Oggetti non identificati negli abissi: ecco i nuovi Ufo
Un ex pilota di caccia della Marina degli
Stati Uniti ha raccontato la storia da brivido di un incontro con un
oggetto sottomarino non identificato. Nel 2004 fu già protagonista di un
video divulgato dal Pentagono riguardo la serie di incontri con teorici
"Ufo"
Negli ultimi mesi la Marina degli Stati
Uniti si è trovata costretta ad ammettere l'evidenza riguardo quelli che
vengono definiti incontri ravvicinati del "primo tipo" con degli Ufo - Unidentified Flying Object.
I video, pubblicati dal New York Times
che intervistò i piloti dei caccia F/A-18 che tentarono di
intercettarli, sono stati condivisi dai giornali di tutto il mondo; ma
ora uno dei piloti, divenuto noto per aver "avvistato" un velivolo a
forma di "Tic-Tac" gigante poi scomparso dopo un'accellerazione a
velocità insostenibile per l'uomo, ha rivelato i dettagli di un altro
inquietante incontro ravvicinato. E questa volta l'oggetto non
identificato proverrebbe dalle profondità degli abissi.
|
Comandante David Fravor |
Il veterano dell'Us Navy ad aver raccontato questa storia spettrale è David Fravor, pilota di marina ritiratosi con il grado di comandante dello Strike Fighter Squadron 41 imbarcato sulla portaerei USS Nimitz e protagonista dell'incidente del novembre 2004.
Fravor, ha riportato durante una nota trasmssione radiofonica
l'esperienza di un pilota di elicotteri della base navale di Roosevelt
Roads, che impegnato nel recupero di bersagli e siluri per il
rilevamento di dati telemetrici con il suo Mh-53 Sea Dragon, s'imbattè
in una "grande massa nera" che sembrava emergere dalla acqua sotto i
suoi piedi (il Mh-53 ha una conformazione dell'abitacolo che permette di
vedere "sotto") per poi sparire improvvisamente. Proprio quello che gli
ufolofigi ribattezzerebbero come un Unidentified Underwater Object (Oggetto sommerso non identificato, ndr).
Nel
primo dei due avvistamenti, uno dei membri a bordo dell'elicottero che
era impegnato a recupera un Bmq - un finto bersaglio aereo che viene
lanciato durante le missioni di addestramento e ha una forma simile a
quella di un missile con le ali - avvertì il resto dell'equipaggio che non erano "soli"
, quando durante la fase di recupero del bersaglio e del sub che si era
tuffato in mare per agganciarlo il cavo del verricello, la "grande
massa nera" iniziò a sollevarsi sotto l'elicottero che volava
approssimativamente a 15 metri dal livello dell'acqua al largo della
costa orientale degli Stati Uniti. Era la metà degli anni '90. Il pilota
avrebbe ammesso di aver visto proprio "una massa scura
che risaliva dalle profondità ” - gridando :" Che diavolo è quello?",
ma subito dopo la massa si sarebbe inabissata. Qualcuno pensò
immediatamente a un sottomarino - anche un sottomarino russo al limite -
ma il pilota negò questa possibilità: "Non era un sottomarino “,
affermò, "Ho già visto sottomarini. Una volta che hai visto un
sottomarino non puoi confonderlo con qualcos'altro".
Durante il
secondo incontro, lo stesso pilota stava recuperando un siluro per
rilevamenti telemetrici quando un grande oggetto sommerso simile a
quello avvistato la volta precedente, dalla forma "un po' circolare",
risalì per prendere il siluro che venne (letteralmente) "risucchiato"
per non essere mai più rivisto. Secondo la testimonianza di Fravor, che
non ha rivelato l'identità del protagonista della storia, questo pilota
della Marina si rivolse al Times per esporre i fatti nella
speranza che venissero riportati, ma il giornale al tempo si rifiutò di
pubblicare la storia. Tuttavia, c'è di più.
Gli altri "incontri ravvicinati"
Dopo
la sua rivelazione pubblica, Fravor afferma che una donna di 79 anni lo
avrebbe contattato per riportagli la testimonianza di suo padre, un
ufficiale della Marina di stanza alla base navale di San Francisco
negli anni '50. Da bambina le venne mostrato un documento dove si
faceva riferimento a "Oggetti non identificati" che erano stati visti
"entrare e uscire dall'acqua" a delle particolari coordinate di
latitudine e longitudine. Secondo il racconto della donna, suo padre
sosteneva che gli oggetti apparissero: "Sempre nella stessa area".
Un'altra testimonianza, sempre legata alla Marina statunitense, sarebbe
quella di un operatore della Uss Wasp e del suo gruppo
di scorta. Nel 1963, sempre al largo delle coste orientali, velivoli per
la guerra antisommergibile e cacciatorpedinieri, tracciarono un oggetto
sommerso sconosciuto che si muoveva ad alta velocità e che avrebbe dato
"segnale" per quattro giorni a alla proibitiva profondità di 8mila
metri.
Le testimonianze di oggetti non identificati sommersi sono numerose, quasi quanto quelle degli oggetti volanti non identificati;
secondo la versione dell'ex pilota della Marina David Fravor, l'unica
ragione per cui lui stesso è stato protagonista del primo e più famoso
avvistamento "confermato" dalla Difesa americana,
quello dell'Ufo "Tic-Tac" (noto come avvistamento"Flir1"), è proprio
perché si trovava a sorvolare quello che definisce un "misterioso
oggetto più grande" che era "stato avvistato sott'acqua", dove la
superficie appariva "bollente" o "schiumosa". Secondo questo veterano a
cui gli Stati Uniti hanno affidato il comando di uno squadrone di
cacciabombardieri del valore di milione di dollari per molti anni, e per
tutti coloro che gli stanno dando credito, qualcosa si nasconderebbe
nelle profondità degli abissi. Proprio come ci mostrò la fantasia di James Cameron nel suo film cult degli anni '80: The Abyss.
Davide Bartoccini
Fonte
No comments:
Post a Comment
Note: Only a member of this blog may post a comment.