A giugno attese rivelazioni dai servizi segreti. Fin qui gli astronomi hanno temuto il ridicolo nella ricerca di altri mondi abitati
Mentre Elon Musk continua a
collaudare astronavi che dovrebbero portare l’uomo su Marte, cresce il
numero dei miliardari che investono nello spazio e torna la competizione
tra potenze con Cina e Russia decise a creare una base comune sulla
Luna dove anche gli Stati Uniti stanno per tornare, prepariamoci a nuove
rivelazioni che ci renderanno meno scettici su UFO ed extraterrestri:
ormai ne parla seriamente anche Barack Obama e a
giugno il Pentagono e i servizi segreti Usa presenteranno al Congresso
un rapporto sugli avvistamenti di oggetti non identificati che farà
rumore.
Quando arrivò alla Casa Bianca, nel 2009, Barack
Obama tentò un esperimento di democrazia diretta chiedendo ai cittadini
di dirgli, via Internet, quali fossero, secondo loro, le priorità da
affrontare. Il risultato — primo, la liberalizzazione della marijuana,
secondo togliere il vincolo top secret del Pentagono sulle informazioni
sugli UFO — fece cadere le braccia al presidente che archiviò subito
quel test.Dodici anni dopo, però, mentre la cannabis è stata legalizzata
in molti Stati dell’Unione anche sull’onda di referendum popolari, lo stesso
Obama, intervistato dalla Cbs, ha parlato degli avvistamenti di oggetti
non identificati e di possibilità di vita extraterrestre non come stranezze messe in giro da personaggi eccentrici, ma come qualcosa da studiare a fondo. «Perché» ha aggiunto «la verità è che spesso abbiamo trovato oggetti nei cieli dei quali non sappiamo spiegare la natura. Non sappiamo come fanno a muoversi in quel modo, con quelle traiettorie. Bisogna continuare a indagare per capire di cosa si tratta».
La
sortita di un ex presidente su una materia così controversa fa
sensazione, visto che per decenni discutere di dischi volanti e marziani
è stato considerato un esercizio puerile anche dalla politica. Con
l’unica eccezione di un ex leader dei senatori democratici, Harry Reid,
che 15 anni fa fece stanziare 22 milioni di dollari per uno studio
segreto del Pentagono sulla natura degli oggetti volanti più volte
avvistati, il Congresso non ha mai preso sul serio questa materia: molti parlamentari, soprattutto conservatori, hanno considerato queste ricerche uno spreco di denaro dei contribuenti.
Nell’America
polarizzata di oggi le parole di Obama potrebbero anche innescare un
altro conflitto culturale tra destra e sinistra. Ma stavolta forse non
accadrà perché la quantità di avvistamenti inspiegabili registrati da
militari che di certo non hanno inventato storie e il timore che alcuni
di questi oggetti che volano a velocità pazzesche e cambiano traiettoria
e quota come se non fossero condizionati dalle leggi della fisica
possano venire non dallo spazio ma da laboratori segreti russi o cinesi
hanno spinto un leader repubblicano a chiedere di fare luce:
nell’autunno scorso, quando era ancora presidente della Commissione
Servizi segreti del Senato, Marco Rubio ha ottenuto dal presidente Trump l’inserimento del rapporto della National Intelligence e del Pentagono al Congresso, e il relativo stanziamento, nelle misure di emergenza varate per fronteggiare la pandemia.
E la sortita di Obama è stata presa sul serio e rilanciata anche da Tucker Carlson,
il conduttore più seguito dal pubblico conservatore della Fox, mentre
John Ratcliffe, direttore dei serivizi segreti negli anni di Trump,
avverte che il rapporto del mese prossimo farà rumore: conterrà molti
elementi che il Pentagono non ha mai rivelato. Del resto gli stessi
militari da anni danno conto sempre più spesso di avvistamenti
inspiegabili.
In questo campo, poi, cresce anche un’altra dimensione: l’esplorazione dello spazio lontano.
Fin qui gli astronomi hanno temuto il ridicolo nella ricerca di altri
mondi abitati. Ma libri come Extraterrestrial dello scienziato di
Harvard Avi Loeb e i progressi tecnologici che consentono di avvistare
migliaia di pianeti di stelle lontane e di selezionare con
l’intelligenza artificiale miliardi di dati per capire dove è possibile
qualche forma di vita, aprono nuovi spazi di ricerca dando credibilità agli scienziati visionari:
quelli che hanno rotto gli schemi dei colleghi più ortodossi e timorosi
di cadere nel ridicolo. Nella sola Via Lattea, la nostra galassia, ci
sono da 100 a 400 miliardi di stelle come il Sole, con i loro pianeti. Da qualche parte potrebbero essersi create condizioni come quelle che abbiamo sulla Terra.
E i nuovi telescopi — quelli al suolo e quelli in orbita — esplorano
spazi sempre più lontani: è nella natura dell’uomo anche se c’è chi dice
che, con tutti i problemi che abbiamo in casa, è futile cercare segnali di vita in mondi lontani anni-luce che, quando li riceviamo, potrebbero già non esistere più.
Massimo Gaggi
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