STS-133 – Problema allo Shuttle Discovery
Gli ingegneri stanno lavorando su una piccola perdita di carburante a bordo dello Space Shuttle Discovery: la missione STS-133 rischia di essere rinviata fino a dicembre se il lavoro di riparazione non sarà svolto entro pochi giorni.
Gli ingegneri stanno lavorando su una piccola perdita di carburante a bordo dello Space Shuttle Discovery ed hanno deciso di effettuare ulteriori test prima di intervenire in modo più invasivo. I tecnici sono stati invitati a verificare la coppia di serraggio su sei viti poste attorno a un adattamento della flangia dove presumibilmente si verificano le dispersioni. Se le successive prove di tenuta non mostrano ulteriori segni di infiltrazione, la Nasa potrà lanciare Discovery senza timori.
Il problema riguarda infiltrazioni tossiche di monometil-idrazina , o MMH, da una flangia di interconnessione nelle tubature del propellente dei razzi di manovra orbitali del pod di destra. Lo shuttle è dotato di due pod, uno su ciascun lato della pinna caudale verticale della nave, che bruciano monometil-idrazina con un ossidante, tetrossido di azoto, per effettuare manovre in orbita.
Dopo aver testato i vari sistemi durante il fine settimana, gli ingegneri sono stati in grado di tracciare la perdita su una determinata area di una grande flangia in cui due sezioni della linea di propellente si si incontrano. Ma non è ancora chiaro se l’infiltrazione coinvolge un bullone allentato, una guarnizione della flangia o la flangia stessa. Il Pod OMS di destra è stato rimosso dopo l’ultimo volo di aprile per riparare una valvola di isolamento dell’elio in un’altra parte del sistema. Successivamente il pod era stato re-installato nel mese di luglio e i controlli sulle perdite erano risultati normali e senza fughe evidenti. Ma durante il fine settimana l’isolante intorno alla flangia è risultato essere umido di MMH.
Poiché i propellenti sono estremamente tossici, i serbatoi dei pod OMS devono essere svuotati e le linee di propellente drenate, prima di ogni lavoro di riparazione.
Con Discovery in posizione verticale sulla piattaforma di lancio, rimuovere il propellente residuo dalle linee dovrebbe essere difficile. Ma anche così, i tecnici credono di poter sostituire la guarnizione, se necessario, e ricaricare il sistema in tempo per la corrente data di lancio. La sostituzione della flangia sul pad sarebbe molto più difficile, richiedendo taglio e saldatura delle linee.
Ad oggi il programma di preparazione al lancio prevede quattro giorni di tempo extra per gestire i problemi imprevisti. Il lancio di Discovery è previsto per le 2040 UTC del 1 novembre in una missione di rifornimento della Stazione Spaziale. Se la navetta non ha lasciato la rampa di lancio entro il 5 o 6 novembre, il volo sarà rinviato almeno fino ai primi di dicembre a causa dei conflitti con altri lanci e con altre attività, oltre al “beta cutout” (l’esposizione continuativa al Sole) che rischierebbe di surriscaldare la navetta in orbita.
Dopo aver serrato i dadi che collegano la flangia su cui è stato notato il leggero trafilamento di monometil-idrazina, sembrava che il problema fosse risolto. Diversi test con pressioni fino a 17 bar non hanno evidenziato ulteriori perdite, ma il fatto che i dadi non si siano in realtà mossi ha insospettito i tecnici.
Dato che quel particolare giunto è sigillato con due guarnizioni, i progettisti hanno ipotizzato che i test ad alta pressione e temperatura possano aver “gonfiato” o spinto in posizione le guarnizioni, non dando una vera e propria soluzione alla perdita. E nel caso della temperatura, il freddo dello Spazio potrebbe avere degli esiti insospettabili.
A questo punto i manager NASA hanno deciso di tagliare la testa al toro: sostituire le guarnizioni del giunto. Il punto è abbastanza critico, cioè il POD posteriore di destra, proprio dove ci sono i motori di manovra della navetta. Il lavoro dovrebbe durare circa sette giorni, ma essendoci solo quattro giorni “di scorta” sul programma pre-lancio, le riparazioni dovranno essere eseguite contemporaneamente ad altre lavorazioni. I momenti più critici saranno soltanto lo scarico e il ricarico dei serbatoi di propellente, dato che la monometil-idrazina è molto tossica.
Resta anche il dubbio che il difetto risieda nella flangia e in questo caso il tempo necessario per la riparazione si allungherebbe di alcuni giorni.
La data di lancio è quindi molto a rischio, dato che qualsiasi complicazione nel lavoro si tradurrebbe in un immediato rinvio.
La finestra di lancio che si estendeva fino al 5 novembre è stata ultimamente estesa fino al 7, ma ovviamente speriamo tutti che non sia necessario un rinvio.
Fonte: www.coleum.com
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