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Monday, December 2, 2019

Nasce la rete italiana dei cacciatori di vita aliena. Tra i protagonisti l’Università Federico II

La ricerca sulla vita aliena ha adesso un referente nazionale con l’Istituto Astrobiologico Italiano, IAI-Astrobiolab, che mette in rete i laboratori di astrobiologia attivi in Italia per coordinare e favorire la collaborazione e sviluppare tecnologie per cercare Et. 
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 “L’astrobiologia è lo studio dell’origine, della persistenza e della presenza della vita nell’universo” dice all’Ansa Raffaele Saladino, presidente della Società Italiana di Astrobiologia (Sia), che ha promosso la fondazione dell’Istituto Astrobiologico Italiano-Rete dei laboratori Nazionali di Astrobiologia. Saladino, che insegna all’università della Tuscia, presiede l’Istituto fino al primo incontro previsto nel 2020, quando saranno definite le strutture di governance. L’astrobiologia, ha aggiunto “coinvolge sia la ricerca fondamentale, che punta a capire come la vita si sia originata sulla Terra e come eventualmente possa essersi originata o potrà originarsi in altri pianeti, sia la ricerca applicata che parte da queste nozioni di base per progettare gli strumenti innovativi destinati alle missioni spaziali che cercano tracce di vita su altri pianeti e lune del Sistema Solare”. È un istituto che coinvolge diversi settori, dalla fisica, alla chimica, all’ingegneria, per un totale di 14 laboratori e circa 80 ricercatori che lavorano in varie università ed enti, quali le università della Tuscia di Viterbo, Federico II di Napoli, di Roma Sapienza e Tor Vergata, di Torino, di Bologna, di Trento, dell’Aquila, di Parma, Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Osservatorio Astrofisico di Arcetri dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

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