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Wednesday, November 14, 2012

Tre avvertimenti a vuoto

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Dissanguarsi per riparare i danni delle catastrofi sì, investire nella prevenzione evitando lutti e risparmiando no. E’ uno dei paradossi italiani: le spese per le cosiddette emergenze (eventi ormai più puntali di buona parte del trasporto pubblico) continuano ad aumentare, i fondi per evitarle continuano a diminuire.
Da molti anni i climatologi ricordano che il mutamento climatico tenderà a rendere più frequenti i fenomeni meteo estremi. Da molti anni gli urbanisti ricordano che non si può continuare a coprire il territorio di cemento e asfalto (in larga parte abusivo) senza pagare uno scotto pesante in termini di alluvioni, frane, smottamenti. Da molti anni il rapporto sulle ecomafie curato dalla Legambiente misura le connessioni tra la debolezza del governo del territorio e la forza di alcuni gruppi della criminalità organizzata. Tre avvertimenti a vuoto.
Eppure smettere di progettare mega opere inutili e irrealizzabili (talvolta dannose) e, con una quota dei finanziamenti risparmiati, organizzare servizi ambientali che aumentano l’occupazione in modo stabile è possibile. Ma bisognerebbe cominciare a parlarne prima delle elezioni e non dopo le alluvioni.

Fonte:  http://cianciullo.blogautore.repubblica.it

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