In film di Steven Spielberg arrivava nelle sale l'11 giugno del 1982. Nove nomination all'Oscar e quattro statuette, rappresenta uno dei messaggi di inclusione e pacifismo più efficaci dell'intera storia del cinema
Era la stagione della guerra per le Malvinas tra Gran Bretagna e Argentina, della grande manifestazione contro le armi nucleari a New York e della preparazione ai Mondiali di Spagna 1982. In un clima internazionale poco disteso, l'11 giugno 1982 usciva nelle sale americane E.T. l'extraterrestre di Steven Spielberg: il film giusto al momento giusto. Scritto da Melissa Mathison, vincitore di quattro Oscar, E.T. rappresenta uno dei messaggi di inclusione e pacifismo più efficaci dell'intera storia del cinema.La storia è nota: un alieno dal corpo basso e tozzo, dagli enormi piedi e dalla testa schiacciata (ma con irresistibili occhioni azzurri) viene lasciato sulla Terra dai suoi compagni di esplorazioni.
Vagando per un bosco giunge a una casa abitata da una donna con i suoi 3 figli: Michael, Elliott e Gertie. Elliott ne scopre la presenza e lo nasconde in casa. Quando i fratelli ne vengono a loro volta a conoscenza si coalizzeranno per difenderlo dagli adulti che lo cercano. Ben presto però l'extraterrestre dovrà ricorrere a cure mediche.E.T. ha seminato tracce indelibili nella memoria collettiva: il suo struggente "telefono... casa..." è ancora oggi un messaggio emblematico, così come il suo affettuoso adattamento a un ambiente sconosciuto seppur accogliente come quello della casa di Elliott. Più che un racconto di fantascienza, Spielberg ha costruito una riflessione sulla diversità e sulla solitudine, oltre che sulla possibilità di superare qualsiasi ostacolo creato da preconcetti e diffidenza attraverso la legge dei sentimenti.
Buona parte del successo del film si deve anche al lavoro e alla fantasia di Carlo Rambaldi, l'inventore del piccolo alieno che realizzò il pupazzo meccanico così amato, oggi come allora, da bambini e adulti: tutti stregati dal lungo dito che sa come indicare il cielo per cercare la "casa" a cui telefonare ma che sa anche illuminarsi per guarire o toccare qualcuno nel profondo. Un messaggio di speranza e di fratellanza incorniciato in un racconto sentimentale e a tratti anche angoscioso, come nelle sequenze in cui il piccolo alieno viene inseguito dagli abitanti della cittadina in cui vive la famiglia di Elliott in un gioco di luci di torce e ombre.
Era la stagione della guerra per le Malvinas tra Gran Bretagna e Argentina, della grande manifestazione contro le armi nucleari a New York e della preparazione ai Mondiali di Spagna 1982. In un clima internazionale poco disteso, l'11 giugno 1982 usciva nelle sale americane E.T. l'extraterrestre di Steven Spielberg: il film giusto al momento giusto. Scritto da Melissa Mathison, vincitore di quattro Oscar, E.T. rappresenta uno dei messaggi di inclusione e pacifismo più efficaci dell'intera storia del cinema.Il film ha incassato 792.000.000 di dollari in totale, incasso che all'epoca rappresentava un risultato davvero notevole. Il piccolo Henry Thomas, che interpretava Elliott, ha poi avuto una lunga carriera cinematografica che dura ancora oggi: tra i suoi film Valmont, Vento di passioni, Gangs of New York, Doctor sleep. Del cast faceva parte anche Drew Barrymore, che è rimasta poi protagonista nel mondo hollywoodiano tra ruoli prestigiosi e problemi di tossicodipendenza e alcolismo: a 14 anni tentò per due volte il suicidio.
Andrea Silenzi
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