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Thursday, November 29, 2012

Individuato il più grande buco nero nella storia dell’astronomia

Scoperto buco nero
Un’importante scoperta scientifica è stata fatta dall’Università del Texas ad Austin che ha comunicato, tramite un comunicato di Karl Gebhardt (ricercatore facente parte dell’equipe che ha realizzato lo studio sul corpo celeste), di aver individuato il più grande buco nero mai individuato nella storia dell’astronomia.
Si tratterebbe di un corpo celeste, la cui massa sarebbe 17 miliari di volte più grande di quella del sole. A quanto pare, il buco nero si troverebbe in una galassia lontana dalla nostra: per rendere l’idea della sua estensione, pare che da solo rappresenti il 14% della galassia stessa (di solito i buchi neri hanno invece una massa pari allo 0,1% della galassia in cui si trovano).
Il nuovo buco nero è stato chiamato “NGC 1277″: secondo i calcoli, si trova a una distanza di 220 milioni di anni luce rispetto alla Terra. La galassia di cui fa parte si sarebbe formata 8 miliardi di anni fa, e sembra avere una superficie più piccola rispetto alla via Lattea, nella quale si trova il nostro pianeta.
Karl Gebhardt, illustrando la scoperta, ha sottolineato quanto la galassia di cui NGC 1277 fa parte abbia caratteristiche strane, mai osservate in altre galassie simili. Tanto che, secondo l’Università del Texas ad Austin, un buco nero così grande potrebbe addirittura rappresentare il primo di un nuova classe di buchi neri mai osservati: secondo lo studioso, potrebbero essere chiamati “buchi neri galattici”, per via della loro superficie molto estesa.
Uno studio sul nuovo buco nero, a opera del ricercatore Karl Gebhardt, è stato pubblicato proprio oggi sulla rivista britannica “Nature”, che si occupa di scienza: senza dubbio la scoperta apre una serie di nuove possibilità e nuovi orizzonti nel campo dell’astronomia, che negli ultimi anni ha potuto fare scoperte sempre più interessanti.
Rimaniamo in attesa di ulteriori specifiche sul buco nero e sulla galassia della quale sembra essere il “cuore pulsante”.

Fonte:  http://www.meteodonna.it

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