Di recente alcuni testimoni hanno avvisato globi luminosi fluttuare nell'aria. Qualcuno ha anche girato un video amatoriale.
Ma non è il primo "avvistamento". Nella serara del 15 novembre 1977,
alcuni lecchesi notarono dalle proprie finestre o anche passando per la
strada tre oggetti misteriosi volteggiare presso le guglie. Abbaglio o
presenze extraterrestri?
Lecco, 17 luglio 2013 - Si torna a parlare di Ufo nel lecchese, dopo l’avvistamento del dottor Rocco Micò, quarantenne medico. Micò ha visto e filmato oggetti volanti intorno alle 22.30, mentre si trovava sul balcone della sua abitazione, in quartiere Acquate. I corpi sconosciuti avevano una forma circolare, simile a due piatti sovrapposti. Il filmato della sua videocamera otto millimetri è stato richiesto per essere visionato dall’agenzia spaziale americana. Il fenomeno misterioso si è prolungato per circa 15 minuti. (GUARDA IL VIDEO DELL'AVVISTAMENTO NEL LECCHESE)
Era una serata limpidissima, senza un minimo di foschia, quella del 15 novembre 1977, quando alcuni cittadini lecchesi notarono dalle proprie finestre o anche passando per la strada tre oggetti misteriosi volteggiare presso le guglie del Resegone
e poi dirigersi nella zona di Monte Magnodeno. Si parlò subito di Ufo,
uno dei quali, con la sua coda luminosa, avrebbe poi lasciato il cielo
del Resegone per scendere verso la località di Campo de Boi.
Altri
attribuirono quelle luci «in formazione» a misteriosi fenomeni meteo
nelle notti più chiare e luminose. L’eccezionale apparizione venne vista
da tanti lecchesi, sino a quando, verso le 23, le «luci» scomparvero
improvvisamente, non lasciando traccia. Le discussioni e le
interpretazioni sul fenomeno di quella sera di novembre continuarono a
lungo, con profonde spiegazioni di carattere astronomico, senza però
arrivare a qualcosa di concreto. La stessa zona di Campo de Boi venne perlustrata da volontari ed escursionisti, ma non furono rinvenute tracce di atterraggi.
Chissà
che i punti volanti notati dal dottor Micò non siano gli stessi di
ormai 35 anni or sono, tornati nel Lecchese sulle orme di precedenti
viaggi nello spazio infinito di «un cielo così bello, quando è bello»,
come ha scritto Alessandro Manzoni.
Fonte
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