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Wednesday, September 15, 2021

Sangue, urea, sudore, lacrime e regolite: così costruiremo le case su Marte ( HARDWARE UPGRADE )

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Biocomposti con suolo simulato di Marte e Luna

 È stato ribattezzato AstroCrete il materiale che, secondo i ricercatori dell'Università di Manchester, permetterà di realizzare in modo economico unità abitative su Marte. Basta mischiare la regolite marziana con sangue, sudore e lacrime, aggiungendo urea per conferire ulteriore resistenza.

 

Tra le mille problematiche da affrontare in un'ipotetica colonizzazione di Marte c'è anche quella di creare delle unità abitative per le persone che metteranno piede sul Pianeta Rosso. Non sembra praticabile l'idea di portare i materiali utili alla formazione di una colonia direttamente dalla Terra, infatti far viaggiare su un'astronave anche un solo mattone può costare 2 milioni di dollari.

La soluzione migliore sarebbe quella di sfruttare le risorse del luogo e all'Università di Manchester dicono di aver sviluppato un modo per creare un materiale simile al cemento "fatto di polvere extraterrestre insieme al sangue, sudore e lacrime degli astronauti". Sembra qualcosa di macabro, ma in realtà è una soluzione piuttosto ingegnosa.

Lo studio, pubblicato su Materials Today Bio, afferma che una proteina del sangue umano, combinata con un composto di urea, sudore o lacrime, potrebbe legarsi al suolo lunare o marziano per produrre un materiale più resistente del normale cemento, perfettamente adatto per lavori di costruzione in ambienti extraterrestri.

 

 Biocomposto marziano stampato in 3D

Lo studio è stato improntato su una simulazione del suolo lunare / marziano: abbiamo campioni di suolo lunare, ma non di quello marziano; fortunatamente tutte le missioni svolte hanno analizzato il terreno in modo preciso, permettendoci di creare dei "simulanti" per compiere esperimenti e analisi.

In genere l'uso delle risorse in loco, definito "in situ resource utilization demonstration" (ISRU), si concentra sull'uso di rocce sciolte, suolo (regolite) e la possibile presenza di depositi di acqua. Pensate, ad esempio, che c'è una startup belga che vuole ricavare ossigeno dal suolo del nostro satellite.

Tuttavia, secondo i ricercatori dell'ateneo britannico, c'è una risorsa trascurata che, per definizione, sarà disponibile in qualsiasi missione con equipaggio sul Pianeta Rosso: l'equipaggio stesso. Nel loro studio i ricercatori affermano di aver dimostrato che una proteina comune dal plasma sanguigno - l'albumina sierica umana - potrebbe fungere da legante con la polvere simulata della Luna o di Marte per produrre un materiale simile al cemento. Il materiale risultante, chiamato AstroCrete, ha dimostrato nelle simulazioni una resistenza alla compressione fino a 25 MPa (Megapascal), circa la stessa dei 20-32 MPa osservati con il calcestruzzo ordinario.

I ricercatori hanno inoltre scoperto che incorporando urea, sudore e lacrime la resistenza dell'AstroCrete alla compressione potrebbe aumentare di oltre il 300% arrivando a 40 MPa, dando vita a un materiale decisamente più resistente del normale calcestruzzo.

Gli scienziati hanno calcolato che oltre 500 kg di AstroCrete ad alta resistenza potrebbero essere prodotti nel corso di una missione di due anni sulla superficie di Marte da un equipaggio di sei astronauti. In base alle stime, ogni membro dell'equipaggio potrebbe produrre abbastanza AstroCrete per espandere l'habitat per supportare un membro dell'equipaggio aggiuntivo, raddoppiando l'alloggiamento disponibile a ogni missione.Non è la prima volta che si usa il sangue (seppur animale) come legante per la malta. "È entusiasmante che una grande sfida dell'era spaziale possa aver trovato la sua soluzione ispirandosi alla tecnologia medievale", ha affermato il dott. Aled Roberts. Gli scienziati hanno studiato il meccanismo che porta a creare questo legame, scoprendo che le proteine ​​del sangue si denaturano, o "cagliano", formando una struttura estesa con interazioni note come "fogli beta" che tengono insieme il materiale.

Manolo De Agostini

Fonte 

 

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