hanno consentito di dimostrare che il processo per la produzione dei materiali da comporre su Luna e Marte non è influenzato dalla gravità ridotta e potrà essere sviluppato in vista di future missioni spaziali».

I marziani non fanno più paura e la Luna sembra a portata di fionda. La colonizzazione del satellite della Terra e del pianeta rosso è sempre più presente nei programmi delle agenzie spaziali internazionali (dalla Nasa ai Giapponesi). Da qui l'idea della ricerca su questi materiali, convalidata dal test accennato, iniziata nel 2009 con un finanziamento di 500mila euro e che ha coinvolto, oltre all'ateneo di Cagliari e all'Asi, anche il Cnr e il Crs4, e alcune società specializzate nell'esplorazione spaziale (come l'Esplora Srl e la SpaceLand Srl).

Una spedizione umana su Marte avrà bisogno di molte cose, ma anche di conoscenze per realizzare delle abitazioni in cui vivere. E difficile però pensare che sia possibile portarsi dalla Terra anche i mattoni o l'acciaio per costruire. Da qui l'idea di «creare una tecnica per realizzare i manufatti di base in loco, sulla Luna o su Marte - spiega Cao - per poi costruire le case». A questo punto il gruppo è partito dall'esame del terreno lunare e marziano (quella che noi chiamiamo terra, prende il nome di regolite) e di alcuni minerali di cui sono ricchi quei pianeti: sulla Luna di ilmenite e su Marte di ossidi di ferro. Ed è lavorando su questi elementi che il gruppo ha inventato una tecnica che, attraverso interventi di arricchimento della regolite con l'ilmenite da un lato e con l'ossido di ferro dall'altro, permette di creare un qualcosa che assomiglia molto a dei mattoncini. Più la tecnica per montare questi manufatti. Nel pianeta degli innamorati, però, l'atmosfera è pressochè inesistente, mentre su quello del Dio della guerra il 98% è composta da anidride carbonica. Da qui un altro studio per predisporre l'utilizzo di questi materiali «in quelle condizioni». Ora i primi esperimenti in assenza di gravità hanno dimostrato che il progetto è realizzabile. I prossimi passi vedranno la realizzazione dei manufatti-mattoncini nel volo sub orbitale e nella stazione spaziale internazionale.
L'Astrofilo: numero di Novembre



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28.10.10 - Pulsar sovrappeso, modelli da rivedere
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27.10.10 - Omega Centauri, uno sciame di stelle
Analizzando con un computer di grande potenza e un sofisticato software una serie di immagini ottenute con il telescopio spaziale Hubble fra il 2002 e il 2006, Jay Anderson e Roeland van der >>>


26.10.10 - Venere: eruzioni sempre più recenti
Torna a far notizia il vulcanismo di Venere, grazie a un nuovo lavoro condotto dal team di Nataliya Bondarenko, planetologa della University of California, Santa Cruz, i cui risultati sono di prossima >>>


25.10.10 - Un nuovo modo di pesare i pianeti
E' stato messo a punto da un team internazionale di astronomi, coordinati dalla Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO, Australia), un nuovo e ingegnoso metodo >>>


22.10.10 - Luna: acqua e altri elementi utili
Ben 6 articoli pubblicati sul numero odierno di Science confermano non solo la presenza di acqua sulla Luna ma anche l'esistenza di una serie di elementi che risulteranno molto utili qualora si decidesse di >>>


21.10.10 - Svelato il segreto dell'aurora diffusa
Quando si parla di aurore ci si riferisce solitamente a quelle fantasmagorie di colori in movimento che appaiono in cielo ad alte latitudini e che sono generate da flussi di plasma solare rilasciato >>>


20.10.10 - Strana macchia calda su Upsilon And b
Sarà pubblicato a breve su The Astrophysical Journal un articolo sull'insolita collocazione di una macchia calda presente nell'atmosfera dell'esopianeta Upsilon Andromedae b. Primo firmatario è Ian >>>


19.10.10 - Galassia dello Scultore nell'infrarosso
Una serie di immagini rilasciate dalla NASA e ottenute con il Wide-field Infrared Survey Explorer offre l'opportunità di esaminare la distribuzione delle componenti stellari e non stellari contenute in >>>


Saturday, October 30, 2010

Transito di HD17156b visto ieri sera da Università di Siena e confermato da altri tre osservatori

La cupola dell'osservatorio vista dal basso


Rilevato fotometricamente il transito di un pianeta extrasolare davanti alla sua stella a 255 anni luce da noi.

Data: 29 - 10 - 2010
Luogo: Dipartimento Fisica e Matematica Università di Siena
Operatore: Alessandro Marchini e suo assistente
Partecipanti:Prof. Millucci ( fisica e matematica), il sottoscritto e alcuni altri ospiti
Target: HD 17.156
Telescopio utilizzato: SC300mm ZEN
La calibrazione degli strumenti


Ieri sera ho partecipato come testimone informato dei fatti, alla rilevazione del transito di un pianeta davanti alla sua stella ( HD 17.156b), dall'orbita molto ellittica. Ci siamo incontrati in dipartimento alle 18.00, poco dopo eravamo in cupola a calibrare la strumentazione per tentare di ripetere questa particolare osservazione, che l'ultima volta che era stata tentata da astronomi professionisti non italiani e non era più riuscita, a tal punto che fu ipotizzato l'inghiottimento del pianeta dalla stella in questione.E' stato in seguito chiarito che i "bravi astronomi" stranieri avevano semplicemente osservato la stella sbagliata. Sembra proprio la trama di uno spot dell'amaro Averna; è il crepuscolo e un gruppo di amici si riunisce per tentare l'osservazione del transito di un pianeta poco più piccolo di Giove situato a 255 anni luce dalla Terra collegati in contemporanea con altri 3 osservatori che stavano facendo lo stesso lavoro. Vedere un pianeta come questo otticamente è impossibile, però tramite un fotometro, è possibile misurare il calo dell'intensità luminosa della stella in questione, provocato dal passaggio sul suo disco di questo pianeta, a patto di utilizzare una strumentazione adeguata, e questo metodo, detto fotometrico vale per la rilevazione anche di tutti gli altri pianeti extrasolari. Alle 19.00 circa iniziamo l'osservazione. Poco doco, si inizia a vedere la curva di luce della stella che inizia a decrescere, anche gli altri osservatori stanno registrando lo stesso evento, abbiamo così la
L'inizio dell'osservazione

conferma che il fenomeno osservato non è un fenomeno locale ( come ad esempio il passaggio di foschia davanti al telescopio) , stiamo effettivamente osservando l'inizio del transito di questo lontano pianeta, che si protrarrà sino alle 00.00 circa. Nel frattempo oltre alla astronomia ci dedichiamo anche un pò alla gastronomia, si cena con un pò di pizza in maniera frugale sulla scrivania dell'ufficio del prof.Millucci che nel frattempo è arrivato anche lui per assistere all'evento. Nel frattempo giungono alcuni ospiti che portano con loro un telescopio che vogliono imparare ad usare, e viene montato fuori. Fra una chiacchiera e l'altra, si arriva al termine della rilevazione, e nel frattempo si è data un occhiata al cielo anche con il piccolo telescopio portato dagli ospiti. Insomma grande soddisfazione per l'obiettivo raggiunto e fantastica serata. Sotto, da Wikipedia le informazioni che riguardano la stella osservata:

Il transito è in corso

Caratteristiche della stella :

  • Distanza : 78.24 pc
  • Tipo spettrale : G0
  • Magnitudine apparente : V = 8.17
  • Massa : M = 1.24 Msol
  • Metallicità : [Fe/H] = 0.24
  • Coordinate :
    • Ascensione retta : 02 49 44
    • Declinazione : +71 45 12


HD 17.156 b è un pianeta extrasolare di circa 255 anni luce di distanza nella costellazione di Cassiopea . The planet was discovered orbiting the yellow subgiant star HD 17156 in April 2007. Il pianeta è stato scoperto in orbita attorno al giallo subgigante stella HD 17.156 nel mese di aprile 2007. The planet is classified as a relatively cool hot Jupiter planet planet slightly smaller than Jupiter but slightly larger than Saturn in a so-called "torched orbit". Il pianeta è classificato come un relativamente fresco caldo Giove pianeta pianeta leggermente più piccolo di Giove, ma leggermente più grande di Saturno in una orbita bruciato ", così chiamato-". This highly-eccentric three-week orbit takes it approximately 0.0523 AU of the star at periastron before swinging out to approximately 0.2665 AU at apastron . Questo eccentrico tre settimane un'orbita molto impiega circa 0,0,523 mila AU della stella a periastro prima di oscillazione di circa 0,2,665 mila AU a apastron . Its eccentricity is about the same as 16 Cygni Bb , a so-called " eccentric Jupiter ". La sua eccentricità è circa la stessa di 16 Cygni Bb , un cosiddetto " eccentrico Giove ". Until 2009, HD 17156 b was the transiting planet with the longest orbital period. [ 2 ] Fino al 2009, HD 17.156 b era il pianeta in transito con il più lungo periodo orbitale. [2]
To-scale diagram of the planet's orbit. diagramma in scala dell'orbita del pianeta. The gray line indicates the transit window. La linea grigia indica la finestra di transito.

The planet was discovered on April 14, 2007 by a team using the radial velocity method on the Keck and Subaru telescopes. [ 3 ] The team made an initial, negative, transit search, but they were only able to cover 25% of the search space. Il pianeta è stato scoperto il 14 aprile 2007 da un gruppo utilizzando la velocità radiale sul metodo Keck e Subaru telescopi. [3] Il team ha fatto un primo, negativo, cercare di transito, ma erano solo in grado di coprire il 25% della ricerca spazio. This left the possibility of a transit open. Questo ha lasciato la possibilità di un transito aperto.

Artist's conception of HD 17156 b. Artist's concezione di HD 17.156 b.

After the possibility of a transit was discussed on oklo.org , various groups performed a follow-on search. Dopo la possibilità di un transito è stato discusso in oklo.org , vari gruppi eseguito un follow-on di ricerca. These searches confirmed a three-hour transit on October 2, 2007 and a paper was published two days later. [ 4 ] Queste ricerche hanno confermato un transito tre ore il 2 ottobre 2007 e un documento è stato pubblicato due giorni dopo. [4]

Careful radial velocity measurements have made it possible to detect the Rossiter-McLaughlin effect , the shifting in photospheric spectral lines caused by the planet occulting a part of the rotating stellar surface. misurazioni della velocità radiale attento hanno permesso di rilevare l' effetto di Rossiter-McLaughlin , lo spostamento in fotosferiche righe spettrali causato dal pianeta occulta una parte della superficie stellare rotante. This effect allows the measurement of the angle between the planet's orbital plane and the equatorial plane of the star. Questo effetto permette di misurare l'angolo tra il piano orbitale del pianeta e il piano equatoriale della stella. This planet's spin-orbit angle was initially measured by Narita in 2007 as +62 ± 25 but has been remeasured by Cochran +9.4 ± 9.3 degrees. [ 5 ] By analogy with HD 149026 b , a low angle would imply the formation of the planet was peaceful and probably involved interactions with the protoplanetary disc. Orbita angolo di pianeta spin Questo è stato inizialmente valutato da Narita nel 2007 come 62 ± 25, ma è stato rideterminato dalla Cochran 9,4 ± 9,3 gradi. [5] In analogia con HD 149026 b , un angolo basso implicherebbe la formazione del pianeta era sereno e probabilmente coinvolto le interazioni con il disco protoplanetario. A much larger angle suggests a violent interplay with other protoplanets. Un angolo molto più ampia suggerisce una interazione violenta con protopianeti altri. Given its eccentricity the latter is equally probable until the discrepancy of the Rossiter results is resolved. Data la sua eccentricità il secondo è ugualmente probabile fino a quando la discrepanza dei risultati Rossiter è stato risolto.

It is so distant from its star and eccentric, that it will never enter a secondary eclipse relative to Earth, of the planet behind the star. [ 6 ] [ 1 ] The star's true temperature, and so the planet's surface temperature, cannot be measured with accuracy. E 'così distante dalla sua stella ed eccentrico, che non potrà mai entrare in un eclisse secondaria rispetto alla Terra, del pianeta dietro la stella. [6] [1] è vero temperatura star, e così gli temperatura superficiale pianeta, non può essere misurato con precisione.