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Monday, August 26, 2013

Le dieci città dove l’aria è irrespirabile

Genova - Ci sono città dove il tasso di inquinamento è così alto che solo l’aria, contaminata da sostanze tossiche, costituisce una vera e propria minaccia per la salute dei suoi abitanti. Il Blacksmith Institute ha realizzato un nuovo report con le 35 città più pericolose, dal punto di vista ambientale, rilevando la presenza di metalli pesanti e pesticidi nell’aria, nel suolo e nell’acqua, e considerando il numero di persone potenzialmente esposte agli effetti di questi fattori di inquinamento.
Tra le dieci città più contaminate ci sono Chernóbyl (Ucrania), Dzerzhinsk e Norilsk (Russia), Bajos de Haina (Repubblica Dominicana), Kabwe (Zambia), La Oroya (Perú), Linfen (Cina), Mailuu Suu (Kirghizistan), Ranipet (India) e Sumgait (Azerbaigian).
A 27 anni dal disastroso incidente nella centrale nucleare di Chernóbyl, gli effetti delle radiazioni emesse all’epoca, 100 volte superiori a quelle di Hiroshima e Nagasaki, sono ancora devastanti: oltre 5mila persone si sono ammalate di cancro alla tiroide e altri 5 milioni hanno dovuto abbandonare il proprio Paese.
E’ invece già entrata nel “Guinnes dei primati” come la città con il più alto tasso di contaminazione chimica, Dzerzhinsk, in Russia. A partire dal 1930, nel boom dell’industrializzazione, sino al 1998 è stata trasformata in una sorta di “discarica” a cielo aperto. Diossina e fenoli sono presenti nelle acque sotterranee in concentrazioni di 19 milioni di volte superiori a quelle consentite.
Massicce quantità di sostanze altamente tossiche, come formaldeide, piombo, ammonio e acido solforico, prodotte dalle fabbriche, sono state rilevate a Bajos de Haina, il più importante porto industriale della Repubblica Dominicana, dove viene prodotta più del 50% dell’energia elettrica disponibile nel Paese. Persistono invece a Kabwe, in Zambia, gli effetti irreversibili della miniera di zinco e piombo: aria e suolo contaminati da metalli pesanti con ripercussioni, non solo sulla salute della popolazione, ma anche sul bestiame.
Circa 35mila persone invece sono esposte al rischio contaminazione a La Oroya, in Perù, dove l’inquinamento è correlato all’estrazione di metalli pesanti, come il piombo, presente nel sangue del 99% dei bambini, e di rame e zinco. Rappresenta una costante minaccia per la salute di oltre 3 milioni di persone, l’industria del carbone a Linfen.Nella cittadina cinese i casi di malattie polmonari sono in costante aumento.
A Mailuu Suu, in Kirghizistan, il problema è legato soprattutto alle miniere di uranio con un alto rischio per gli abitanti di ammalarsi di cancro. Oltre 2 milioni di sostanze tossiche sono invece state rilasciate lo scorso anno a Norilsk, in Russia. Un dato allarmante che ha spinto le autorità a introdurre una serie di provvedimenti per contenere l’inquinamento.
A Ranipet, in India, i principali fattori di inquinamento sono rappresentati dalle tantissime industrie presenti nella cittadina, ma anche da un impianto di fertilizzanti risalente al XIX secolo. Infine c’è Sumgait, in Azerbaigian, dove il pericolo è rappresentato dai rifiuti emessi dagli impianti petrolchimici, con la presenza nell’aria di mercurio e DDT, con pesanti conseguenze sulla salute dei cittadini.


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