di Peppe Caridi
Una mappa molto precisa e in 3D della superficie lunare potrebbe essere creata grazie a una nuova tecnica sviluppata al Politecnico di Hong Kong. I ricercatori cinesi, guidati dall’esperto di esplorazioni lunari Chen Yong-qi, hanno messo a punto questa nuova metodologia dopo aver analizzato per anni i dati catturati durante diverse missioni spaziali internazionali inclusa quella della sonda cinese ChangE-1, che ha riportato a Terra elementi molto utili, come immagini digitali e misurazioni effettuate con un altimetro laser.
Grazie a questi dati, gli esperti hanno potuto studiare con maggiore precisione anche la distribuzione della massa sul nostro satellite, stabilendo che la crosta lunare ha uno spessore di 40 chilometri nella faccia rivolta verso la Terra, e uno spessore di 50 chilometri nella faccia nascosta. Si tratta di un primo importante risultato per l’equipe di scienziati cinesi che ha iniziato a dedicarsi alla mappatura della Luna nel 2006. Infatti, come ricorda anche il professore Chen Yong-qi, e’ molto piu’ complicato ricostruire nei dettagli la superficie lunare rispetto a quella terrestre. La ragione principale e’ la mancanza di punti di riferimento: le uniche coordinate note sono quelle dei 14 riflettori laser (LRRR) e delle stazioni per esperimenti ASLEP lasciate dalle missioni statunitensi Apollo e da quelle sovietiche negli anni Sessanta.
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