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Sunday, November 24, 2013

Satelliti dell'Esa per studiare il campo magnetico terrestre. C'è tanta Italia

Dal cosmodromo di Plesetsk, in russia, l'Ente spaziale europeo manda in orbita dei nuovi satelliti destinati a un progetto dove è forte il contributo italiano 

di JACOPO PASOTTI

SONO TRE e sono pronti per essere lanciati dal cosmodromo, di Plesetsk, in Russia. I satelliti Swarm sono gli ultimi nati della Agenzia Spaziale Europea (ESA). Serviranno ad migliorare le conoscenze sul funzionamento del sistema Terra. Studieranno il campo magnetico terrestre, quello insomma che fa muovere l'ago della bussola, ma anche quello scudo naturale che ci ripara dalle radiazioni cosmiche e dal "vento solare": particelle cariche che, dopo aver coperto la distanza che ci separa dal Sole, investono il nostro pianeta e sarebbero dannose per la vita sulla Terra (ma che sono anche all'origine delle spettacolari Aurore Boreali e Australi). Daranno origine allo studio più accurato del campo magnetico terrestre che sia mai stato compiuto. Il lancio è previsto per venerdì a mezzogiorno.

I satelliti pesano 470 chili e sono lunghi 9 metri. Orbiteranno intorno alla Terra tra i 460 e i 530 chilometri di altitudine compiendo un giro del pianeta in soli 94 minuti.  I dati raccolti verranno poi archiviati presso l'Esrin in Italia. I loro sensori misureranno con precisione il segnale del campo magnetico generato nel nucleo terrestre. Un campo che cambia nel tempo, in intensità, ma anche nel suo assetto. I poli nord e sud del campo magnetico si muovono intorno ai poli nord e sud geografici (quelli a cui è ancorato il mappamondo) in un vagabondare che non ha fine. È un campo enigmatico quello magnetico, che con una ciclicità di centinaia di migliaia di anni (circa) si ribalta, costringendo ribaltare a loro volta gli aghi della bussola.

I tre satelliti raccoglieranno informazioni sia sullo spazio che circonda il Pianeta, sia sul suo interno. I dati catturati dai satelliti Swarm consentiranno quindi nuovi studi sulla struttura interna della Terra, soprattutto del mantello e del nucleo esterno, dove una alta concentrazione di ferro fuso a temperature elevate originano questo scudo naturale che ci „isola" dallo spazio. I satelliti realizzeranno anche la più accurata mappa del campo magnetico terrestre finora mai disegnata. I dati raccolti saranno anche utili nella prevenzione dei rischi legati alle radiazioni cosmiche e al vento solare. Inoltre, i dati serviranno a migliorare l'accuratezza dei sistemi di navigazione e a migliorare i modelli per la riduzione del rischio sismico.


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