Dopo aver analizzato le alghe kelp (laminariales) al largo della costa di San Diego (California, Stati Uniti), gli scienziati hanno riscontrato la presenza di cesio, un isotopo radioattivo direttamente collegato alla centrale nucleare (esplosa) di Fukushima Daiichi. Intanto, il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti ha ordinato (con consegna entro e non oltre il 1 febbraio 2014) 14 milioni di dosi di ioduro di potassio, che aiuta a bloccare lo iodio radioattivo che è assorbito dalla ghiandola tiroidea
Gli scienziati che analizzano le alghe kelp (laminariales) al largo della costa di San Diego
(California, Stati Uniti) hanno confermato questa settimana la presenza
di cesio, un isotopo radioattivo direttamente collegato alla centrale
nucleare (esplosa) di Fukushima Daiichi. I ricercatori stanno analizzando le alghe come parte del progetto "Kelp Watch 2014",
e in questi giorni sono arrivati i primi dati di quelle raccolte lungo
la costa della California. Le analisi hanno confermato l'accumulo
continuo di radiazioni nelle acque della West Coast. Matthew Edwards, un professore della San Diego State University, spiega che i ricercatori stanno cercando di "capire quanto cesio c'è e quanto ce ne sarà in futuro nell'ecosistema",
sottolineando che anche se il disastro di Fukushima è avvenuto
"dall'altra parte del mondo ciò non vuol dire che non avrà effetti"
anche negli USA. Recentemente, anche i ricercatori dell'Institute for Cross-Disciplinary Physics and Complex Systems in Spagna avevano avvisato che le radiazioni di Fukushima sarebbero "approdate" lungo la costa occidentale del Nord America nel 20141.
Poco tempo fa, inoltre, un video su Youtube ha mostrato come su una spiaggia della California2 siano stati rilevati (attraverso un contatore geiger) dei livelli di radiazione di ben 1.400 per cento superiori alla norma. Il governo americano, in quell'occasione, ha assicurato che tutto sarebbe dipeso dal torio presente in quella spiaggia, mentre per quanto riguarda il cesio trovato nelle alghe kent gli "esperti" sostengono che i livelli riscontrati non mettono in pericolo la salute della popolazione. Il problema, è che nel Nord America, costa bagnata da quel Pacifico che costeggia anche Fukushima e in cui continuano ad essere sversate tonnellate di acqua radioattiva, sono molte le specie animali che soffrono di malattie "misteriose", tanto da provocare anche morie di foche, leoni marini, orsi polari, stelle marine, tartarughe, aringhe, acciughe e sardine mentre in Alaska il numero dei salmoni è diminuito drasticamente.
A far preoccupare, inoltre, il ritrovamento al largo della costa del Messico settentrionale di un balena grigia con due teste (coppia di gemelli siamesi uniti)3, primo caso mai documentato nella specie ricercando nella banca dati del Natural History Museum di Los Angeles. Già nel maggio 2013 alcuni scienziati giapponesi avevano trovato "alti" livelli di cesio nel plancton4 di tutto il Pacifico, mentre un recente studio pubblicato sul Proceedings of the National Academy of Sciences5 dimostra che il numero di creature marine morte nel Pacifico è il più alto da quando è iniziato il monitoraggio 24 anni fa. A dicembre, inoltre, 71 marinai americani che hanno aiutato i giapponesi6 durante le prime operazioni di soccorso in seguito al disastro di Fukushima hanno fatto causa alla Tokyo Electric Power Co. (TEPCO), poiché dopo il loro ritorno dal Giappone hanno contratto cancro alla tiroide, leucemia e tumori al cervello a causa di una esposizione a radiazioni pari almeno a 300 volte il livello di sicurezza.
Se a tutto questo si aggiunge che il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti7 ha ordinato (con consegna entro e non oltre il 1 febbraio 2014) 14 milioni di dosi di ioduro di potassio, il composto che protegge il corpo da avvelenamento radioattivo a seguito di gravi incidenti nucleari, la preoccupazione non può che crescere. Lo ioduro di potassio aiuta infatti a bloccare lo iodio radioattivo che è assorbito dalla ghiandola tiroidea. Ovviamente, tutto questo sta accadendo nel silenzio tombale dei media mainstream, che non si occupano minimamente di questa catastrofe nuclare in fieri.
Poco tempo fa, inoltre, un video su Youtube ha mostrato come su una spiaggia della California2 siano stati rilevati (attraverso un contatore geiger) dei livelli di radiazione di ben 1.400 per cento superiori alla norma. Il governo americano, in quell'occasione, ha assicurato che tutto sarebbe dipeso dal torio presente in quella spiaggia, mentre per quanto riguarda il cesio trovato nelle alghe kent gli "esperti" sostengono che i livelli riscontrati non mettono in pericolo la salute della popolazione. Il problema, è che nel Nord America, costa bagnata da quel Pacifico che costeggia anche Fukushima e in cui continuano ad essere sversate tonnellate di acqua radioattiva, sono molte le specie animali che soffrono di malattie "misteriose", tanto da provocare anche morie di foche, leoni marini, orsi polari, stelle marine, tartarughe, aringhe, acciughe e sardine mentre in Alaska il numero dei salmoni è diminuito drasticamente.
A far preoccupare, inoltre, il ritrovamento al largo della costa del Messico settentrionale di un balena grigia con due teste (coppia di gemelli siamesi uniti)3, primo caso mai documentato nella specie ricercando nella banca dati del Natural History Museum di Los Angeles. Già nel maggio 2013 alcuni scienziati giapponesi avevano trovato "alti" livelli di cesio nel plancton4 di tutto il Pacifico, mentre un recente studio pubblicato sul Proceedings of the National Academy of Sciences5 dimostra che il numero di creature marine morte nel Pacifico è il più alto da quando è iniziato il monitoraggio 24 anni fa. A dicembre, inoltre, 71 marinai americani che hanno aiutato i giapponesi6 durante le prime operazioni di soccorso in seguito al disastro di Fukushima hanno fatto causa alla Tokyo Electric Power Co. (TEPCO), poiché dopo il loro ritorno dal Giappone hanno contratto cancro alla tiroide, leucemia e tumori al cervello a causa di una esposizione a radiazioni pari almeno a 300 volte il livello di sicurezza.
Se a tutto questo si aggiunge che il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti7 ha ordinato (con consegna entro e non oltre il 1 febbraio 2014) 14 milioni di dosi di ioduro di potassio, il composto che protegge il corpo da avvelenamento radioattivo a seguito di gravi incidenti nucleari, la preoccupazione non può che crescere. Lo ioduro di potassio aiuta infatti a bloccare lo iodio radioattivo che è assorbito dalla ghiandola tiroidea. Ovviamente, tutto questo sta accadendo nel silenzio tombale dei media mainstream, che non si occupano minimamente di questa catastrofe nuclare in fieri.
Deborah Nardinelli
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