di Massimiliano Cordeddu.
Intervista esclusiva all’astrofisica di fama mondiale Margherita Hack:” Nessuna Apocalisse per il 2012, ma un asteroide Near Earth potrebbe colpire la terra nel 2036. Il nome dell’asteroide deriva dal Dio egiziano Apophis, che significa il “distruttore”. Tranquilli, però, esiste un pianeta abitabile dove è possibile rifugiarci, il quale ha le stesse caratteristiche della Terra, ma per raggiungerlo occorrono circa 2000 anni e un astronave!
Cari lettori per il 21 dicembre 2012 non è prevista alcuna Apocalisse e, se lo dice Margherita Hack, possiamo stare tutti tranquilli, però……...
Un serio pericolo per il nostro pianeta ci sarà, ma tra circa 25 anni. Un asteroide denominato 99942 Apophis, nome infausto di un Dio egizio, che significa il distruttore, intercetterà l’ orbita della Terra nel 2036 e, se dovesse cadere sul nostro pianeta, l’impatto stimato potrebbe generare un’energia pari a circa 87o megatoni, ovvero 65.500 volte la bomba atomica di Hiroshima.
Prof.ssa Hack come si può evitare l’impatto con Apophis?
“Gli esperti dell’ Agenzia Spaziale Europea (ESA) sono già al lavoro da anni e stanno studiando il modo per deviare l’asteroide. L’innovativa missione Don Quijote dell’ESA, infatti, intende dimostrare che è possibile deflettere alcuni tipi di asteroidi, utilizzando la tecnica dell’impatto cinetico, ideale secondo la maggior parte dei ricercatori, per il caso in esame di Apophis”.
Ci può illustrare gli altri studi per evitare l’impatto con Apophis?
“Esistono diversi studi e certamente la soluzione più semplice è quella di deviare la traiettoria con una testata nucleare, ma gli asteroidi possono essere formati da materiale incoerente e, nel caso dell’utilizzo di una bomba nel tentativo di neutralizzarli potrebbero invece essere trasformati in uno sciame che colpirebbe ugualmente la Terra. Per ovviare a questo rischio si
potrebbe costruire un “trattore gravitazionale” (descritto nei particolari in un articolo sulla rivista Nature), consistente in una astronave teleguidata. la quale posizionandosi sul suolo di Apophis e, tramite dei getti propulsori potrebbe deviare la rotta dell’asteroide. Questa missione è stimata in circa 12 giorni, per un costo complessivo di circa 300 milioni di dollari”.
Esistono altri pianeti vicini con le stesse caratteristiche della terra?
“Si esiste (ride) , ma a 20 anni luce dal nostro pianeta e impiegheremmo circa 2000 anni per raggiungerlo. Si chiama Gliese 581d. Bisognerebbe partire con una nave spaziale e, gli astronauti dovrebbero farsi ibernare fino al raggiungimento del pianeta….ma qui non è più scienza, ma fantascienza”.
Fonte: http://ildemocratico.comApophis ci preoccuperà fino al 2036?
Gli scienziati che studiano i cosiddetti asteroidi NEO (Near-Earth Objects), ovvero gli oggetti che passano vicino alla Terra, sono un po' preoccupati perché pensano che non è una questione di «se» un oggetto NEO cadrà sulla Terra, ma di «quando». Per pura cronaca il 4 febbraio 2011 l’asteroide 2011 CQ1 è passato appena a 5480 km dalla terra, la più bassa mai registrata nella storia degli ultimi decenni.
Per fortuna aveva un diametro di appena un metro. Si nutre apprensione invece per l’asteroide Apophis lungo addirittura 390 metri scoperto nel 2004 perché potrebbe colpire il pianeta nel 2036. La certezza si avrà solo nel 2029 – durante il penultimo passaggio in prossimità della terra - quando però forse potrebbe essere troppo tardi per deviarlo. Comunque di scontri tra bolidi così grandi e la terra ce ne sono stati molti nel passato. Ce lo raccontano i crateri noti, circa 150, come il meteor Crater in Arizona del diametro di 1 km per un impatto di 50 mila anni fa.
Il più grande cratere fino ora noto è il VREdefort, nel Sud Africa: ha un diametro di 300 km è un’età di 2 miliardi di anni. Ma il cratere più noto è nello Yucatan in Messico: ha un diametro di 180 km, prodotto da un asteroide di 5-10 km di diametro circa 65 milioni di anni fa e che avrebbe provocato la estinzione di massa dei dinosauri.
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