Genova - Ci sono città dove il tasso di inquinamento è così alto che
solo l’aria, contaminata da sostanze tossiche, costituisce una vera e
propria minaccia per la salute dei suoi abitanti. Il Blacksmith Institute ha
realizzato un nuovo report con le 35 città più pericolose, dal punto di
vista ambientale, rilevando la presenza di metalli pesanti e pesticidi
nell’aria, nel suolo e nell’acqua, e considerando il numero di persone
potenzialmente esposte agli effetti di questi fattori di inquinamento.
Tra le dieci città più contaminate ci sono Chernóbyl (Ucrania), Dzerzhinsk e Norilsk (Russia), Bajos
de
Haina (Repubblica Dominicana), Kabwe (Zambia), La
Oroya (Perú), Linfen (Cina), Mailuu
Suu (Kirghizistan), Ranipet (India) e Sumgait (Azerbaigian).
A 27 anni dal disastroso incidente nella centrale nucleare di Chernóbyl,
gli effetti delle radiazioni emesse all’epoca, 100 volte superiori a
quelle di Hiroshima e Nagasaki, sono ancora devastanti: oltre 5mila
persone si sono ammalate di cancro alla tiroide e altri 5 milioni hanno
dovuto abbandonare il proprio Paese.
E’ invece già entrata nel “Guinnes dei primati” come la città con il più alto tasso di contaminazione chimica, Dzerzhinsk,
in Russia. A partire dal 1930, nel boom dell’industrializzazione, sino
al 1998 è stata trasformata in una sorta di “discarica” a cielo aperto.
Diossina e fenoli sono presenti nelle acque sotterranee in
concentrazioni di 19 milioni di volte superiori a quelle consentite.
Massicce quantità di sostanze altamente tossiche, come formaldeide, piombo, ammonio e acido
solforico, prodotte dalle fabbriche, sono state rilevate a Bajos
de Haina, il più importante porto industriale della Repubblica
Dominicana, dove viene prodotta più del 50% dell’energia elettrica
disponibile nel Paese. Persistono invece a Kabwe, in Zambia, gli
effetti irreversibili della miniera di zinco e piombo: aria e suolo
contaminati da metalli pesanti con ripercussioni, non solo sulla salute
della popolazione, ma anche sul bestiame.
Circa 35mila persone invece sono esposte al rischio contaminazione a La
Oroya, in Perù, dove l’inquinamento è correlato all’estrazione di
metalli pesanti, come il piombo, presente nel sangue del 99% dei
bambini, e di rame e zinco. Rappresenta una costante minaccia per la
salute di oltre 3 milioni di persone, l’industria del carbone a
Linfen.Nella cittadina cinese i casi di malattie polmonari sono in
costante aumento.
A Mailuu
Suu, in Kirghizistan, il problema è legato soprattutto alle
miniere di uranio con un alto rischio per gli abitanti di ammalarsi di
cancro. Oltre 2 milioni di sostanze tossiche sono invece state
rilasciate lo scorso anno a Norilsk, in Russia. Un dato allarmante che
ha spinto le autorità a introdurre una serie di provvedimenti per
contenere l’inquinamento.
A Ranipet, in India, i principali
fattori di inquinamento sono rappresentati dalle tantissime industrie
presenti nella cittadina, ma anche da un impianto di fertilizzanti
risalente al XIX secolo. Infine c’è Sumgait, in Azerbaigian, dove
il pericolo è rappresentato dai rifiuti emessi dagli impianti
petrolchimici, con la presenza nell’aria di mercurio e DDT, con pesanti
conseguenze sulla salute dei cittadini.
Fonte
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