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Thursday, September 9, 2010

MIA VISITA ALL'OSSERVATORIO RADIOASTRONOMICO DI MEDICINA



Ritornando da SAN MARINO

Al mio ritorno dalla Repubblica di San Marino, dove ho tenuto una serata astronomica pubblica sulla seconda torre alla quale hanno partecipato quasi 500 persone, ho pensato bene di approfittare per andare a visitare l'osservatorio radioastronomico di Medicina. L'osservatorio in questione è situato a circa 30km da Bologna, è gestito dall'IRA ( Istituto Radio Astronomico) una costola dell'INAF ( Istituto Nazionale di Astro-Fisica). Trovarlo non è proprio facilissimo se non si è della zona, ma la visione in lontanaza delle antenne li dislocate aiuta ad orientarsi, e visto che la zona è estremamente pianeggiante, questo aiuta. L'osservatorio in questione ospita due strutture di ricezione, la famosa Croce del Nord e una parabola da 32 mt molto suggestiva.

La Croce del Nord è oggi costituita da due rami perpendicolari lunghi 564 metri (Est-Ovest) e 640 metri (Nord-Sud) e possiede un’area di raccolta complessiva di 30.000 mq. Una tale superficie rende l’antenna sensibile a sorgenti radio molto deboli.

L’antenna osserva “attraverso” una finestra larga circa 2.7 MHz centrata ad una frequenza di 408 MHz, ed è stata utilizzata principalmente per effettuare mappature ad alta sensibilità di vaste aree di cielo e quindi produrre ampi cataloghi di sorgenti. Tali cataloghi sono e sono stati di fondamentale importanza per la ricerca astronomica.

La ‘Croce’ è stata utilizzata inoltre per lo studio delle stelle pulsar e per l’indagine spettrometrica dell’emissione proveniente dal gas interstellare, con la rilevazione delle righe relative all’idrogeno e al carbonio ionizzati. Attualmente lo strumento è in fase di conversione al fine di essere utilizzato nell’ambito del programma internazionale SKA (Square Kilometre Array), ovvero per la realizzazione di un radiotelescopio di nuova generazione, con una superficie di raccolta di un chilometro quadrato. La ‘Croce’ rappresenta infatti un ideale banco di prova per effettuare test su tecnologie e sistemi di acquisizione dati che confluiranno nello SKA.


La Parabola da 32 metri è impiegata sia per osservazioni interferometriche che ad antenna singola: in ambito interferometrico l’antenna lavora in contemporanea con le altre antenne del consorzio EVN (European Very Long Baseline Interferometry Network), collocate in diversi paesi Europei, allo scopo di produrre immagini ad altissima risoluzione, estremamente utili per analisi molto dettagliate delle sorgenti radio. Lo strumento può ricevere segnali radio in bande comprese tra 1.4 GHz e 23 GHz, ed è sfruttato anche per progetti ad antenna singola quali la spettrometria di sorgenti maser-H2O e del metanolo, la variabilità di flusso di varie sorgenti compatte extragalattiche, osservazioni polarimetriche di regioni della galassia, lo studio di comete, l’indagine di sistemi planetari extrasolari, l’osservazione radar di asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra (in collaborazione con la NASA).

Un’altra applicazione delle osservazioni astronomiche interferometriche è nell’ambito della geodinamica. Le tecniche VLBI consentono infatti di misurare le distanze tra le varie antenne con una precisione millimetrica. Si possono quindi studiare i moti della crosta terrestre con un livello di precisione non raggiungibile da altre tecniche.

La Stazione di Medicina partecipa anche al progetto SETI (Search for Extra Terrestrial Intelligence). Il SETI si propone di analizzare i segnali radio provenienti dallo spazio alla ricerca di un segnale artificiale, che costituirebbe una prova inconfutabile dell’esistenza di un’altra civiltà tecnologicamente avanzata nel cosmo. Questa ricerca, la cui probabilità di successo è, per ragioni statistiche, molto bassa, viene condotta senza interferire con le normali osservazioni astronomiche. Lo strumento utilizzato per il SETI (SERENDIP IV) è collegato in parallelo alla parabola e analizza automaticamente il segnale raccolto dall’antenna, 24 ore su 24, ovunque essa osservi. In questo modo l’attività SETI avviene senza richiedere tempo osservativo o personale dedicati.

L’Istituto di Radioastronomia gestisce anche una seconda parabola, identica a quella di Medicina, situata a Noto (Sicilia). Una terza antenna, di 64 metri, è invece in costruzione presso la località San Basilio (Cagliari).

Durante la visita al Centro Visite, dove c'è una mostra di strumenti ed esperimenti interattivi, oltre ad una sala proiezione, dove viene fatto vedere un suggestivo filmato d'animazione realizzato con l'aiuto del software astronomico Celestia, ho posto alcune domande al radioastronomo tedesco che ci faceva da guida.

Una delle mie domande la posi quando ci stava spiegando che cosa fosse il programma SETI, che io conosco benissimo:

Mia domanda: Quanto giudica intelligente l'esperimento tenutosi ad Arecibo nel 1974, cioè l'invio di un segnale radio potentissimo verso M13, un ammasso di stelle che si trova a 23500 anni luce, e che quindi richiede un tempo di 47000 per ricevere una risposta? Non sarebbe stato più ragionevole inviare un messaggio meno potente alle 100 stelle a noi più vicine, al massimo a 100 anni luce di distanza, in modo da poter ricevere una risposta al massimo in 200 anni.

La risposta: La cosa meno intelligente, non fu mandare il messaggio ad un ammsso distante 23 500 anni luce, ma fu mandarlo. Perchè questo segnalava la nostra presenza anche ad eventuali civiltà alieni ostili.

Mia domanda: Che problema c'è, tanto secondo quello che sostiene la scienza ufficiale, se gli alieni esistono non potendo superare la velocità della luce non ci possono raggiungere. Allora sapete che le cose non stanno così, in quanto utilizzando il principio della curvatura dello spazio si può raggiungere qualsiasi pianeta, anche il più lontano semplicemente aumentando la massa del vettore. Quindi voi sapete che questo è possibile a civiltà più progredite della nostra, è per questo che ora vi limitate a cercare di ricevere segnali di origine ET e non ad inviarli? Quindi voi sapete come stanno efferttivamente le cose, ma non volete che la gente sappia?

Risposta ( a denti stretti): Infatti!

Avete capito cari lettori, il programma CETI, che si occupava di cercare di contattare eventuali civiltà aliene esistenti, fu interrotto perchè gli scienziati sapevano che questo avrebbe potuto attirare civiltà aliene ostili sulla Terra, che avrebbero potuto trasformarci in carne in scatola. Ancora una volta c'è una discrepanza tra quello che viede dato di sapere alla gente comune e quelloo che invece è effettivamente la realtà. Meditate gente, meditate!


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