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Thursday, May 23, 2019

NASA chiede "l'aiuto del pubblico" per mappare l'asteroide Bennu

Verso la fine dello scorso anno, la sonda OSIRIS-REx è entrata in orbita attorno all'asteroide Bennu, un'operazione complessa che è stata, però, solamente l'inizio di una missione ancora più ostica. La sonda è arrivata a destinazione lo scorso 3 dicembre, operando sin da subito le prime analisi. Successivamente si è cercato di trovare il giusto equilibrio per porsi in orbita attorno all'asteroide, operazione molto complicata se pensiamo che Bennu misura circa 600 mt di diametro, ha una forza di gravità minima e le stesse radiazioni solari rischiavano di influire sul risultato.
L'obiettivo è stato centrato lo scorso 31 dicembre 2018: una precisa scarica del propulsore della durata di 8 secondi ha consentito la storica manovra. OSIRIS-REx procederà restando in orbita fino al 2020 circa, successivamente si tenterà di recuperare un campione di terreno per riportarlo a Terra entro il 2023. Ora il problema maggiore risulta trovare un sito adeguato per la raccolta del materiale, a quanto pare la NASA si troverebbe in seria difficoltà, tanto da chiedere l'aiuto di gruppi esterni di scienziati per mappare l'impervia superficie dell'asteroide.

 





L'impressionante foto che vedete poco sopra è stata scattata dalla Polycam montata su OSIRIS-REX lo scorso 28 marzo, la distanza dalla superficie nel momento dello scatto era di di 3,4 km, mentre il campo visivo mostrato nel ritaglio è di 49,6 metri. Per avere un'idea delle dimensioni, la NASA afferma che il masso bianco visibile a destra della parte superiore dell'immagine è alto circa 4,8 metri.
La sonda ha ormai mappato tutta la superficie dell'asteroide, scoprendo come la conformazione rocciosa renda complessa la ricerca di un sito di prelievo dei campioni. Per accelerare il processo di selezione, la NASA sta chiedendo ai volontari cittadini scienziati di sviluppare una mappa dei rischi, effettuando una vera e propria conta dei massi: l'obiettivo è la catalogazione completa delle rocce pericolose vicine ai potenziali siti di raccolta.
Per questo la NASA ha dato il via ad una collaborazione con CosmoQuest, un progetto che sostiene iniziative di scienziati cittadini, che si prenderanno l'onere di effettuare la conta. L'agenzia spaziale renderà disponibili le immagini raccolte e la campagna di mappatura durerà fino al prossimo 10 luglio. Una volta che saranno individuati i siti primari e secondari, OSIRIS-REx effettuerà una ricognizione ravvicinata per carpire maggiori dettagli.
La manovra di raccolta dei campioni, chiamata Touch-and-Go (TAG), è prevista per luglio del 2020 e il ritorno a Terra nel settembre del 2023. Naturalmente se tutto andrà a buon fine.

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