Lo sostiene Seth Shostak del SETI Institute di Mountain View, il programma dedicato alla ricerca della vita intelligente extraterrestre, interpellato in un articolo pubblicato sul New Scientist
Seth Shostak |
La vita aliena potrebbe essere più strana
di quanto il nostro cervello terrestre possa mai immaginare. Perché le
nostre idee sulla vita si ispirano a un unico modello, quello della vita
sulla Terra. Mentre la realtà potrebbe essere molto diversa. Lo
spiega Seth Shostak del SETI Institute di Mountain View, il programma
dedicato alla ricerca della vita intelligente extraterrestre,
interpellato in un articolo pubblicato sul New Scientist. Secondo lo
scienziato sarebbe presuntuoso pensare che la Terra sia l'unico pianeta
con forme di vita. In media, ogni stella della Via Lattea ha un pianeta
in orbita. Si stima che un quinto di quelle stelle potrebbe avere un
pianeta favorevole alla vita. Quindi è ipotizzabile che ci siano
all'incirca 50 miliardi di pianeti potenzialmente abitabili nella nostra
galassia, che è una delle miliardi che si trovano nell'Universo.
Questo non significa che la vita
intelligente sia vicina. Stiamo esplorando il nostro Sistema solare da
molto tempo, quindi se contenesse forme di vita intelligenti,
probabilmente lo sapremmo ormai. Se si trattasse di una vita semplice e
microbica, la storia sarebbe diversa. I posti migliori in cui guardare
sono i ghiacciai all'esterno del Sistema solare, le lune Europa,
Encelado e Titano perché sappiamo che hanno liquidi in grado di
sostenere la vita. Per scoprire forme di vita più avanzate probabilmente
dobbiamo guardare più lontano e la nostra tecnologia è ancora
rudimentale.
La scommessa migliore, secondo il
New Scientist, è studiare le atmosfere dei pianeti alieni alla ricerca
di tracce di gas come ossigeno e metano che coesistono solo se un
processo termodinamicamente implausibile, chiamato vita, li riempie
costantemente. Non possiamo ancora farlo, ma con l'imminente lancio del
James Webb Space Telescope e la
costruzione dell'Extremely Large Telescope in Cile, dovremmo presto
essere in grado di farlo. Rilevare solo in remoto un altro mondo con
vita aliena ci direbbe che non siamo soli nell'Universo e che la vita è
probabilmente diffusa. Ma non ci dirà com'è quella vita. Tendiamo
naturalmente a pensare a qualsiasi vita avanzata come quella di un
essere umano, ma non sappiamo nemmeno come saranno gli umani futuri.
"Se qualcuno avesse scritto questo
articolo 100 milioni di anni fa e avesse chiesto come sarebbero stati
gli alieni, probabilmente avrebbe sentito da un triceratopo o da un
brontosauro che gli alieni sarebbero piccoli ad una estremità, grandi
nel mezzo e di nuovo piccoli all'altra estremità", dice Shostak. Anche
ipotesi che vita si debba basare sul carbonio e che richiede acqua
liquida considerano un unico campione, il pianeta Terra. La vita su
Titano, ad esempio, potrebbe usare idrocarburi liquidi nel modo in cui
usiamo l'acqua. Alcuni scienziati hanno ipotizzato che la vita potrebbe
essere basata sul silicio.
Dati i rapidi progressi dell'informatica,
secondo Shostak, la vita aliena avanzata potrebbe persino consistere in
macchine artificialmente intelligenti. Probabilmente è altrettanto
giusto non pensare alla vita come a una cosa. "Quando guardo intorno
alla Terra, vedo così tante forme di vita che non avrei mai potuto
immaginare", afferma Kaltenegger. "Penso che qualunque cosa possiamo
immaginare, la diversità della vita se esiste là fuori ci lascerà a
bocca aperta", conclude.
Commento di Oliviero Mannucci: Il problema della scienza attuale è proprio questo. E' troppo antropocentrica. Fa fatica ad astrarsi, a considerare che possano esistere molti altri modi di intendere la vita, e così continua a cercare gli alieni con le onde radio, che sono poco più che segnali di fumo. Perchè invece non prendere in considerazione la casistica ufologica? O l'utilizzo della telepatia, ad esempio? Almeno le onde telepatiche sono instantanee. La ristrettezza mentale della maggior parte di molti scienziati ha un nome " metodo scientifico", cioè quel metodo che analizza il mondo fenomenico con i sensi limitati che possediamo, e in base a questo, dopo aver riprodotto il fenomeno ( ma non sempre questo riesce) vengono enunciate leggi che poi a distanza di tempo vengono smentite da altri "scienziati", che applicando il "metodo scientifico", enunciano una nuova legge che cancella la prima, che evidentemente tanto scientifica non era e via dicendo. Einstein diceva: Una cosa non si può fare, fino a quando arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza. E ancora: La condanna senza la conoscenza è peggio dell'ignoranza.
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