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Sunday, January 5, 2014

Allarme rosso negli oceani: milioni di carcasse di esseri viventi nei fondali della California

Dal 2012 si è calcolato un preoccupante aumento della quantità di sostanza organica morta nel fondo del mari del Pacifico. Si pensa a Fukushima come una delle cause scatenanti

Secondo quanto scrive il National Geographic, nel marzo del 2012, meno dell’1 per cento dei fondali marini della California era cosparso di materia organica morta. Dal 1° luglio invece si è registrato un terribile aumento fino al 98%. A quanto sembra, quindi, l’Oceano Pacifico sta dando dei segnali di agonia e pare stia morendo nel giro di pochi anni.
In base a un recente studio pubblicato su Proceedings of National Academy of Sciences, si è scoperto che la quantità di sostanza organica morta che ricopre i fondali del Pacifico è di molto superiore rispetto ai tassi registrati nelle stesse aree nei 24 anni precedenti. La causa di questa alterazione è da riscontrarsi nel riscaldamento globale e nelle conseguente maggiore acidificazione degli oceani. Tutto questo, prosegue il Natural Geographic, può avere un forte impatto sulla vita marina.
Per quanto riguarda Fukushima, il sito Natural News sottolinea che “i tempi della scoperta suggeriscono come l’incidente nucleare di Fukushima possa essere considerata una delle cause principali”, ma ovviamente nessuno si è sbilanciato nel dichiarare ufficialmente una responsabilità del genere.
catastrofe
Un fenomeno altrettanto preoccupante che riguarda non la fauna marina dei fondali, ma quella che vive pescandovi, è la moria terribile degli albatross e di altri volatili che, per motivi diversi, si stanno decimando a velocità spaventosa per via di un’altra grandissima piaga della modernità: la diffusione nell’ambiente di materiali plastici che non vengono riassorbiti dall’atmosfera e vengono poi ingeriti dai poveri animali, causandone una morte atroce per soffocamento e impossibilità di digestione.

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