Notizia tratta da: focus.it
A bordo della sonda della Nasa Mars Recoinnance Orbiter, che ruota attorno a Marte dal 2006 ad una quota di circa 300 km, vi è una videocamera chiamata Hirise, da High Resolution Image Science Experiment. Lo strumento, che è pesante 65 kg, è costato circa 40 milioni di dollari e consiste in un telescopio con un’apertura di 50 cm. La potenza di questo oggetto è tale da poter osservare particolari sulla superficie marziana fino a 30 cm di diametro. Per fare un esempio, se lassù ci fosse un forno a microonde adagiato sulla superficie, sarebbe facilmente individuato. Questa potenzialità ha permesso di cogliere particolari assolutamente inediti della superficie del pianeta permettendo di ricostruire nei dettagli importanti momenti geologici della sua storia.
Questa serie di coni si è formata in seguito all’interazione tra la lava molto calda (oltre 1.000°C) che scorreva sulla superficie del pianeta e l’acqua presente nel suolo. Il calore della lava faceva bollire l’acqua e il ghiaccio presenti nel terreno, i quali si trasformavano immediatamente in vapore acqueo. Questo “esplodeva verso” l’alto, trasportando con sé la lava che ricadeva quasi immediatamente nello stesso punto dell’esplosione. Una serie ripetuta di tali eventi originava un cono.
Testi a cura di Luigi Bignami
Foto: NASA/JPL/University of Arizona
Questa serie di coni si è formata in seguito all’interazione tra la lava molto calda (oltre 1.000°C) che scorreva sulla superficie del pianeta e l’acqua presente nel suolo. Il calore della lava faceva bollire l’acqua e il ghiaccio presenti nel terreno, i quali si trasformavano immediatamente in vapore acqueo. Questo “esplodeva verso” l’alto, trasportando con sé la lava che ricadeva quasi immediatamente nello stesso punto dell’esplosione. Una serie ripetuta di tali eventi originava un cono.
Testi a cura di Luigi Bignami
Foto: NASA/JPL/University of Arizona
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