'Omissione di atti di ufficio'. Un sostanza, è questo
il fulcro della denuncia presentata dallo scrittore scientifico Rhawn
Joseph contro la Nasa. L'atto, depositato presso il tribunale della
California, intima all'Agenzia Spaziale Americana di indagare a fondo su
quello che potrebbe essere un potenziale organismo biologico, in quanto
suo preciso dovere pubblico
Dopo circa 10 anni di esplorazione del suolo marziano, gli scienziati che guidano la missione della sonda robotica Opportunity pensavano di aver visto tutto.
Ma all’inizio del mese di gennaio, il giorno 8, la Nasa si è ritrovata tra le mani un caso davvero curioso.
Un confronto tra due fotografie scattate dalla sonda (Sol 3528 e Sol 3540) ha rilevato la presenza di una roccia che, apparentemente, sembra essere sbucata dal nulla.
La notizia della roccia ‘magica’ è stata annunciata dallo scienziato Steve Squyres del programma Mars Exploration Rover, un settore speciale del Jet Propulsion Laboratory della Nasa. Sebbene le scoperte scientifiche fatte dai rover marziani negli ultimi anni sono davvero rivoluzionarie, Squyres non è riuscito a contenere la sua eccitazione per la scoperta della strana roccia: “Marte continua a offrirci nuove cose”.
Il confronto tra le due foto mostra la comparsa improvvisa di una roccia delle domensioni di un pugno. “E’ grande circa le dimensioni di una ciambella di gelatina”, ha detto Squyres a Discovery News. “E’ stata una sorpresa totale. Quando abbiamo visto la roccia, abbiamo detto: «Oh mio dio! Prima non era lì!». Siamo rimasti assolutamente sorpresi”.
Come spiegare un fenomeno così sconcertante? I tecnici della Nasa si sono affrettati a offrire due possibili opzioni:
1) Il rover ha spostato la piccola pietra, urtandola con le ruote mentre manovrava;
2) La pietra è caduta di fronte al rover,
dopo un impatto con un meteorite che la scaraventata a grande distanza;
la teoria dell’impatto, tuttavia, secondo la Nasa è meno probabile.
Squyres ipotizza che lo spostamento della roccia sia dovuto al
malfunzionamento di uno dei motori delle ruote di Opportunity. “E’ stato
un colpo di fortuna. […] Non credo che ci sia un buco fumante nelle
vicinanze, quindi non può essere materiale espulso da un cratere. Credo
che sia una cosa che abbiamo scagliato noi”, conclude Squyres.La spiegazione sbrigativa, però, non ha convinto Rhawn Joseph, un divulgatore scientifico ‘alternativo’, il quale, indignato per il pressappochismo dimostrato dalla Nasa, ha presentato un esposto al tribunale della California, nel quale si cita l’Agenzia Spaziale Americana per la sua incapacità ad indagare e appurare se la roccia vista su Marte possa essere una forma di vita aliena.
Secondo Joseph, quelle offerte dalla Nasa sono spiegazioni troppo banali. Essendo un agenzia pubblica, la Nasa ha il dovere di compiere tutte le azioni necessarie, e approfondite analisi, per comprendere la natura del misterioso oggetto comparso davanti alle fotocamere di Opportunity.
Popular Science riporta la messa in discussione da parte di Joseph, della teoria della roccia da parte della Nasa, dal momento che egli ritiene che la curiosa formazione ha chiaramente l’aspetto di una spora appena germinata. In altra parole, l’organismo sarebbe cresciuto lì, sotto gli occhi di Opportunity. Si legge nell’esposto:
“Il rifiuto di riprendere l’oggetto da angolazioni differenti, il rifiuto di riprendere immagini microscopiche del campione, il rifiuto di rilasciare immagini ad alta risoluzione è inspiegabile, incautamente negligente e bizzarro”.
L’autore americano sostiene che la Nasa non abbia studiato in maniera approfondita la roccia-spora poiché minaccerebbe il tentativo di sventrare i programmi di esplorazione spaziale planetaria da parte di grandi interessi corporativi, i quali vogliono trasformare l’esplorazione spaziale nel grande business privato del prossimo secolo.
Si legge ancora nell’esposto:
“L’unica altra spiegazione plausibile è che la squadra che gestisce le operazioni del rover è scandalosamente negligente, oscenamente incompetente, scandalosamente ignorante in biologia di base e incline al pensiero magico”.
Fonte
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