In arrivo l'anno prossimo un nuovo MMO game benedetto ufficialmente dalla NASA. Stazioni orbitanti e viaggi su Marte all'ordine del giorno
Sicuramente non si può dire che la NASA snobbi il mondo della Rete: Twitter è copertissimo dagli account di ricercatori e astronauti, mentre foto e video fioccano e lasciano a bocca aperta sempre più navigatori. Ma se il materiale multimediale (per quanto straordinario) abbonda, la difficoltà dell'Agenzia spaziale statunitense è sempre stata quella di rendere la ricerca sull'universo un'esperienza interattiva godibile da tutti. In poche parole: ci vuole un buon videogioco.
Di tentativi ce ne sono stati: nell'ultima fatica finanziata dalla NASA Learning Technologies venivamo catapultati nel 2025 con altri cinque compagni raccattati in Rete a riparare una base lunare devastata dall'impatto con un meteorite. Purtroppo grafica e lentezza del ritmo rendevano Moonbase Alpha a malapena giocabile, giustificato solo dal fatto che fosse un software gratuito.
La prossima volta però sarà diverso. Il nuovo progetto nei cantieri NASA si chiama Astronaut: Moon, Mars and Beyond, e si differenzia dal precedente per un particolare fondamentale: sebbene i dettagli non siano stati completamente svelati, si tratterà di un progetto commerciale. La NASA ha assegnato i diritti del gioco tramite concorso allo studio canadese Project Whitecard, e i primi fondi stanno venendo raccolti in questi giorni tramite crowdsourcing. Per il resto, il guadagno degli sviluppatori dipenderà da come andranno le vendite: per lo studio canadese creare un gioco divertente e appetibile sarà una priorità.
La prima beta sarà giocabile da dicembre 2012. Si tratterà di un multiplayer di massa ambientato tra la Terra e Marte: una sorta di World of Warcraft interstellare più scientificamente realistico possibile. I consulenti NASA aiuteranno nello sviluppo del progetto, mentre il compito altrettanto delicato di mescolare nelle giuste dosi simulazione e divertimento sarà tutto sulle spalle dei ragazzi di Project Whitecard.
“Non sarebbe fantastico mettersi davanti allo schermo e, dopo un'ora e mezza di gioco, ritrovarsi a comprendere un po' meglio la meccanica quantistica o la fisica dei motori a reazione?”: il CEO dello studio Khaled Shariff ha le idee chiare su cosa desidera dal suo prodotto. Non resta che seguirne gli sviluppi.
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