Tratto da "La Stampa" 17 07 2010
Mino Damato, il giornalista
sui carboni ardenti
Mino Damato, il giornalista
sui carboni ardenti
Damato è morto a Roma venerdì, ma la notizia è stata data soltanto ieri |
Morto il conduttore tivù che amava le sfide. Aveva 72 anni
ALESSANDRA COMAZZI
TORINONella vita ne ha fatte tante, di cose, Mino Damato, il giornalista e conduttore di 72 anni, nato a Napoli il 1° dicembre 1937 e morto venerdì a Roma. Tante e importanti. Eppure, è ricordato soprattutto come colui che camminò sui carboni ardenti. Oggetto di svariate parodie, da quella di Ezio Greggio, che lo chiamava Mino D’Amianto, a quella di Beppe Grillo che camminava sulla pizza. Ecco come un gesto che voleva essere di sperimentazione psicologico-scientifica finì per segnare un percorso professionale.
Damato per il Tg1 fu in Vietnam e in Cambogia, realizzò la prima diretta televisiva durante l’invasione sovietica in Afghanistan; sostenne con il volontariato la battaglia contro l’Aids: adottò una bambina ammalata, che morì nel ‘96, fondò una onlus per l’assistenza ai piccoli abbandonati e sofferenti. Entrò in politica, nel ‘99 si candidò con An alle Europee, non ce la fece per un soffio. Nel 2000 fu nel Consiglio regionale del Lazio. In tivù, contribuì a lanciare la divulgazione dell’astronomia e dell’astrofisica. Condusse programmi di grande popolarità come Domenica In: aveva un modo di presentare garbato e molto perbene. E quella dei carboni ardenti non fu soltanto un’invenzione a favore di ascolto, ma un gesto a suo modo rivoluzionario. Il conduttore che si mette in gioco personalmente, si tira su i pantaloni e dimostra che si può fare: supera indenne le braci, il novello fachiro catodico, e ciò vuol dire che basta crederci. Le stesse parodie dimostrano come l’idea, al di là del folclore, fosse vincente. E che infatti contribuì a cambiare il passo della conduzione, molto meno algida e molto più vicina ai «condotti».
Il giornalista entra alla Rai nel ‘68, dopo aver lavorato al Tempo che, raccontano, lascia dopo un litigio con Gianni Letta che lo dirigeva. Fa i suoi reportage, poi comincia a scrivere e condurre programmi, Avventura, Racconta la tua storia, In viaggio tra le stelle. Ha un’idea di tivù ancora educativa, mescolata però allo spirito dei tempi, al gusto della notizia bizzarra e della provocazione. Nell’83 condivide con Enrica Bonaccorti il gran successo di Italia sera e subito dopo ecco la Domenica In del 1985-‘86, con Elisabetta Gardini, Gina Lollobrigida e il trio Lopez-Marchesini-Solenghi: quella dei carboni infuocati.
L’esperimento è l’esempio più eclatante del suo modo di intendere un contenitore della domenica pomeriggio. Che, prima di tutto, deve «contenere»: varietà, certo, ma anche informazione, cultura, divulgazione, approfondimento. Sempre nella consapevolezza che una delle «mission» è intrattenere il pubblico. Ma l’altra è informarlo.
Il successivo programma divulgativo è Alla ricerca dell’Arca. Ma sono anni, fine Ottanta, primi Novanta, in cui un conduttore che ama la sperimentazione come Damato non può non tentarla in proprio. Prima di tutto cambiando rete. E quindi c’è la Fininvest, con Incontri sull’Arca e c’è pure Telemontecarlo con I.T. - Incontri televisivi: gran polemica per la finta esecuzione di un condannato a morte sulla sedia elettrica. Ancora un po’ di Rai alla fine dei Novanta e poi via dal video, a parte il Costanzo show dove parlava delle sue iniziative. C’era il volontario, c’era la figlia adottiva, c’era l’avventura politica, c’era la vita da vivere. Che non è, necessariamente, quella della tivù.
Ciao Mino e grazie, ricorderò sempre le chiacchierate fatte con te quando io ero ancora un ragazzino!
Ieri mattina accendo la tv e mentre sto guardando RaiNews24 nei sottotitoli appare la brutta notizia: "Mino Damato è scomparso Venerdì scorso, ne danno notizia i suoi famigliari". Perchè ho voluto mettere questo articolo tratto dalla Stampa sul mio Blog, semplice è la risposta, perchè l'avevo conosciuto molti anni fa, quando ancora facevo le scuole medie. Aveva infatti un figlio che frequentava la mia stessa scuola, gli Orti di Pace, in Via Aurelia Antica a Roma, e spesso mi capitava di vederlo che veniva appunto a prendere suo figlio. Io appassionatissimo di astronomia seguivo in tv il bravo Damato in tutte le sue trasferte giornalistiche alla NASA e in molti suoi programmi dedicati all'astronomia, e così un giorno mi feci coraggio, mi presentai, dissi chi ero e che ero appassionato di astronomia e di tutto quello che riguadava lo spazio, compresi gli UFO. Il mio timore di parlare con una persona così famosa ( allora era all'apice del suo successo) scomparve appena Mino iniziò a parlare, mi accorsi infatti di avere davanti una persona estremamente intelligente, umile, alla mano, disponibile a darmi tutti i ragguagli necessari con una gentilezza squisita. Fu lui a darmi la notizia che alla NASA sapevano che su Marte c'era l'acqua già da allora, ma che la NASA non voleva parlarne pubblicamente. Sempre lui mi disse che su Marte era stato trovato l'argon , un gas presente anche sulla Terra allo stato primordiale e che la NASA non voleva rivelare questa notizia perchè l'argon era possibile associarlo alla presenza di vita sul pianeta rosso, e la NASA non voleva assolutamente che la gente associasse il nome NASA agli extraterrestri, questo mi aprì gli occhi sul fatto che un conto era quelloo che la NASA diceva pubblicamente e un conto era quello che sapeva veramente. Ma torniamo a Mino che già da allora dimostrava una disponibilità verso i giovanissimi incredibile per un personaggio della sua levatura, che poi lo ha portato a fondare l'associazione che aiutava i bambini abbandonati ammalati di AIDS. Anche se poi ci siamo persi di vista, lo ringrazio per avermi concesso la sua amicizia e mi auguro che il Padrone di Casa lassù gli aprà le porte dell'altro Universo, quello spirituale. Ciao Mino e grazie!
Oliviero Mannucci
E' giusto ricordare Mino Damato, era us serio professionista e nello stesso tempo una persona sensibile.
ReplyDeleteAngelo - Roma
Me lo ricordo, lo vedevo in tv tanti anni fa e poi è sparito all'improvviso, era bravo, molto meglio di Piero Angela e il suo scientismo da quattro soldi.
ReplyDeleteM.C. Trento
Un vero giornalista d'assalto, aveva anche rischiato la vita facendo reportage di guerra.
ReplyDeleteMilano