Lo spazio è un insieme di meraviglie e di tesori. Questo è innegabile. Uno dei tesori più importanti e misteriosi dell’universo, ed anche del nostro pianeta, è la vita. La vita nell’universo è un enigma che dura dalla notte dei tempi. L’esistenza di vita extraterrestre è infatti una realtà ufficiosa, data la grande quantità di prove (anche scientifiche) e dalle dimensioni del cosmo. Ufficialmente invece, per svariati motivi, è una realtà ancora lontana. Una recente scoperta di un segnale misterioso proveniente da Proxima Centauri sembra però cambiare le carte in tavola ufficiali e rende più vicina questa impressionante realtà.
La scoperta del segnale misterioso da Proxima Centauri
La scoperta di tale segnale l’ha divulgata inizialmente la testata giornalistica inglese The Guardian e confermata poi dall’importante periodico chiamato Scientific American. In questa notizia si anticipa la scoperta di un segnale misterioso proveniente da Proxima Centauri; lo studio vero e proprio sarà divulgato invece nel 2021. Questo bizzarro segnale è stato captato nel 2019 tra i mesi di aprile e maggio durante una sessione di monitoraggio spaziale di 30 ore.
Questo misterioso segnale è stato registrato in Australia, da un radiotelescopio dell’osservatorio di Parkes, nel Nuovo Galles del Sud. Questo osservatorio partecipa attualmente al vasto progetto chiamato Breakthrough Listen, che mira proprio a captare i segnali spaziali e finanziato con 100 milioni di dollari.
Il segnale misterioso proviene, come accennato prima, da Proxima Centauri. Proxima Centauri è la stella (nana rossa) più vicina a noi, dista infatti da noi circa 4,23 anni luce ed è situata nella Costellazione del Centauro. Tale segnale è stato denominato BLC1 ed ha una frequenza di 982,002 MHz e una larghezza di banda molto stretta.
Le possibili spiegazioni
Osservando la sua frequenza e la sua larghezza di banda, gli studiosi escludono un’origine terrestre, ovvero originata da un satellite umano o da un’astronave umana. Escludono in parte anche un’origine naturale, visto che il segnale misterioso proveniente da Proxima Centauri non rientra tra quelli emessi da fonti naturali conosciute ed è fin troppo preciso e compresso in una precisa frequenza e larghezza di banda.
Si potrebbe pensare che questo segnale sia originato da un fenomeno astronomico sconosciuto o conosciuto; infatti alcune volte simili segnali misteriosi possono essere originati da buchi neri, pulsar, quasar ed altro ed essere scambiati con qualcosa di “inspiegabile”. Nel caso di BLC1, però, il segnale è fin troppo anomalo. Gli studiosi, quindi, non escludono l’origine artificiale, ovvero originato da una civiltà aliena. Ovviamente non escludono al 100% nemmeno l’origine naturale. Il mistero rimane ed è molto fitto, soltanto altri e futuri studi possono far luce su BLC1.
Ad un “passo” dagli alieni
Giunti a questo punto bisogna dire però che non è un caso che attorno alla stella Proxima Centauri orbiti il pianeta Proxima b. Questo esopianeta, oltre ad essere quello più vicino a noi, è molto noto perché è uno dei più simili alla Terra. Infatti è un pianeta terrestre, è situato nella zona abitabile della sua stella, ha dimensioni simili al nostro pianeta (anche se leggermente maggiori), orbita attorno alla sua stella in circa 11 giorni terrestri, ha molto probabilmente acqua allo stato liquido in superficie ed è uno degli esopianeti più idonei ad ospitare forme di vita. Gli alieni sono ad un passo da noi.
Può essere correlato quindi il fatto che un segnale così misterioso provenga proprio da un pianeta abitabile. Forse i suoi abitanti stanno cercando di scoprire la vita sulla Terra o comunicare con noi? Sembra paradossale, ma è una valida possibilità. Del resto, anche per il principio di mediocrità, l’esistenza di vita aliena è anche solo statisticamente una certezza, pensare il contrario è da stolti.
Non ci resta quindi che attendere ulteriori informazioni e notizie, oltre anche a tentare di inviare un messaggio umano verso Proxima b. Il segnale misterioso da Proxima Centauri può letteralmente cambiare la storia e le nostre conoscenze. Gli studi devono andare avanti e si spera possano confermare, a livello ufficiale, l’esistenza di vita nello spazio
Gioacchino Savarese
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