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Wednesday, September 12, 2018

Segnali da una lontana galassia registrati dall'intelligenza artificiale



L'intelligenza artificiale in ascolto dei segnali prodotti dall'universo violento in cerca di quelli che potrebbero avere un'origine artificiale (fonte: Breakthrough Listen image) © Ansa


L'intelligenza artificiale si mette in cerca di Et: è un'idea del programma Breakthrough Listen, nato nell'ambito del progetto Seti per la ricerca sulle intelligenze extraterrestri, e punta ad analizzare in modo più efficiente i segnali radio prodotti dalle grandi esplosioni cosmiche in cerca di anomalie che potrebbero avere un'origine artificiale. Descritto sull'Astrophysical Journal, il progetto è coordinato da Andrew Siemion, direttore del Seti. Il banco di prova del sistema di intelligenza artificiale in ascolto di Et è stata l'analisi dei segnali radio provenienti dalla sorgente chiamata FRB 121102, che si trova in una galassia distante circa 3 miliardi di anni luce dalla Terra.
I lampi radio veloci (fast radio burst, Frb) sono impulsi radio che durano millesimi di secondo, generati in galassie molto lontane e la cui sorgente non è chiara.
I ricercatori si sono concentrati sulla sorgente FRB 121102 perché è molto particolare: è una delle poche a generare questi segnali periodicamente; per la maggior parte li produce solo una volta. Il sistema di intelligenza artificiale ha analizzato i segnali provenienti da questa fonte nell'arco di cinque ore,registrati  il 26 agosto 2017 dal Green Bank Telescope, in West Virginia. Il sistema ha individuato in questo modo 71 nuovi eventi, portando a 300 il numero dei segnali registrati complessivamente da questa fonte dal 2012. Si è visto inoltre che i segnali vengono prodotti in modo irregolare e che la sorgente alterna periodi di quiescenza a periodi di attività frenetica.
Secondo Siemion, l'analisi potrebbe finalmente rivelare l'origine di questi segnali. Anche se si scoprisse che "non sono la firma di una tecnologia extraterrestre, il progetto Breakthrough Listen avrebbe comunque gettato le basi di una nuova area di ricerca" che applica l'intelligenza artificiale alla radioastronomia e "che aiuterà a comprendere l'universo".

Fonte 

 

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