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Friday, May 3, 2013

Zanonato apre al nucleare. E viene sommerso di scorie sinistre

 

Al neo ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato e’ bastato dire ”se ci fossero i siti adatti perche’ no”, ‘aprendo’ all’ipotesi di ritorno del nucleare, per scatenare l’immediato coro di proteste di ambientalisti e politici della sinistra. Costringendo subito il ministro a chiarire, pur senza fare una vera marcia indietro. Ospite di ‘Un giorno da pecora‘ su Radio 2, il neo ministro ha spiegato che ”l’energia nucleare e’ una forma di energia, se si puo’ gestire non e’ sbagliata di per se”’. Incalzato dai conduttori che gli hanno chiesto se in Italia si dovrebbe usare, ha replicato: ”Credo non si possa fare, ma nel mondo c’e”’. Il fermento degli ambientalisti era gia’ nell’aria e il ministro ha subito chiarito il pensiero: ”In Italia non ci sono siti adatti per costruire centrali nucleari e va rispettato il referendum che nel giugno del 2011 ha sancito il no degli italiani all’energia nucleare. Comunque – ha precisato – non mi piace demonizzare ideologicamente questo tipo di energia che viene prodotta in molti altri Paesi del mondo”.

 http://www.presseurop.eu/files/images/article/BURKI-nucleaire.jpg?1307627189
Il portavoce di Legambiente Padova, Lucio Passi, confessa: ”Sapevamo che il nostro ex Sindaco simpatizza da sempre per il nucleare, ma la cosa cambia visto che ora e’ ministro allo Sviluppo economico. Ovvero colui che, ad esempio, ha a che fare con le politiche a sostegno delle energie rinnovabili e la green economy”. Dal Pd a Sel, passando per Idv, Ecologisti democratici e Rifondazione comunista si sono levate proteste. Il mondo ‘green’ ha avvertito che il referendum e’ stato chiaro, quindi ”indietro non si torna”. La responsabile Ambiente del Pd, Stella Bianchi, ricorda che non si puo’ eliminare ”il rischio di incidenti”, che ”si creano inevitabilmente scorie radioattive pericolose”. Inoltre, ”una centrale nucleare ha costi di realizzazione e di smaltimento enormi, sorretti dai cittadini”. Il futuro ”si basa sull’efficienza energetica e sulle fonti rinnovabili. Su questa strada i ministri Zanonato e Orlando porteranno il Paese, anche per realizzare quello ‘sviluppo verde’ di cui il premier Enrico Letta ha parlato nel discorso programmatico alle Camere”. La presidente dei senatori di Sel, Loredana De Petris definisce ”ancora piu’ grave che il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, non abbia ancora detto nulla in proposito”. Anche per il responsabile Green economy del Pd Ermete Realacci ”il nucleare e’ un pessimo affare”. Antonio Di Pietro ricorda che l’Italia dei Valori e’ stata ”l’unica forza politica promotrice del referendum abrogativo”. Poi promette battaglia ”in ogni sede per far valere la volonta’ di milioni di italiani”. Dunque, sull’economia verde ”si ricostruisce il paese” concordano gli ambientalisti. Ad avviso di Legambiente e’ un ”pessimo inizio per il ministro. Le fonti rinnovabili sono la via maestra per uscire dalla crisi”.

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