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Wednesday, July 24, 2013

Fukushima, allarme per la "verdura atomica"

Pomodori giganti, zucchine e albicocche con tumefazioni, funghi deformi nati dopo le radiazioni nucleari stanno creando allarme in Giappone

Eleonora Lorusso 
Fukushima, allarme per la "verdura atomica"
Un pomodoro deformato, nato nella zona di Fukushima in Giappone, la cu foto è stata messa in rete da un sito coreano. Credits: tangomango13/Reddit
  
 
A quasi due anni e mezzo dal terribile terremoto che sconvolse l'area di Fukushima, in Giappone, la situazione sembra ancora pericolosa. Nelle scorse ore è stata segnalata una seconda fuoriuscita di vapore dall'edificio numero 3 dell'impianto nucleare, rimasto danneggiato dal sisma, dopo quella del 18 luglio. Ma se i vertici della Tepco, che gestisce la stazione nucleare, si sono affrettati a precisare che non ci sono state conseguenze dal punto di vista delle emissioni radioattive, è allarme per le prime foto di frutta e verdura "atomiche", che stanno circolando in rete. Si tratta di pomodori, zucchine, albicocche e funghi che il Daily Mail definisce come frutta e verdura "mutanti".
Sono impressionanti, presenzato tumefazioni e sporgenze, sono molto più grandi del normale e in certi casi hanno forme inquientati, come le rape con "5 dita". Non c'è al momento alcuna prova che questi frutti e questa verdura abbiano forme simili a causa della fuoriuscuta di radiazioni dall'impianto di Fukushima, ma la coincidenza è quantomeno singolare. Il sito koreano che ha pubblicato le foto in questione non esita ad attribuire le forme della verdura all'esposizione alle radiazioni. Quello di Fukushima, con il terremoto di magnitudo 8.9 l'11 marzo del 2011, è stato il più grave incidente nucleare dopo il disastro di Chernobyl, nel 1986. Ma in molti ritengono che le conseguenze siano e saranno ben più gravi.
Secondo un report dell'ottobre 2012, il livello di radioattività trovato nei pesci pescati 9 mesi fa era rimasto invariato rispetto a quello di marzo 2011, quando la Tepco (Tokyo Elecrtic Power) rilevò una presenza di 254.000 becquerel al chilo di cesio radioattivo, pari a 1540 volte i limiti ammessi dalla legge per la commestibilità. Secondo gli esperti, proprio i quantitativi di cesio riversatisi in mare dopo il sisma e lo tsunami che ne seguì, rimarranno in circolazione per decenni.

Fonte

 

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