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Monday, September 26, 2011

Marcia della Pace: 10 idee per cambiare l'Italia

In 200mila da Perugia ad Assisi per chiedere "PaceFuturoLavoro". Il 50esimo anniversario della manifestazione ideata da Aldo Capitini è un successo straordinario di partecipazione. Alla fine ne esce una mozione che descrive un Paese e un mondo diversi

di rassegna.it

In marcia per la Pace (immagini di Fabrizio Ricci)
A cinquant'anni dalla prima Marcia, da Assisi arriva un nuovo appello per la pace e la fratellanza dei popoli. Al termine di una giornata sorprendente, soprattutto per la straordinaria partecipazione (si stima una presenza di circa 200mila persone) alla manifestazione ideata e realizzata nel 1961 dal filosofo della non violenza, Aldo Capitini, la Tavola della Pace, che organizza ogni anno il cammino da Perugia alla città di San Francesco, ha dato lettura di una mozione in dieci punti che sintetizza le priorità politiche del mondo pacifista italiano.

E allora eccoli quelli che molti hanno subito ribattezato "i dieci comandamenti": promuovere un lavoro dignitoso per tutti; investire sui giovani, sull'educazione e la cultura; disarmare la finanza e costruire un'economia di giustizia; ripudiare la guerra, tagliare le spese militari; promuovere il diritto a un'informazione libera e pluralista; fare dell'Onu la casa comune dell'umanità; investire sulla società civile e sullo sviluppo della democrazia partecipativa: costruire società aperte e inclusive.

Ma per realizzare questi dieci obiettivi - sottolinea il documento finale della marcia - "abbiamo bisogno di dare all'Italia un governo di pace e una nuova politica, coerente in ogni ambito, e di investire con grande determinazione sulla costruzione di un'Europa dei cittadini, federale e democratica, aperta, solidale e nonviolenta e di una comunità del Mediterraneo che, raccogliendo la straordinaria domanda di libertà e di giustizia della primavera araba, trasformi finalmente quest'area di grandi crisi e tensioni in un mare di pace e benessere per tutti".

"Non si contrasta la guerra se non si costruisce la pace e per costruire la pace bisogna ragionare di uguaglianza, di lavoro, di dignità delle persone. Ecco perché siamo ancora qui oggi dopo 50 anni", ha detto Susanna Camusso, segretario generale Cgil, che ha preso parte alla Marcia intervenendo anche dal palco di Assisi. "L'Italia - ha aggiunto Camusso ai microfoni di perlapace.it - è un paese che è stato profondamente diviso, dove si è costruite la logica dell'individualismo, del più forte contro il più debole. Ma in Italia c'è anche chi la pace la vuole costruire, contrastando ogni giorno le diseguaglianze e l'individualismo. C'è ad esempio chi pensa che occorra dare la cittadinanza a chi è nato in Italia, ha studiato in Italia e solo perché è venuto da un altro Paese non è diverso da noi. La verità - ha concluso Camusso - è che c'è un Paese molto meglio di chi lo governa".

Fonte: http://www.rassegna.it

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