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Wednesday, September 28, 2011

Zichichi "Un indizio per 43 dimensioni"

TUTTI IN FIBRILLAZIONE DOPO IL CLAMOROSO E DISCUSSO ESPERIMENTO AL GRAN SASSO SULLE PARTICELLE PIÙ VELOCI DELLA LUCE



"Se ci sono i super-neutrini, l'idea di Universo potrebbe cambiare"

BARBARA GALLAVOTTI

La notizia che i neutrini potrebbero essere più veloci della luce è arrivata come un filo d'acqua che si insinua nella crepa di una diga: un sussurro, seguito da un fragore assordante. Il sussurro ha causato non poche polemiche ed è venuto dalla voce di Antonino Zichichi, il padre dei Laboratori del Gran Sasso dove si è svolto l'esperimento Opera.

Professore, come mai ha deciso di parlare con i giornali prima che gli autori rendessero noto il loro risultato?
«Vorrei chiarire che non ho affatto rotto la riservatezza che circondava lo studio, perché non ho accennato né agli aspetti tecnici né ai famosi 60 nanosecondi. Ho detto che al Cern girava voce di una scoperta straordinaria, e questo lo sapevano tutti: quella mattina di mercoledì 21 ho ricevuto telefonate di 3 giornalisti italiani e 2 stranieri che mi ponevano domande sui risultati. Domande alle quali non ho risposto. Dopo 5 telefonate ho chiamato un giornalista che stimo, dicendogli che il venerdì 23 ci sarebbe stato al Cern un seminario sulle proprietà dei neutrini».

Alcuni colleghi però non l'hanno presa benissimo.

«La polemica è pretestuosa: il risultato di una ricerca deve essere tenuto riservato fino all' annuncio ufficiale degli autori. Cosa che ho fatto. L'annuncio di un seminario e il tema che sarà discusso nel seminario sono "rivelazioni"?».

Il primo intervento al termine del seminario in cui si annunciava la misura della velocità dei neutrini è stato del Nobel Samuel Ting, il quale l’ha ringraziata per aver concepito i Laboratori del Gran Sasso e aver avuto l'idea di studiare neutrini prodotti al Cern e osservati al Gran Sasso: pensa che oggi sarebbe possibile costruire qualcosa come il Gran Sasso?
«Per costruire un’infrastruttura ai vertici della ricerca ci vuole una grande idea. Nel caso del Gran Sasso era quella di studiare i fenomeni rari e i neutrini generati al Cern. Per questo le sale sperimentali sono state orientate in modo opportuno. Le caratteristiche dei laboratori sono state studiate con estrema attenzione. Una montagna "a piramide" come il Cervino non avrebbe offerto la giusta protezione dai raggi cosmici. E se le rocce non fossero state fra le meno radioattive al mondo, addio "silenzio cosmico". Infine, se non fossero stati in corso i lavori del traforo, il progetto avrebbe avuto costi proibitivi».

Si parla della SuperB, un’infrastruttura proposta dall' Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e divenuta un progetto bandiera del Miur. Che ne pensa?
«L'Italia ha i numeri per impegnarsi in grandi progetti, ma la SuperB è una cosa che non farei mai. Credo che occorra impegnare energie e risorse per ottenere risultati che portino a scoprire qualcosa di davvero nuovo. La SuperB, al contrario, è pensata per fare misure di alta precisione che poco aggiungerebbero a ciò che sappiamo. Ritengo che ci siano strade più innovative da percorrere».

I costi sono un problema?
«I costi della ricerca sono poca cosa nel bilancio di uno Stato, irrisori ad esempio rispetto a quelli della missione in Libia. E divengono ancora più piccoli se si pensa che le infrastrutture di ricerca sono finanziate da collaborazioni internazionali».

Ma, insomma, lei ai neutrini superveloci ci crede o no?
«È essenziale che la misura venga ripetuta e verificata. Il mio gruppo è impegnato a ottenere una precisione di misura del tempo di volo delle particelle subnucleari di 15 millesimi di miliardesimo di secondo. Ma come fisico mi piacerebbe che si trattasse del primo indizio di un Universo a 43 dimensioni, come vuole l'idea del supermondo. Se la struttura dello spazio-tempo fosse con 43 dimensioni, i neutrini potrebbero andare più veloci di quanto faccia la luce nell'Universo con 4 dimensioni senza violare il principio di causalità, secondo cui le cause devono precedere le conseguenze, e a cui non vorrei assolutamente rinunciare».

Fonte: http://www3.lastampa.it

2 comments:

  1. ciao oliviero ma hai presente ? se questo è vero ora la signora hack può fare le valige e andarsene in pensione non pensi ? iihihhi

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  2. Caio Cristian, be' dovrà andare in pensione solo lei, ma anche un sacco di altra gente!

    Cieli sereni

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