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Wednesday, June 23, 2010

I miei telescopi


Ho iniziato ad osservare il cielo nel 1975, allora avevo solo 10 anni e non possedevo ancora un telescopio. Iniziai ad osservare il cielo a casa di un mio amico inglese che aveva ricevuto in regalo da suo padre un piccolo cannocchiale giocattolo, con il quale mi fece vedere Giove con i suoi satelliti. Già appassionato di spazio e alieni, iniziai ad osservare il cielo ad occhio nudo e alla fine del 1976, mio papà mi regalo il mio primo vero telescopio. Si trattava di un rifrattore da 60mm di apertura e 700 mm di lunghezza focale di costruzione giapponese. Uno strumento modesto, ma che offre immagini sicuramente migliori dei suoi omologhi più moderni. Uno strumento che tuttora possiedo, e che mi ha aperto le porte del cielo. Per 17 lunghi anni, fu il mio unico strumento ottico a mia disposizione e dire che l'ho spremuto come un limone non rende l'idea di quanto lo abbia sfruttato. Nell' osservazione della Luna, del Sole e dei pianeti mi ha dato molte soddisfazioni( macchie solari, crateri e montagne lunari, fino a sette fasce gioviane più i movimenti dei suoi quattrosatelliti più grandi, le calotte polari marziani e anche qualche particolare, Saturno e Titano, Urano e al limite della visibilità anche Nettuno)per quanto riguarda invece l'osservazione degli oggetti del cielo profondo ( nebulose, galassie etc.) sotto il cielo di Roma, a parte la nebulosa di Orione (M42) e quella di Andromeda ( M31) e qualche luminoso ammasso globulare( M13), non mi permetteva di vedere molto. Aspettavo l'estate per vedere oggetti più esotici, in quanto con i miei genitori si andava in vacanza al mare, a una sessantina di chilometri da Roma, allora li mi divertivo veramente tanto. Quante notti insonni ho passato a passar in rassegna quasi tutti gli oggetti Messier presenti in cielo che da Roma non erano visibili. E poi la mattina quando si doveva andare al mare, rimanevo a letto a dormire fino all'ora di pranzo. Allora ( dal 1976 al 1983) non c'erano i telescopi con il computer, dovevi sapere dove stavano gli oggetti in cielo per trovarli. Altro che ciufoli! Oggi molti neo astrofili, prendono il telescopio, premono un pulsante ed ecco la galassia, l'ammasso, la nebulosa. Poi però quando devono trovarla loro, vattela a pesca se sanno dove cercarli e si perdono in un bicchier d'acqua ( 'sto lavoro l'ho visto fare anche da astronomi professionisti, che vergogna!). Lo strumento successivo fu il classico riflettore Newton 114/900 Sky-Master, che ho utilizzato per quasi 10 anni anche in questo caso con soddisfazione, e soprattutto da cieli più bui ( Chianti). Poi ho acquistato un Meade Lxd75 Newton da 152/762, con la montatura equatoriale motorizzata, buona l'ottica e discreta la montatura. Visibili molti oggetti del cielo profondo, bella la Luna, i pianeti danno una discreta soddisfazione, ma le barre degli spikes che reggono lo specchio secondario hanno uno spessore da mezzo centimetro e questo, soprattutto se si usano oculari economici rende visibile un pò di luce diffusa, oltre ad abbassare il contrasto dell'immagine. All'inizio del 2009 ho preso il mitico piccoletto, lo Scopos 66/400 apocromatico, che non ha niente da invidiare ad un Newton da 114mm, e che grazie alla sua apocromicità restituisce immagini risolute ed incise di una eccezionale luminosità per la sua piccola apertura ( vede quello che vede il 114, ma meglio) e sopporta anche 350/400 ingrandimenti sulla Luna, senza perdere in contrasto e definizione, eccezzzzziunale, veramente eccezzziunale! Sotto un cielo che mostrava stelle di 5a magnitudine, ho visto 5 satelliti di Saturno, il meno luminoso aveva una magnitudine di 11,5 magnitudine ( in assenza di Luna naturalmente) veramente forte il piccoletto, lo consiglio a tutti.E alla fine del 2009, mi è arrivato il dobson motorizzato della Sky-Watcher da 305 /1500, che sotto cieli di montagna arriva a sfiorare la 16a magnitudine e che anche in presenza della Luna, mostra oggetti deep-sky luminosi quasi quanto in una fotografia. Giove si vede a colori, e anche le nebulose più luminose cominciano a far vedere qualche colore. Inoltre l'inseguimento motorizzato permette di usare anche 500-600 ingrandimenti. Sulla Luna, i craterini all'interno di Plato si vedono a 114 ingrandimenti, senza problemi. Fantastico! Unico neo, pesa quasi 30 chili, e per portarlo fuori bisogna smontarlo in tre parti, rimontarlo, aspettare che si acclimati alla tempertaura esterna per iniziare ad usarlo. Diciamo che è uno strumento ai limiti della trasportabilità, ma quando ci guardi dentro ti fa scordare tutta la fatica fatta per portarlo fuori. veramente grande! Lo consiglio a tutti.

Cieli sereni

Oliviero Mannucci

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