Fonti: http://www.corriere.it http://danilo1966.splinder.com
Questo fenomeno ha acceso la curiosità degli scienziati che hanno deciso di ricostruire le tappe dell’evento approfondendo l'indagine sull’oggetto, ribattezzato con il nome di “P/2010A2”.
Dopo attente valutazioni si è arrivati alla conclusione che ciò che il telescopio Hubble fotografò nel mese di gennaio di quest’anno (cioè la presunta collisione) altro non era che un evento verificatosi alcuni mesi prima (febbraio o marzo 2009) e che la collisione si era verificata tra due asteroidi di diversa dimensione, all’impressionante velocità di 18mila chilometri orari. Successivamente a questo terribile impatto (simile ad una esplosione nucleare), l’asteroide più piccolo si vaporizzava mentre quello più grande perdeva materiale e generava appunto una coda che avrebbe dovuto rapidamente dissolversi. Ma evidentemente gli osservatori si sbagliavano: la coda, infatti, non solo è tuttora visibile, ma si è anche trasformata nella stranissima ed inspiegabile forma sopra descritta. Ed è forse proprio per la sua anomala sagoma che essa resiste tuttora al dissolvimento: per tale ragione, essa verrà tenuta d’occhio anche dalla sonda europea “Rosetta” (lanciata dall'ESA) alla quale è stato ordinato di puntare sul fenomeno i suoi straordinari occhi elettronici.
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