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Tuesday, July 16, 2013

Astronomia, NASA: “Scoperta nuova luna di Nettuno”


Un astronomo americano del SETI, studiando le immagini del Telescopio spaziale Hubble, ha scoperto il quattordicesimo satellite del pianeta Nettuno.

Astronomia, NASA: “Scoperta nuova luna di Nettuno”
Mountain View – Il SETI, fondato ufficialmente nel 1974 da Frank Drake a Mountain View (California), è un centro esplicitamente dedicato alla ricerca di forme di vita extraterrestri intelligenti (è infatti acronimo di Search for Extra-Terrestrial Intelligence), tuttavia la passione e la competenza degli studiosi che vi lavorano hanno portato a numerose ed importanti scoperte in ambito astronomico. E' il caso del dottor Mark Showalter che, esaminando con attenzione le immagini provenienti dal Telescopio Spaziale Hubble - in attività da oltre 20 anni - ha scoperto la quattordicesima luna del pianeta Nettuno, l'ottavo ed il più lontano del Sistema Solare. Il nuovo satellite, rilevato analizzando con una particolare tecnica una serie 150 fotografie scattate da Hubble tra il 2004 ed il 2009, avrebbe un diametro stimato di soli 19,3 chilometri – anche per questo era sfuggito sino oggi - ed impiegherebbe 23 ore per compiere un giro completo attorno alla propria orbita. Tutti gli altri satelliti di Nettuno furono scoperti nel 1989 dalla sonda NASA Voyager 2 inviata nello spazio il 20 Agosto 1977 da Cape Canaveral, mentre il pianeta, quarto in termini di grandezza nel Sistema Solare, fu scoperto la sera del lontano 23 settembre 1846 da Johann Gottfried Galle e Heinrich Louis d'Arrest, grazie al telescopio dell'Osservatorio astronomico di Berlino. Il nuovo satellite è stato chiamato S/2004 N 1 ed è in attesa di ricevere il classico nome derivante dalla mitologia greca o romana; le altre lune di Nettuno sono le principali Tritone, Nereide, Proteo, Larissa e le più piccole Neso, Sao, Halimede, Galatea, Naiade, Thalassa, Despina, Psamathe e Laomedeia. Oltre ad essere estremamente piccolo, S/2004 N 1 è così scuro che la sua luminosità è 100 milioni di volte minore rispetto a quella della stella più debole visibile ad occhio nudo, come riporta il comunicato stampa della NASA.

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