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Thursday, October 24, 2019

Kaku: probabilmente intercetteremo alieni intelligenti entro fine del secolo

Nel corso di un podcast tenutosi sul canale YouTube di Lex Fridman, il noto fisico teorico nonché futurista e professore al City College of New York Michio Kaku ha fatto alcune dichiarazioni riguardo l’eventuale esistenza di civiltà aliene intelligenti e sull’eventualità di un nostro contatto futuro con qualcuna di esse.

 
Lo scienziato non solo conferma le forti probabilità riguardo all’esistenza di civiltà extraterrestri intelligenti, data l’enorme vastità del nostro universo, ma si dichiara convinto che un contatto con loro potrà avvenire già nel corso di questo secolo.
Secondo Kaku probabilmente intercetteremo un segnale proveniente da una civiltà extraterrestre. La prima difficoltà che incontreremo, secondo lo scienziato, sarà senza dubbio quella relativa al dover decifrare il tipo dimessaggio che riceveremo ma ciò dipenderà molto anche dal loro livello sulla scala di Kardashev.
Una civiltà di tipo 1, secondo questa scala formulata per la prima volta dallo scienziato russo Nikolaj Kardašëv, sarebbe capace di sfruttare tutta l’energia di un pianeta e di porre quest’ultimo sotto il proprio totale controllo, compresi fenomeni geologici o atmosferici. Una civiltà di tipo 2 riuscirebbe a controllare tutta l’energia proveniente dalla stella intorno cui il pianeta orbita mentre una civiltà di tipo 3 sarebbe capace di sfruttare l’energia ad un livello galattico, sostanzialmente quella di tutte le stelle di intera galassia. Civiltà troppo avanzate tecnologicamente potrebbero provare a comunicare con noi ma sarebbe un po’ come se noi provassimo a comunicare con gli scoiattoli in una foresta: potranno incuriosirsi riguardo alla nostra civiltà fino ad un certo punto ma dopo un po’ capirebbero che non abbiamo nulla da offrire al loro così come oltre un certo punto gli scoiattoli non hanno nulla da offrirci in termini di cose interessanti.
A questo punto lo scienziato tira fuori un interessante paragone: se tu fossi un animale della foresta, ad esempio un cervo, dovresti temere di più il cacciatore ed il suo fucile oppure l’uomo con la valigetta in giacca e cravatta che è rappresentante di una società che potrebbe decidere di disboscare l’intera foresta? Istintivamente il cervo avrebbe paura del cacciatore ma il problema vero sarebbe rappresentato dall’impresa che vuole disboscare l’area per la quale i cervi sarebbero solo un mero ostacolo da non considerare neanche.
Questo significa che se una civiltà aliena tecnologicamente molto più avanzata di noi non avesse propositi benefici nei nostri riguardi, ci sarebbe davvero molto poco che potremmo fare per salvarci nel caso fossimo un ostacolo e ci trovassimo sulla loro strada: non ci calcolerebbero neanche. Il nostro concetto di giusto e sbagliato rende la nostra civiltà possibile ma non è una cosa obbligatoria per una legge della fisica e quindi questi concetti potrebbero non valere nulla per un’eventuale civiltà aliena.
Lo scienziato però dichiara che lui crede che eventuali civiltà extraterrestri risulterebbero comunque pacifiche perché a loro non interesserebbe sostanzialmente nulla del nostro pianeta, neanche a livello di materie prime anche perché tutto ciò che esiste sulla Terra esiste in grandissime quantità nello spazio, su altri pianeti, lune, asteroidi, eccetera.

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