Notizia tratta da: Focus.it
Photo © Nasa
Si allenano per mesi, per arrivare alla partenza in forma perfetta. Sopportano faticosi esercizi in assenza di gravità, seguendo una dieta studiata all'ultima caloria. E tutto per ritrovarsi, sul più bello, con un fisico da… pensionati. La vita da astronauta non è esattamente consigliata a chi aspira a bicipiti da Big Jim: dopo sei mesi nello spazio anche i cosmonauti più forzuti si ritrovano con il tono muscolare di un nonnino, rivela uno studio pubblicato sulla rivista scientifica The Journal of Physiology.
Invecchiamento precoce. Un'equipe della Marquette University di Milwaukee (USA) ha monitorato il tricipite della sura (un muscolo situato nella parte posteriore della gamba, essenziale per il mantenimento della postura e dell'equilibrio) di 9 astronauti russi e statunitensi alternatisi sulla ISS dal 2002 al 2005, attraverso una serie di biopsie. Ciascun soggetto aveva trascorso sulla stazione orbitante 6 mesi, sottoponendosi all'esame appena prima di partire e subito dopo il ritorno. Dalle analisi è emerso che al termine della missione, i cosmonauti mostravano un indebolimento delle fibre muscolari pari al 40%, tanto che un uomo di un'età media di 40 anni arrivava a dimostrarne più o meno il doppio. La stessa sorte è toccata ai mingherlini tanto quanto ai palestrati, ma fortunatamente, si tratta di un effetto transitorio: una volta tornati a Terra, bastano alcune settimane per recuperare la forma originaria.
Guida tu, che è meglio. Che vivere in assenza di peso incidesse sul tono muscolare non è certo una novità. Già da tempo durante le missioni e sulla ISS, gli astronauti si sottopongono ad almeno un paio d'ore di esercizio fisico al giorno, e quando tornano a Terra, per un due-quattro settimane, non hanno neppure la forza di guidare la propria auto. Ma questo, dicono gli addetti ai lavori, è il primo studio su questo tema compiuto a livello cellulare, e apprendere la rapidità del processo mette i brividi: che cosa accadrebbe se per esempio, una volta su Marte, dopo 6 mesi di volo, ci fosse bisogno di una passeggiata spaziale urgente per riparare la navicella? O se di ritorno nell'atmosfera, si dovesse abbandonare la capsula in tutta fretta a causa di un incendio?
Poche calorie. La colpa secondo Robert Fitts, che ha condotto lo studio, è anche di una dieta non sempre sufficiente a soddisfare le necessità dei membri dell'equipaggio: «Nessuno degli uomini studiati in questo esperimento» ha detto il ricercatore «aveva mangiato abbastanza». Ma dal centro di ricerca biomedico della Nasa si difendono: il tricipite della sura dicono, è uno dei muscoli più difficili da allenare in assenza di gravità. Quello tratteggiato da Fitts insomma, sarebbe lo scenario più pessimista.
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