"Resta il timore che l’incidente possa aver coinvolto anche scorie di elevata attività e per questa ragione sono necessarie informazioni chiare e dettagliate”. Lo afferma il prof. Sergio Ulgiati del Comitato scientifico del WWF Italia.
“L’impianto nucleare di Marcoule in Francia è usato per riciclare l’uranio e il plutonio contenuti nelle bombe nucleari e nelle barre di combustibile esaurite e farne MOX (Mixed Oxide Fuel), combustibile usato in impianti nucleari”. Lo afferma il prof. Sergio Ulgiati del Comitato scientifico del WWF Italia. “Il MOX contiene plutonio e uranio di varia origine (riciclato, impoverito o naturale). Siccome la sua produzione richiede una serie di fasi molto delicate di separazione del plutonio e dell'uranio dal combustibile esaurito o dagli ordigni nucleari smantellati, il rischio di tale lavorazione è evidente, e così pure la possibilità di fuoriuscita di materiale altamente contaminato in atmosfera. Resta pertanto il timore – conclude Ulgiati – che l’incidente possa aver coinvolto anche scorie di elevata attività e per questa ragione sono necessarie informazioni chiare e dettagliate”.
“Questo incidente mostra come ogni singola fase del ciclo nucleare rappresentI una potenziale fonte di pericolo - aggiunge Mariagrazia Midulla, Responsabile Policy Clima ed Energia del WWF Italia - . Il WWF Italia, ricordando il no all’atomo espresso dal nostro Paese con il referendum di giugno, ritiene che l'unica strategia possibile in termini di sicurezza sia l’abbandono del nucleare in tutta Europa, lo spegnimento dei reattori ancora attivi e una attenta strategia per la gestione della triste eredità di scorie e siti contaminati lasciataci dall'energia nucleare. In assenza di informazioni più precise, e ben ricordando la reticenza delle agenzie preposte alla sicurezza nucleare ogni qual volta si parli di incidenti in impianti nucleari, il WWF Italia ritiene che il problema dell’incidente nell’impiantofrancese riguardi l’Unione Europea tutta e chiede che come tale vada gestito, soprattutto dopo gli impegni che in sede europea erano stati assunti per garantire la sicurezza delle centrali dell’Unione. Il WWF Italia, tenuto conto della ridotta distanza che separa l’Italia dal luogo dell’esplosione, chiede anche che il Governo italiano si attivi al più presto per ottenere dati completi e trasparenti sulla reale natura dell’incidente e della sua entità”.
Fonte: http://www.ilcambiamento.it
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