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Saturday, September 30, 2017

Alieni, la scienziata Lina Tomasella: "Esistono, lo dimostra la matematica"

L'astronoma italiana che studia le onde gravitazionali: "Altre vite? È statistica..."

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Lina Tomasella

L'esplorazione dello spazio di Lina Tomasella è partita dal sottosuolo: «In effetti la prima passione è stata la biologia e facevo la speleologa nelle grotte di Veneto e Friuli.  La bio-speleologa esattamente». Adesso è passata dall'altra parte dei misteri dell'esistenza: è ricercatrice presso l'Inaf-Osservatorio Astronomico di Padova, nonché coordinatrice e responsabile delle attività dell'osservatorio di Asiago, quello che ha i più grandi telescopi ottici d'Italia. In più è nel Gruppo Italiano Gravita, che si occupa degli studi sulle onde gravitazionali, nei quali il nostro Paese ha raggiunto i risultati raccontati giusto due giorni fa. Grazie allo strumento Virgo, a Cascine.
E dunque, cosa scopriremo ancora adesso?
«Beh, chi può dirlo. Negli ultimi anni le scoperte aumentano. E così anche i misteri».
Come si comincia a fare l'astronoma?
«Essendo appassionati di scienze, naturalmente. Io in realtà sapevo di voler fare la ricercatrice e ho partecipato anche alla prima edizione del concorso per i giovani scienziati d'Europa, nel 1989. L'ho vinto con uno studio sulla tossicità dei coloranti».
E lo spazio che c'entra?
«Tutto c'entra con lo spazio. Diciamo che un dottorato un Astrofisica ha cambiato la mia strada».
Negli ultimi tempi le notizie in arrivo dall'universo si sono moltiplicate...
«Certo, è perché abbiamo ancora più conoscenze. Poi ci sono segnali spaziali che ancora non riusciamo a capire, ed è per quello che sogniamo che arrivino da qualche civiltà extraterreste».
Però?
«Però prima di tutto uno scienziato deve studiare e catalogare; e col tempo si riescono a capire cose incomprensibili. Prendiamo come esempio le pulsar, oggetti densi che ruotano velocemente. All'inizio non si sapeva come fossero: funzionano come un faro, il segnale arriva con periodo rotazione. Facile pensare che possa essere un messaggio da un'altra specie. Poi però sono stati fatti i calcoli, e...».
Lo spazio è matematica?
«Sicuramente: quello è il motore. Anzi: è il linguaggio con cui l'universo si esprime. Esistono delle costanti che ormai sono conosciute. E ci aiutano a capire ciò che sembra imperscrutabile».
Per esempio?
«La struttura dell'universo è a spugna, con vuoti e filamenti che contengono le galassie. Tutto rispecchia le condizioni iniziali della sua formazione e le successive evoluzioni. Il Big Bang ha insomma dato le regole base, il resto è equazione».
Ora sappiamo anche che esistono pianeti abitabili.
«Dal 1995 ad oggi, quando è stato scoperto il primo, le tecniche si sono raffinate. Presto, grazie ai nuovi telescopi, potremo studiare anche la loro atmosfera».
Lo spazio è matematica: ma è anche filosofia?
«Noi siamo scienziati, le interpretazione personali non lo sono. Noi studiamo e arriviamo a un punto. Per dire: ciò che era prima del Bing Bang non è scienza perché i modelli matematici in questo caso possono dare risposte, ma non certezze».
Sì, ma l'astronomo si fa delle domande?
«Ma certo: la curiosità è il motore della nostra professione. Scienza e religione sono cose separate. Però arrivi un punto in cui qualche domanda te la fai, anche se il nostro compito è dare risposte attraverso i dati».
E la domanda resta sempre la stessa.
«Se c'è vita nell'universo? Certo, è una questione statistica: con così tanto spazio e così tanti soli, ci sono tantissimi pianeti. La difficoltà dalle difficoltà di comunicazione vista la distanza e dal rapporto spazio-tempo. E curvare l'universo per trovare scorciatoie per ora è pura fantasia».
Quindi, gli alieni...?
«Esistono. Lo dice la matematica».

Fonte



Commento di Oliviero Mannucci: Sono lieto di vedere che alcuni scienziati stiano cominciando ad aprire la loro mente all'esistenza degli esseri alieni. Però devo dissentire con la dottoressa sull'affermazione  fatta:

«Ma certo: la curiosità è il motore della nostra professione. Scienza e religione sono cose separate. Però arrivi un punto in cui qualche domanda te la fai, anche se il nostro compito è dare risposte attraverso i dati».

scienza e religione sono cose separate, anzi....! Il problema è che i scienziati continuano ad applicare il famigerato metodo scientifico materiale, che scientifico non è, in quanto si basa sull'osservazione dei fenomeni  con  sensi umani che sono limitati. I fenomeni osservati, sono fenomeni che appartengono alla dimensione materiale, e quindi effimeri, in quanto temporanei. Se si utilizzasse il metodo scientifico spirituale, che attraverso un lavoro su se stessi ti porta ad osservare fenomeni eterni, allora si avrebbe la vera scienza, quella che molti scienziati materialisti non sa neanche  dove sta di casa. 

 

A tal proposito consiglio a tutti, anche alle persone più prevenute sull'argomento alieni, questo bellissimo testo della NASA: Archaelogy,antropology, and interstellar communication   che potrete scaricare in pdf cliccando sul link appositamente creato. Il libro in questione scritto da diversi esperti, conferma in pieno le tesi della dott.ssa Tomasella, dicendo in sintesi, che le testimonianze storiche presenti sulla Terra sul passaggio di razze extraterrestri sono così tante e tali, che non si dovrebbe più mettere neanche lontanamente in dubbio una realtà del genere. Io me lo sono letto già tre volte e lo consiglio veramente a tutti. Ricordate: il cervello è come un paracadute, funziona solo quando si apre.

https://www.nasa.gov/sites/default/files/styles/side_image/public/aaic-side.jpg?itok=4Qmulbkh



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